L'ORO DI JOSEFA IDEM A SYDNEY 2000

Submitted by Anonymous on Fri, 10/01/2021 - 12:51
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Redazione
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La voce di Giampiero Galeazzi diventa rauca come per gli epici racconti dei fratelli Abbagnale. L'1 ottobre 2000 è una giornata speciale: è l'ultima della prima Olimpiade del nuovo millennio e a Sydney, anzi, a Penrith, dove sono in programma le gare di canoa, ci sono folate di vento a 56 chilometri orari. Quel giorno Josefa Idem, diventata italiana dopo il matrimonio con il suo allenatore Giancarlo Guerrini, conquista la medaglia d'oro numero 13 della spedizione azzurra, che eguaglia così il bottino di Atlanta '96.

IDEM ORO NEL K1 500: L'ITALIA INFRANGE UN TABÙ

Nel 2000 Josefa Idem ha già 36 anni, un figlio di 5 che la guarda volare sull'acqua, e quattro Olimpiadi alle spalle. Non sa ancora che la sua vera epopea sta appena cominciando: ha vinto due bronzi in carriera ai Giochi, uno nell'84 per la Germania Ovest, uno nel 1996 per l'Italia, ma il meglio deve ancora venire e il “vento” cambia proprio quella mattina australiana in cui ce n'è troppo e non si può gareggiare. La finale del K1 500 è in programma alle 9.50 del mattino, ma viene spostata alle 15, le 6 in Italia. “Mi sono innervosita, volevo rinunciare”, raccontò lei dopo il trionfo. Fu la nuova vita italiana a proiettarla verso l'oro, perché se per pranzo ti portano i tortellini e tu sei lì a divorarli mentre passi il resto del tempo a giocare con il piccolo Janec, l'attesa diventa meno snervante. La prima onda gelida forse la blocca, così ai 250 metri, a metà gara, Josefa Idem passa terza, con la jugoslava Janic in acqua 1 che sfreccia. Ma già cinquanta metri dopo, Josefa è al comando e fino alla fine dà vita a un duello punta a punta con la canadese Caroline Brunet al suo fianco, ma sempre dietro. Per la canoa italiana arriva la prima e finora unica medaglia d'oro femminile ed è una spedizione da sogno dopo i trionfi di Rossi e Bonomi nei giorni precedenti.

IDEM ORO, CARRIERA DA SOGNO

Quel giorno Josefa Idem ha toccato il punto più alto di una carriera unica, con un record finora solo eguagliato di otto partecipazioni alle Olimpiadi: da Los Angeles 1984 a Londra 2012, passando per quattro decenni, lei c'è sempre stata. E sempre da protagonista, con cinque medaglie (ad Atene e a Pechino arrivarono due argenti) e un podio sfiorato al passo d'addio. Nelle sue interviste ricorda sempre che da bambina, con un fisico minuto, cadeva spesso in acqua, poi già adulta, dopo il fallimento di Seul, era sul punto di mollare. Fu l'Italia, appunto, a regalarle una nuova vita e una nuova carriera, perché in Germania era tutto più rigoroso con una pressione insopportabile, mentre qui da noi, mettendo su famiglia, ha trovato quella leggerezza che la mattina del 1° ottobre 2000, in acqua 4, con un vento pazzesco, le ha consentito di prendere il volo e vincere l'oro davanti agli occhi del marito e del piccolo Janec.

(Credits: Getty Images)

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