Indian Wells è sempre più il torneo delle sorprese: comunque vada a finire in California ci sarà un giocatore che si aggiudicherà il suo primo Masters 1000 del 2021 e solo uno dei quattro rimasti, Grigor Dimitrov, ne ha vinto uno in carriera, nel 2017 a Cincinnati. Il bulgaro darà il via alle semifinali affrontando alle 22.30 il britannico Cameron Norrie, mentre più tardi, a mezzanotte, toccherà a Taylor Fritz contro Nikoloz Basilashvili, le due rivelazioni del torneo che nei quarti hanno eliminato rispettivamente Zverev e Tsitsipas.
INDIAN WELLS, DIMITROV CONTRO NORRIE
Cameron Norrie è il giocatore con la posizione più alta nel ranking tra i quattro semifinalisti: 26esimo. La sua è stata sicuramente una buona stagione, la migliore in carriera, che l’ha portato anche al primo titolo conquistato a luglio a Los Cabos. A Indian Wells non ha avuto vita facile fino ai quarti, quando ha liquidato Schwartzman in un’ora e 13 minuti battendolo 6-0 6-2. Una dimostazione di forza impressionante che lo ha messo in corsa per le Atp Finals di Torino e stasera avrà di fronte un avversario che ha già battuto pochi mesi fa nell’unico precedente, Grigor Dimitrov, con un doppio 7-5 a Miami. Il bulgaro, però, sembra un giocatore diverso rispetto a marzo, quando era in fase calante e sprecò anche l’opportunità di servire per il primo set. Il successo con Medvedev gli ha dato fiducia, al punto che si è ripetuto contro Hurcacz, tra i più in forma del circuito. A dispetto del ranking, insomma, spettacolo assicurato.
INDIAN WELLS, FRITZ CONTRO BASILASHVILI
Per la quinta volta nella stagione Taylor Fritz ha raggiunto le semifinali di un torneo e nei quattro precedenti non è mai riuscito a passare allo step successivo. Dopo aver eliminato gli azzurri Berrettini e Sinner, ma soprattutto dopo aver battuto in rimonta Zverev, a questo punto nulla gli è precluso, tanto più che affronta un avversario con il quale è in vantaggio 2-1 nei precedenti, Nikoloz Basilashvili. I due si sono incontrati due volte a distanza di quattro giorni quest’anno, a marzo: a Doha ha avuto la meglio il georgiano che ha poi vinto il torneo, a Dubai l’immediata rivincita dello statunitense. Nessuno dei due è mai arrivato in finale in un Masters 1000: dopo le imprese nei quarti, sarà la tenuta mentale, prima ancora che i colpi, a fare la differenza.
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