INTER-JUVENTUS CON LAUTARO MARTINEZ E FEDERICO CHIESA

Submitted by Anonymous on Sat, 10/23/2021 - 13:28
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Redazione
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Inter-Juventus non sarà solo cosa loro, ma chi ama il calcio vorrà vederli sfrecciare, saltare, correre, segnare e regalare quelle emozioni che ne rappresentano il sale: Lautaro Martinez e Federico Chiesa sono gli uomini copertina di questo strano derby d’Italia, in cui le due squadre con il maggior numero di scudetti inseguono e hanno bisogno di vincere per rimontare.

LAUTARO MARTINEZ-CHIESA, LE NUOVE STELLE

Quest’estate l’Inter ha perso Romelu Lukaku, la Juve ha dovuto dire addio a Cristiano Ronaldo. Nelle ultime due stagioni i protagonisti del big match, almeno quelli attesi, erano i due totem delle rispettive squadre. Via i fuoriclasse, Lautaro Martinez e Federico Chiesa ne hanno raccolto l’eredità dall’interno: il Toro è alla quarta stagione in nerazzurro, il figlio d’arte alla seconda in bianconero e ad entrambi i tifosi, più che i club, hanno dato la responsabilità di prendere per mano i compagni. A 24 anni, non ancora compiuti per l’azzurro che li festeggerà il giorno dopo la partita, non sono nel pieno della maturità, ma nemmeno più giovani talenti. Per loro è arrivato il momento dell’ultimo step, da potenziali campioni a giocatori decisivi. Non c’è partita migliore di Inter-Juve per dimostrare di essere già a buon punto.

LAUTARO SEGNA DI PIÙ, CHIESA UOMO A TUTTO CAMPO

In cinque stagioni (e otto giornate) in Serie A, Federico Chiesa ha segnato 35 gol in 174 partite, in tutta la carriera (coppe, Nazionale A e Under21 comprese) la media sale a 60 in 254. I numeri di Lautaro Martinez sono di tutt’altro spessore: in A i gol sono 42 in 107 gare, in carriera 104 in 246. La spiegazione è semplice: il Toro è un attaccante, ha giocato spesso centravanti, soprattuto quando era al Racing, mentre Chiesa è o almeno è stato, praticamente fino a quest’estate, soprattutto un esterno che ha fatto persino il quinto di centrocampo con Pirlo e anche quest’anno con Allegri, e solo adesso sta cominciando la sua trasformazione in vero 9, o almeno in seconda punta, a seconda delle necessità. Ma non sarà mai Martinez, in ogni caso: Lautaro attacca la profondità senza palla, ha i movimenti del centravanti in area, anche sui calci piazzati; Chiesa resta un uomo a tutto campo, che ha bisogno di campo per partire soprattutto palla al piede e abbinare tecnica, velocità e gran tiro. Lautaro rischia di assentarsi durante la partita, Chiesa finché ne ha vuole la palla e regala strappi continui.

LAUTARO E CHIESA, GOL E VITTORIE

Il palmares di Lautaro Martinez è diventato ricco tutto d’un colpo: scudetto con l’Inter in Primavera, Coppa America con l’Argentina in estate. Per Federico Chiesa vale più o meno lo stesso: alla Supercoppa italiana ha aggiunto una Coppa Italia conquistata da protagonista, con il gol decisivo in finale all’Atalanta, ma soprattutto l’Europeo da stella dell’Italia, con le reti all’Austria e alla Spagna. Quest’anno l’attaccante dell’Inter è già a quota 5 centri in campionato, ancora zero in Champions, mentre con la maglia dell’Albiceleste ha “punito” Venezuela, Uruguay e Perù; Chiesa ha fatto gol solo allo Spezia in Serie A, mentre in Europa ha deciso la gara più complicata, quella contro il Chelsea e in Nazionale ha messo il timbro sul pari con la Bulgaria. Confronto impari? Oggi sì, sul piano numerico. Ma un fuoriclasse ha mille modi per decidere le partite. E quando Chiesa avrà ultimato la trasformazione, ammesso che si proceda per quella strada, magari imparaerà a segnare quanto il Toro.

(Credits: Getty Image)

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