NICOLA BARTOLINI, UN ORO OLTRE IL DOLORE

Submitted by Anonymous on Thu, 10/28/2021 - 15:30
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Redazione
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Nicola Bartolini a Tokyo non c'era, ma evidentemente era destino che potesse in qualche modo prolungare all'autunno la magica estate dello sport azzurro: sabato, con un esercizio spettacolare, ha conquistato l'oro mondiale del corpo libero scrivendo una pagina di storia, perché nessun italiano era mai stato capace di trionfare nella specialità regina della ginnastica artistica.

BARTOLINI, L'ORO DEL SACRIFICIO

Bartolini non è un signor nessuno anche se a 25 anni, età non verdissima per la ginnastica artistica, non ha mai partecipato alle Olimpiadi. Ad aprile, poco prima dei Giochi, ha vinto un bronzo agli Europei con il punteggio di 14.666. A Kitakyushu, dove ad onor del vero mancavano molti dei protagonisti di Tokyo, si è superato in qualifica (14.966), ma tutto sommato in finale gli è bastato 14.800 per diventare campione. Il suo, allora, è l'oro del sacrificio, come hanno detto in molti: se continui a dare tutto te stesso, anche quando i risultati non arrivano, significa che ti spinge la passione e che l'allenamento duro non ti pesa. Oggi finalmente i suoi sforzi sono stati premiati e quel pensiero di smettere che gli è balenato in estate, per sua stessa ammissione, è svanito in un attimo, perché ora l'obiettivo, ovviamente, è Parigi 2024.

BARTOLINI, IL GIRO D'ITALIA PER REALIZZARE IL SOGNO

Nicola Bartolini ha girato l'Italia, oltre che il mondo, prima di realizzare il proprio sogno. Ha cominciato presto ad andare in trasferta, visto che, con tutte le capriole che faceva in casa, già a quattro anni la madre decise di portarlo in una palestra di Cagliari e così, ogni giorno, su e giù da Quartu Sant'Elena. Ma se hai del talento, come quasi tutti gli atleti, spesso sei costretto a lasciare il guscio: Nicola lo fa a 13 anni trasferendosi nel centro federale di Milano, prima piangendo, poi crescendo, poi disperandosi per la delusione e il dolore. Rio 2016 poteva essere la sua prima Olimpiade, ma non si qualifica e subito dopo si opera alla spalla sinistra. Così il giro d'Italia riparte: due anni a Salerno, da Nord a Sud, e poi ancora il percorso inverso, con ritorno a Milano, il tutto vincendo sempre l'oro agli Assoluti, a Perugia, Meda e Napoli, dal 2017 al 2021. Una trottola tutt'altro che impazzita: è solo la traiettoria da seguire per arrivare alla meta che porta fino a Kitakyushu, che non sarà Tokyo, in tutti i sensi, ma oggi sembra il Paradiso.

BARTOLINI OLTRE IL DOLORE COME VANESSA FERRARI

Vanessa Ferrari vinse l'oro ai Mondiali di Aarhus quando era una ragazzina di 15 anni, nel 2006, e ha attraversato l'inferno prima di conquistare l'argento olimpico da donna, 15 anni dopo. Bartolini non è stato un enfant prodige, né ha subito lo stesso calvario, ma anche lui è passato da due interventi, perché dopo la mancata qualificazione a Tokyo si è fermato ancora. E a quel punto è cambiato tutto: se Giampaolo Murtas è stato il suo primo allenatore e il russo Sergey Oudalov quello del passaggio dall'adolescenza alla maturità, sono Paolo Pedrotti, l'attuale tecnico, e il mentore Alberto Busnari che gli consentono di compiere l'ultimo salto. Ora non resta che completare il ciclo, ma c'è ancora tempo, ci sono altri giri e altri salti, prima che arrivi il 2024, prima che la trottola si fermi a Parigi.

(Credits: Getty Image)

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