Tutto facile per Alexander Zverev che, nell'ATP 500 di Vienna, liquida Carlos Alcaraz con un 2-0 perentorio. Entrambi i set si sono chiusi 6-3 per il tedesco, numero 4 al mondo, che ha piazzato un paio di break nel primo e uno nel secondo. Nulla a fare per il talentino spagnolo, approdato in semifinale dopo aver battuto Matteo Berrettini per due set a uno.
Il 18enne ha senz'altro pagato la fatica - fisica e mentale - del giorno prima ma tra i due è anche emerso un divario in favore di Zverev che, in questo momento, non è ancora colmabile. Sasha ha messo in campo tutto: esperienza, forma, classe, servizio pressoché perfetto, errori che si contano sulle dita di una mano e la capacità di mettere pressione all'avversario nei momenti topici della sfida.
La reazione tentata da Alcaraz nel secondo set non è servita a riscrivere le sorti di un match che Zverev ha gestito, controllato e sviluppato a proprio piacimento: 8 ace, 79% di prime di servizio che hanno fruttato l’84% dei punti (con la seconda ne ha messi a referto il 70%). Un'ora e 8 minuti di gioco per l'accesso alla finale: dopo Acapulco, Madrid, Cincinnati e le Olimpiadi, Zverev ha messo nel mirino anche Vienna. Tiafoe o Sinner permettendo.
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