I 49 ANNI DI LUIS FIGO: UN BLAUGRANA GALACTICO CON L'INTER NEL CUORE

Submitted by Anonymous on Thu, 11/04/2021 - 16:29
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Redazione
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Luis Figo – dati Transfermarkt - ha segnato 144 gol e servito 202 assist in carriera, giocando in tutto 771 partite tra club e nazionale maggiore: oggi che compie 49 anni sarebbe bello ricordarlo per questi numeri, ma soprattutto per ciò che si nasconde dietro di essi. Classe. Classe pura, cristallina. E talento infinito. Ce ne sono alcune bellissime tra tutte quelle reti, nessuna che abbia davvero lasciato il segno, che abbia deciso un derby o una finale, che abbia rappresentato la svolta di una stagione, che abbia marchiato un’epoca, così spesso, quando si parla di Figo, vengono in mente la storia del doppio contratto firmato con Juventus e Parma e la “gran traiciòn”, come la chiamano in Spagna, il grande tradimento, con il passaggio dal Barcellona al Real Madrid. Un’ingiustizia. Anzi, una mancanza di stile proprio nei confronti di un giocatore che ha fatto dello stile, dentro e fuori dal campo, il proprio marchio di fabbrica.

FIGO E GLI EPISODI CONTROVERSI

Li abbiamo citati, perché è impossibile non farlo, perché fanno parte della sua storia. Luis Figo ha giocato per quattro squadre nella sua carriera, Sporting Lisbona, Barcellona, Real Madrid e Inter. Non è stato una bandiera, ma è stato profondamenta amato in ciascuno dei club dove ha militato e lo è tuttora, tranne che a Barcellona, ovviamente. In blaugrana arrivò quasi per caso, perché lui, nell’inverno a cavallo tra 1994 e 1995 era promesso sposo sia della Juventus che del Parma. Era uno dei più grandi talenti in circolazione, ma allo Sporting Lisbona, dove era cresciuto e fino a quel momento non aveva ancora vinto niente (lo farà a fine stagione trionfando in Coppa del Portogallo), non poteva più restare: così in Serie A, all’epoca il campionato più bello del mondo, se lo contesero due delle sette sorelle: lui firmò un precontratto con la Juve e poi, dopo avelo disdetto, un altro con il Parma. Carta straccia, caso irrisolto e tra le due litiganti ebbe la meglio il Barcellona, che se l’è goduto fino al 2000, vincendo due campionati, due coppe di Spagna e soprattutto una Coppa delle Coppe insieme al Fenomeno, Ronaldo. Poi, con il nuovo millennio, ecco il colpo di scena: il Real Madrid versa 140 miliardi di lire, cifra record all’epoca, nelle casse dei rivali e mette a segno il primo colpo dell’era dei Galacticos.

Ci metteranno due anni i tifosi del Barça, per vendicarsi del “tradimento”, lanciando una testa di maiale verso il giocatore al Camp Nou, durante il Clasico. Uno degli episodi più vergognosi della storia del calcio che ha visto coinvolto uno dei giocatori più forti, più educati e più eleganti di tutti i tempi.

FIGO TRA TRIONFI E DELUSIONI

Al Real Madrid Figo scriverà comunque la storia e di tutti i suoi trofei il più bello resta sicuramente la Champions del 2002, quella griffata Zidane, con un gol meraviglioso nella finale contro il Bayer Leverkusen. Alla Casa Blanca, dove c’erano Raul, Roberto Carlos, Hierro, Makelele, McManaman, poi arriveranno anche Beckham e Ronaldo: è l’era dei Galacticos, appunto, e Figo è uno di loro, Pallone d’oro 2000 e Fifa World Player 2001. La sua sobrietà lo rende meno “personaggio” dei suoi compagni, ma non per questo meno utile in campo. L’unico rammarico della sua lunga carriera è legato alla Nazionale, con un quarto posto ai Mondiali del 2006, ma soprattutto la sconfitta nella finale dell’Europeo 2004 giocato in casa, contro la modesta Grecia.

La sua carriera si è chiusa all’Inter, da protagonista nei primi due anni e poi da comprimario di lusso, sia nell’ultima stagione di Mancini, con il quale ha anche discusso, sia nella prima di Mourinho che lo avrebbe voluto in campo nell’anno del Triplete e se lo è ritrovato dietro la scrivania, come dirigente. Oggi, a 49 anni, ha un fisico da atleta, sfoggiato sui social, e una testa da funzionario. Ma soprattutto la solita classe.

(Credits: Getty Image)

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