DINAMO SASSARI-LUDWIGSBURG: UNA VITTORIA PER USCIRE DALLA CRISI

Submitted by Anonymous on Mon, 11/08/2021 - 14:09
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Redazione
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Ultima chiamata per il treno Champions: su questo, Sassari ha poco da disquisire. E il ritiro al quale la società ha costretto staff tecnico e giocatori dopo l’ennesima debacle di inizio stagione, con il rovinoso ko. casalingo contro Trieste (che a metà gara è stato persino avanti di 32 punti, salvo poi mollare e consentire un parziale ritorno dei sardi sino al 74-83 finale) ha mettere ulteriore sale sulle ferite di casa Dinamo. Che se in campionato è già in ritardo rispetto al gruppo delle battistrada, in Europa è davvero appesa al filo. Le tre sconfitte nelle prime tre giornate della fase a gironi hanno messo coach Demis Cavina e i suoi ragazzi spalle al muro: per continuare a sperare serve una vittoria stasera al PalaSerradimigni contro i tedeschi del Ludwigsburg, attualmente in vetta al girone a punteggio pieno, già giustizieri della formazione sarda nella gara disputata un mese fa in terra teutonica.

CLEMMONS E MEKOWULU, ORA O MAI PIÙ

Il ritiro imposto dalla società, caso più unico che raro da quando il club è tornato a calcare il palcoscenico della massima serie italiana, rende l’idea del momento delicato attraversato da una squadra che sta faticando e non poche a ritrovare se stessa. L’addio di Pozzecco al termine della passata stagione ha aperto una vera e propria voragine: Cavina per ora non è riuscito a toccare le corde giuste in un gruppo che ha cambiato pelle rispetto allo scorso torneo, con l’addio di Spissu che ha generato un ulteriore scossone, oltre che un vuoto che sin qui l’americano Anthony Clemmons non ha saputo colmare. Proprio Clemmons è uno degli osservati speciali in vista del dentro o fuori contro il Ludwigsburg: le recenti prestazioni ben al di sotto degli standard attesi (sabato scorso si è fermato a soli 8 punti e appena 2 assist in poco più di 18’ sul parquet, dopo che contro Milano aveva spadellato per tutta la serata, firmando la miseria di due punti e un assist in 21’) hanno suggerito al direttore generale Pasquini di cominciare a sondare il terreno per cercare di individuare un’alternativa adeguata. E anche Christian Mekowulu, altro botto del mercato estivo, è più che mai sotto il fuoco incrociato: il pivot di origini nigeriane ha pagato dazio dopo aver compiuto il salto da Treviso a Sassari, tanto da far rimpiangere eccome il croato Bilan, avversario peraltro in Champions con la maglia del Prometey, formazione che sfiderà Tenerife nell’altro incontro della quarta giornata in programma mercoledì sera.

CAVINA DEVE PUNTELLARE LA PANCHINA

Jack Devecchi, capitano e (ultima) bandiera del Banco di Sardegna, dopo la gara persa malamente contro Trieste ha chiesto scusa, senza trovare alibi o giustificazioni.

“Siamo in un momento di confusione mentale, chiediamo scusa ai tifosi per questa situazione davvero inattesa e delicata”.

Quattro sconfitte consecutive costringono la Dinamo a cercare nella serata europea quella spinta necessaria per provare a rimettersi in moto. Anche perché un’altra stecca, oltre a compromettere quasi del tutto il cammino in Champions (l’obiettivo minimo è il terzo posto, tale da garantire l’accesso al play-in con le seconde degli altri gironi: al momento la corsa è sui russi del Prometey, usciti vincitori dalla sfida al PalaSerrademigni per 87-79 e avanti di due punti in classifica), rischierebbe di provocare ribaltoni anche sul piano tecnico: detto di Clemmons (in rottura prolungata con Cavina) e Mekowulu, anche Cavina è finito sul banco degli imputati. E ai più non è sfuggito un particolare riferito all’ultima parte della sfida contro Trieste: il coach seduto in panchina, sconsolato e assorto nei suoi pensieri, il vice Giacomo Baioni in piedi a dirigere le operazioni della squadra. L’ombra dell’ex Cesare Pancotto e di Piero Bucchi, i primi due nomi accostati alla panchina di Sassari, rischia di farsi decisamente ingombrante nel caso in cui contro i tedeschi dovesse arrivare un’altra debacle. Chissà se la quiete del Bellamarina Resort di Sorso, la location scelta dal presidente Sardara per mandare tutti in ritiro, si rivelerà la soluzione ai mali di casa Dinamo. Di sicuro, se non è un’ultima chiamata, ci va tanto, ma tanto vicino.

(Credits: Getty Image)

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