FENERBAHCE-OLIMPIA MILANO, ESAME DI TURCO CON LO “SPAURACCHIO” DJORDJEVIC

Submitted by Anonymous on Fri, 11/12/2021 - 13:47
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Redazione
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L’esame di turco in Eurolega è forse uno di quelli più temuti. Perché giocare a Istanbul non è semplice per nessuno: palazzetti caldi, ambiente rovente, pressione addosso non indifferente. Milano ormai c’ha fatto l’abitudine, ma in casa del Fenerbahce è la prima ad essere consapevole di trovarsi a dover di nuovo scalare una montagna. Anche perché Sasha Djordjevic l’AX Exchange Armani la conosce bene: giusto cinque mesi fa gli ha rifilato un cappotto nella finale scudetto, quando ancora era alla guida della Virtus Bologna. E pur se dalle parti del Naviglio non sono poche le cose ad essere cambiate, di certo nessuno meglio del tecnico serbo può individuare i punti deboli di una squadra che pure sin qui, tra campionato ed Europa, ha dimostrato di poter viaggiare spedita col pilota automatico. Alla Ulker Sports Arena, palazzetto che l’Olimpia inaugurò affrontando i padroni di casa il 25 gennaio 2012, per la banda Messina si prospetta un esame bello tosto.

LE “TORRI GEMELLE” E L’INDOMITO ACHILLE

La vittoria sul Barcellona ha riproposto Milano solitaria in vetta alla classifica, oltre a conferirle un ruolo di potenza accertata nei piani alti della massima competizione europea. Il record di 7 vittorie e una sola sconfitta è certo ben diverso dal 3-5 col quale il Fener si presenta alla sfida, ma forse nessuno più del roster a disposizione di Djordjevic può rivelarsi tanto indigesto nell’ottica dei normali accoppiamenti in campo. Perché i turchi hanno armi che potrebbero dar fastidio (eccome) a Milano, a cominciare dal play Pierria Henry, fino ai due lunghi Jan Vesely e Devin Booker (solo omonimo, sfortuna sua, del giocatore dei Phoenix Suns). Nel mezzo, un italiano doc come Achille Polonara, che con la sua difesa sul perimetro potrebbe rivelarsi un fattore all’interno della partita. Senza dimenticare Nando De Colo, che al solito sarà l’osservato speciale della difesa milanese. Djordjevic potrà infine contare sul miglior Guduric sin qui ammirato nella terra della mezza luna: reduce da tre gare consecutive in doppia cifra, la guardia serba è una delle pedine strategicamente più importanti del roster di casa. Guai dunque a sottovalutare una squadra che ha pagato sin qui la striscia di tre ko. consecutivi contro Real Madrid (di un solo punto), Barcellona e Olympiakos (entrambe di appena due punti), a riprova del fatto che al di là del risultato finale, il Fener rimane una squadra da corsa, degna candidata a trovare un posto nel tabellone play-off.

TARCZEWSKI, PEDINA CHIAVE

Chiaro che l’Olimpia, dopo la splendida vittoria sul Barça, voglia continuare a studiare da grande. Vittoria segnata anche da una prestazione finalmente degna dei bei tempi di Gigi Datome, che superati alcuni problemi fisici sembra essere pronto a riprendersi la scena. La sua sarà una serata davvero particolare: alla Ulker Sports Arena ha scritto alcune tra le pagine più belle della sua carriera, e l’accoglienza del pubblico locale sarà certamente improntata alla riconoscenza. Messina dovrà fare a meno di Delaney, unico assente di una sfida nella quale potrebbe giocare un ruolo chiave l’utilizzo di Kaleb Tarczewski: il lungo statunitense dovrà supportare al meglio Mitoglou nella battaglia sotto canestro, tenuto conto che il Fener non rinuncerà tanto facilmente alle sue due “torri gemelle” Vesely e Booker. La battaglia a rimbalzo potrebbe rivelarsi decisiva, ma un’altra chiave per scardinare la retroguardia turca (che concede poco più di 70 punti a partita: assieme a Milano, sin qui, è la migliore dell’Eurolega) saranno gli isolamenti: l’ipotesi che Shavon Shields possa ritrovarsi a dover giocare tanti uno contro uno, magari con pochi secondi a disposizione, e tentare di far valere la sua precisione anche dall’arco (Milano è la prima squadra delle 16 per triple segnate e terza per triple tentate) è abbastanza plausibile. Messina si aspetta una risposta importante anche da Troy Daniels, in ombra nelle ultime due gare disputate (appena 10’ complessivi tra Barcellona e Cremona, e solo due punti a referto) ma chiamato a un compito delicato e al tempo stesso fondamentale in uscita dalla panchina.

(Credits: Getty Image)

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