ALDO MONTANO, L’ULTIMO GRANDE EREDE DI UNA DINASTIA UNICA

Submitted by Anonymous on Thu, 11/18/2021 - 15:12
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Redazione
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Se avete visto un party di compleanno a sorpresa nella casa del Grande Fratello Vip, allora saprete che il diretto interessato risponde al nome di Aldo Montano. Che magari adesso farà la felicità delle signore di mezza età, il pubblico che va per la maggiore del reality targato Canale 5, certamente ammaliate dalla bellezza di quel toscano che fa sfoggio di tutto il suo fascino all’interno della casa più spiata dagli italiani. Ma se lì dentro c’è finito, il merito non è tanto dei doni estetici che madre natura gli ha concesso, piuttosto per gli straordinari risultati ottenuti nel corso di una carriera conclusa col sorriso lo scorso agosto sulla pedana di Tokyo, quando a 43 anni ha stupito nuovamente il mondo andando a prendersi una medaglia nella quale in pochi alla vigilia avrebbero mai voluto credere.

ATENE 2004, L’ORO PIÙ INATTESO

Aldo Montano del resto è un po’ così: testardo e cocciuto, come ogni toscano che si rispetti. Ma anche talentuoso e determinato nel volersi andare a prendere le cose che più gli stanno a cuore. Nato a Livorno il 18 novembre 1978, a differenza di molti suoi coetanei respira in casa un’aria che poco o nulla ha a che vedere col pallone, al quale preferisce (o deve preferire, fate voi) la sciabola. La tradizione di famiglia impone un rigido protocollo da futuro schermidore: il nonno Aldo fu il capostipite, argento ai Giochi di Berlino 1936 e Londra 1948 (in mezzo anche 5 medaglie d’oro mondiali). Il papà Mario Aldo portò a casa la prima medaglia d’oro olimpica nella sciabola a squadre a Monaco nel 1972 (in coppia col cugino Marco Tullio), conquistando poi due argenti a Montreal 1976 (assieme all’altro cugino Tommaso) e Mosca 1980. Quando Aldo venne alla luce, in casa luccicavano già 6 medaglie olimpiche, ma ad aggiungere metalli preziosi nella vetrina del salotto avrebbe contribuito proprio il giovane erede. Forgiato a partire dalla seconda metà degli anni ‘90 dal maestro Viktor Sidjak nel Circolo Scherma Fides di Livorno (una delle società più vincenti dello sport italiano: 61 medaglie olimpiche, 107 mondiali e innumerevoli continentali e nazionali), bronzo a squadre nei mondiali giovanili di Tenerife 1997, si rivela al mondo nei Giochi Olimpici di Atene 2004: non era mai andato oltre qualche piazzamento nei primi 10 in Coppa del Mondo prima di quell’appuntamento, ma in Grecia venne fuori tutta la classe di un atleta capace di sbaragliare la concorrenza e andarsi a prendere un oro davvero insperato, cui aggiunse l’argento a squadre.

IL RICHIAMO DEI RIFLETTORI, LA RINASCITA DI CATANIA 2011

La sciabola azzurra aveva trovato un nuovo leader, ma il mondo dello spettacolo non restò impassibile di fronte al suo appeal: Montano divenne un personaggio pubblico ben oltre il semplice lato sportivo, ospite fisso a Quelli che il calcio (e da tifoso del Livorno poté godersi gli anni in cui gli amaranto salirono in Serie A), richiesto dalle riviste di moda, naturalmente accreditato di flirt e relazioni con le più belle showgirl dell’epoca, da Manuela Arcuri ad Antonella Mosetti. Inevitabile per lui pagare dazio in pedana: a Pechino, nel 2008, delude nel concorso individuale (fuori agli ottavi), mentre è decisivo per la conquista del bronzo in quello a squadre. La vera rivincita arriva però nel 2011 nei mondiali di Catania: Aldo è di nuovo al top della forma e a 33 anni centra una storica medaglia d’oro nell’individuale, diventando uno dei pochissimi atleti italiani ad aver conquistato un titolo tra olimpiadi, mondiali ed europei (c’era riuscito nel 2005 in Ungheria). Un anno dopo a Londra ritenta l’assalto all’oro olimpico, ma la sua corsa si ferma di nuovo agli ottavi. A consolarlo ci pensa ancora una volta la gara a squadre, dove riesce ad acchiappare un altro bronzo, come quattro anni prima a Pechino. A 34 anni potrebbe anche dire basta, ma lui non ne vuol sapere di scendere dalla pedana: nel 2015 si prende un altro oro mondiale, il primo a squadre (dopo 4 titoli europei), nella rassegna Mosca. E l’anno dopo mette nel mirino i Giochi di Rio, dove però ancora una volta si ferma agli ottavi. Per molti, è l’ultimo atto della lunga parabola dei Montano.

OLGA, OLIMPIA, MARIO JR. E L’ULTIMA IMPRESA

Aldo sa bene che il suo tempo è prossimo alla fine, ma lascia ancora una porta aperta, sognando di sbancare Tokyo. Nel frattempo pensa bene di mettere su famiglia: conosce Olga Plakhina, modella nonché atleta russa specialista dei 400 metri ostacoli, che il 27 febbraio 2017 lo rende padre della piccola Olimpia, che già dal nome tradisce la vocazione di famiglia a cinque cerchi. Si erano sposati in gran segreto alla fine del 2016, depistando i soliti paparazzi pronti a immortalare l’evento, e la nuova vita di Aldo contempla un qualcosa che induce in molti a pensare che stavolta con la sciabola voglia chiudere per davvero. Ma la voglia di un ultimo ballo olimpico è troppo forte: Montano si presenta in Giappone come riserva del concorso a squadre, subentrando in semifinale a Luigi Samele, fermato da un problema muscolare. E risulta decisivo nella rimonta sull’Ungheria che vale l’ennesima finale di una carriera ormai inimitabile. Contro la Corea del Sud gli azzurri si fermano sul più bello, ma Aldo è felice come un bambino. Adesso può davvero dire basta, anche perché nel frattempo è nato Mario jr., futuro (chissà) nuovo erede della dinastia di famiglia. La comparsata al GP Vip è una sorta di vacanza post olimpica, ma di Aldo e delle sue imprese, dentro o fuori della casa, non ci si stancherà mai di parlare.

(Credits: Getty Image)

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