MATT DAMON “CANCELLA” LO STAPLES CENTER, TEATRO DI KOBE E LEBRON

Submitted by Anonymous on Fri, 11/19/2021 - 15:46
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Redazione
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Più di fare un dispetto agli odiati rivali si è pronti a tutto. Chiedetelo a Matt Damon: tifosissimo dei Boston Celtics, socio di Aeg Worldwide, nonché testimonial di Crypto.com, una delle piattaforme di criptovaluta che meglio di altre ha saputo imporsi sul mercato, ha pensato bene di premere l’acceleratore e “togliere” alla città di Los Angeles, in particolare ai tifosi dei Lakers, un pezzo della loro storia. Già, perché tra poco più di un mese lo Staples Center resterà solo un nome scolpito nella mente di chi ha avuto la fortuna di viverlo. Non che il palazzo dello sport losangelino verrà smantellato, come successo a molte altre arene a stelle e strisce: una struttura come quella di Figueroa Street è un vanto per chiunque, figurarsi per un popolo orgoglioso e testardo come quello californiano. Semplicemente, l’arena a partire dalla mezzanotte del 25 dicembre 2021 cambierà nome: addio vecchio caro Staples Center, Babbo Natale per quest’anno ha in serbo una (sgradita?) sorpresa.

SOLDI, SOLDI, MALEDETTI (TANTI) SOLDI

Crypto.com Arena è l’acronimo che accompagnerà il parquet di casa di Lakers, Clippers (fino al 2024, quando si sposteranno nella nuova arena di Inglewood), Kings (hockey) e Sparks (NBA femminile) per i prossimi 20 anni. Un re-brand che alla società di criptovaluta costerà circa 35 milioni di dollari all’anno (700 quelli garantiti per i prossimi due decenni), a riprova del fato che il cambio nome è soprattutto figlio di quella moneta battente di fronte alla quale tutti si impietosiscono e non guardano più in faccia a nessuno. E molti hanno pensato che a Matt Damon, che di soldi in carriera ne ha fatti a palate e probabilmente non deve avere bisogno di molto altro cash, quello che più importava era togliere a Los Angeles un pezzo della sua identità. Perché da buon tifoso Celtics, acerrimo rivale Lakers, sa perfettamente che lo Staples Center è il teatro dei ricordi più caro ai tifosi gialloviola. Lui che peraltro nel 2008, anno della penultima finale tra Lakers-Celtics, venne pubblicamente rimproverato da Phil Jackson (all’epoca coach di Los Angeles) poiché sorpreso a importunare dalla prima fila i vari Kobe e Gasol, rischiando anche di essere preso a male parole (e non solo) dal pubblico californiano al momento dell’uscita dall’arena. Arena della quale, è bene sottolinearlo, Damon è appunto socio, essendo nel board di Aeg Worldwide, la società che e proprietaria dell’immobile e ne cura gli interessi. E in virtù del suo ruolo di testimonial di Crypto.com, è facile intuire chi sia stato il tramite della trattativa tra i proprietari della struttura e la società con sede a Singapore.

PER SEMPRE LA “CASA” DI KOBE

Per chi ama il basket a stelle e strisce, Staples Center sarà sempre sinonimo di showtime, oltre che il teatro dei sogni dove un signore chiamato Kobe era solito regalare perle di inimitabile bellezza cestistica, e non solo. Non è un caso che proprio Vanessa Bryant, la vedova del giocatore dei Lakers, sia stata tra le prime a criticare la scelta dei proprietari dell’impianto di accettare le lusinghe di Crypto.com.

Per sempre conosciuta come la casa che Kobe costruì

ha scritto sui propri profili social, rifuggendo l’idea di vedere un altro nome in bella vista all’esterno dell’arena. Dopotutto, un po’ come la scritta Hollywood in aperta campagna, anche il logo Staples era uno dei più iconici che si potevano incontrare nel consueto tour turistico per la città degli angeli. Ma soprattutto era un nome che fidelizzava e riuniva assieme intere schiere di tifosi: bastava pronunciarlo e subito la mente volava alle imprese della squadra di Riley (tre titoli dal 2000 al 2002) o di Jackson (campione nel 2009 e nel 2010), a quelle di Shaq e Kobe, e ancora di Gasol e Artest. Un luogo magico che adesso rischia di perdere molto del fascino che esercitava sul pubblico, che imparò ad apprezzarlo dal 17 ottobre 1999, giorno della sua inaugurazione. Quel giorno cominciò la scalata dei Lakers verso la redenzione dopo un decennio di vacche magre: sarebbero arrivate tre titoli in serie, e sarebbe cominciata una nuova era. Oggi il testimone è passato a Lebron, che il giorno di Natale dovrà fronteggiare l’arrivo alla… Crypto.com Arena (sigh!) di Kevin Durant e dei Brooklyn Nets. E in un sol giorno 22 anni di Staples verranno “cancellati” accendendo un semplice neon: per chi ha fatto della cancelleria un vanto in tutto il mondo, decisamente una beffa.

(Credits: Getty Image)

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