Daniil Medvedev accede alla finale delle ATP Finals di Torino e difenderà il titolo conquistato l'anno scorso. Il russo batte Casper Ruud in due set, 6-4 6-2, dimostrando la propria superiorità nei confronti di un avversario che aveva già battuto nei due precedenti e che su questa superficie (indoor veloce) era comunque sfavorito. Per il norvegese comunque un buon torneo: era un esordiente nel G8 del tennis mondiale e ha superato la fase a gironi.
ATP FINALS, MEDVEDEV NON TRADISCE CONTRO RUUD
Non è la partita più spettacolare del torneo, ma Medvedev conferma i progressi già mostrati nel corso dell'anno. Anzi, fa di più, perché è così consapevole della propria forza che a volte si concede il lusso di venire a rete molto più spesso del solito, non sempre in modo perfetto. Ruud sa di dover rischiare per avere la meglio, in particolar modo sulla seconda di servizio, ma non sempre l'azzardo è fortunato: nel terzo game del primo set un doppio fallo spiana la strada al primo break della partita, ne potrebbe arrivare un altro, ma lo scandinavo dimostra di avere il carattere giusto per difendersi, così costringe Medvedev ad arrivare fino al 6-4, con l'ultimo game senza errori e il servizio tenuto a zero dal russo.
ATP FINALS, STRAPOTERE MEDVEDEV NEL SECONDO SET
Medvedev chiude il match in un'ora e venti, non pochissimo considerando il risultato finale. Gli scambi lunghi sono tanti e quasi sempre li vince il russo, tanto che tra le soluzioni scelte da Ruud per mettere in difficoltà l'avversario c'è la palla corta. A volte gli va bene, a volte no, ma il punto è che gli errori gratuiti (21) superano di gran lunga i vincenti (14) ed è in questo che si vede la differenza rispetto al numero 2 del mondo. Un altro dato, la percentuale di punti sulla seconda di servizio di Medvedev, appena il 38%, spiega perché Ruud non ha avuto nessuna palla break in tutta la partita. Ha lottato, ma anche nel secondo set, nel momento decisivo, sono state più le sue scelte sbagliate o i suoi colpi imprecisi a regalare la vittoria al russo, senza tralasciare l'unico ace di tutto il match, troppo poco per sognare in grande. Il 6-2 finale non ammette repliche: oggi c'è un divario troppo grande, almeno sul veloce, tra i due giocatori. Ora Medvedev (anche lui oggi meno efficiente del solito al servizio, con tre ace e il 68% di prime palle), aspetta il vincente tra Djokovic e Zverev. Comunque vada, sarà un grande match.
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