STAN SMITH, IL TENNISTA LA CUI FAMA È PRECEDUTA DA… UNA SCARPA

Submitted by Anonymous on Sat, 12/04/2021 - 16:05
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Redazione
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Alcune persone pensano che io sia una scarpa. Altre, che casualmente mi chiami come un particolare modello di scarpa. Quando me lo fanno notare, mi faccio sempre una bella risata.

Perché dovrebbe essere il contrario, che poi nella realtà delle cose lo è. Ma Stan Smith è uno dei pochi uomini al mondo la cui fama è stata preceduta… dalle scarpe che portano il suo nome. Che per inciso, con lo sport che ha praticato per tutta la vita non c’azzeccano un bel niente. O meglio, non c’azzeccano dal 2011 in poi, da quando cioè Adidas, lo sponsor tecnico che per decenni le aveva lanciate sul mercato e che nel 2011 aveva deciso di metterle fuori produzione, non ha deciso di rilanciarle seguendo però un nuovo filone, ben più alla moda rispetto alla scarpa tecnica precedente. Un caso più unico che raro, figlio però del grande impatto che il tennista statunitense riuscì ad avere sul mondo della racchetta alla fine degli anni ’60, pioniere di un movimento a stelle e strisce che poco dopo avrebbe visto crescere personaggi come Connors e McEnroe. Perché Smith, quello che da il nome alle sneakers più famose al mondo, è stato prima di tutto un grande giocatore. E quelle scarpe a lui dedicate se l’è meritate in tutto per tutto.

DALLA CALIFORNIA AL TETTO DEL MONDO

Nato a Pasadena il 4 dicembre 1946, al sole della California vide crescere giorno dopo giorno la sua grande passione per il tennis, distinguendosi sin da giovanissimo nel campus della USC (University Southern California), tre volte nominato All-American (cioè tra i giovani migliori di tutto il Paese) e campione nazionale NCAA nel 1967 e 1968. Smith era uno specialista del doppio: una caratteristica oggi un po’ desueta, ma all’epoca particolarmente apprezzata, tanto che la sua popolarità si fece largo in fretta tra i giovani appassionati americani. E le vittorie, quelle che contano davvero, non tardarono molto a venire: nel 1968 vinse il titolo dell’US Open nel doppio, assieme a Robert Lutz, primo di 5 titoli dello slam conquistati in carriera in tandem con un compagno (e ad essi vanno aggiunte 5 finali perse, di cui le 4 giocate a Wimbledon). Ma l’apoteosi la raggiunse nei primi anni ’70, quando dopo aver conquistato la prima edizione del Masters di fine stagione (le attuali ATP Finals) si prese il successo all’US Open 1971 e a Wimbledon 1972, anno in cui arrivò a occupare la posizione numero 1 nel ranking mondiale. La sua ascesa fu tale da richiamare l’attenzione anche di Adidas, che lo individuò come il testimonial ideale dopo l’addio dalle competizioni del francese Robert Haillet, cui l’azienda tedesca dedicò un paio di scarpe rivoluzionarie, realizzate in cuoio con intersuola sintetica e la suola di gomma.

LE SCARPE CHE HANNO RISCRITTO I CANONI DELLA MODA

Smith indossò proprio le Haillet negli anni dei suoi trionfi in giro per il mondo. E il successo del modello indossato fu tale da portare milioni di praticanti ad acquistarle, anche per sentirsi parte di una comunità di tifosi e cultori. A partire dal 1978, Adidas decise che era giunto il momento di omaggiare l’americano dedicandogli una scarpa ad hoc, acquisendone il diritto a distribuirla con il suo nome. Il “povero” Haillet finì così nel dimenticatoio, soppiantato dal fascino e dal richiamo di Smith, che all’inizio degli anni ’80 arrivò nuovamente in finale a Wimbledon in doppio prima di concludere la carriera da giocatore dopo più di 100 tornei vinti tra singolare e doppio, oltre 1.700 partite disputate e l’introduzione nella Hall of Fame del 1987. Da quel giorno, il californiano divenne uno stimato allenatore, ma le nuove generazioni l’hanno conosciuto sotto tutta un’altra veste, appunto quella legata alle scarpe. Che progressivamente andarono scomparendo dai campi di gioco, sostituite da modelli più tecnici e al passo coi tempi. Invece le Stan Smith, con l’inconfondibile etichetta con sopra stampato il disegno stilizzato del volto del giocatore e la caratteristica di omaggiare Adidas non con le tradizionali tre strisce colorate, ma disegnate attraversato una serie di buchi, divennero oggetto di culto tra i giovani, che le elessero a scarpe alla moda per eccellenza. Tanto che prima della fine del secolo se ne arrivarono a contare oltre 25 milioni di pezzi venduti. Alla flessione del primo decennio del 2000, però, Adidas rispose con un’astuta mossa di marketing, togliendole dal mercato nel 2011 e riproponendole nel 2014: due anni di attesa avevano creato una hype tale da renderle introvabili al momento del ritorno nei negozi, rendendole una volta di più oggetto di culto. E in tutto questo Stan ha continuato a godersi una meritata pensione, pur dandosi da fare nell’accademia di casa a Hilton Head Island, South Carolina, dove con la moglie Marjory (a sua volta ex tennista) e i 4 figli prova a vedere se in giro c’è qualche nuovo prospetto su cui puntare per l’avvenire e vederlo vincere più del maestro. Già, ma da qui a farsi dedicare un paio di scarpe ce ne passa…

(Credits: Getty Image)

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