LA PARTITA PIÙ LUNGA DELLA STORIA NFL, L’INCREDIBILE VITTORIA DOLPHINS A KANSAS CITY

Submitted by Anonymous on Wed, 12/08/2021 - 13:36
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Redazione
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Il giorno di Natale di 50 anni fa i giocatori di Kansas City Chiefs e Miami Dolphins non aveva tutta questa voglia di mettersi seduti a tavola e fare festa. O almeno questo è ciò che diedero l’impressione di voler fare pensando allo spettacolo che mandarono in scena al Municipal Stadium, teatro di una sfida passata alla storia come quella più lunga di tutta la storia del football professionistico americano. E se non fosse stato per il field goal di Garo Yepremian, arrivando quando il cronometro segnava 82 minuti e 40 secondi effettivi di gioco, probabilmente le due squadre sarebbero rimaste sul terreno di gioco almeno fino a Santo Stefano. O almeno così a molti piace ricordare quell’evento più unico che raro.

LE BASI PER LA “STAGIONE PERFETTA”

La stagione 1971-72, del resto, ne ha avuti di motivi per passare la storia. Intanto fu quella nella quale i Miami Dolphins gettarono le basi per quella che l’anno dopo sarebbe stata consegnata agli annali come “la stagione perfetta”, ovvero un intero campionato tra regular season e play-off senza nemmeno l’onta di una sola sconfitta, record ad oggi tuttora imbattuto. E che quella squadra avesse davvero il piglio della lottatrice scatenata, sempre pronta a spingersi oltre i propri limiti pur di riuscire a volgere a proprio favore anche le situazioni più complicate, lo si intuì già in quella storica partita di Natale del 1971. Quando a Kansas City la posta in palio era piuttosto elevata: ci si giocava infatti il primo turno play-off, con i Dolphins chiamati a disputare la gara in trasferta per sorteggio contro la formazione del Missouri, nonostante entrambe avessero un record di 10 vittorie, 3 ko. e un pareggio nelle 14 gare sin lì disputate. E la partita, come facilmente immaginabile, si rivelò essere particolarmente equilibra e combattuta sin dalle prime battute.

LA SERATA MAGICA DI ED PODOLAK

I Chiefs formalmente godevano del fattore campo e per questo erano favoriti, e non è un caso che partirono meglio, portandosi avanti subito con un piazzato di Jan Stenerud (una delle rare gioie della giornata) per poi scappare sul 10-0 grazie al touchdown di Ed Podolak, col quale si chiusero i primi 15’ di partita. La reazione di Miami nel secondo quarto non si fece attendere: prima il touchdown di Larry Csonka, quindi il piede fatato di Tepremian contribuirono a ristabilire la parità appena prima dell’intervallo. Equilibrio conclamato anche al rientro dagli spogliatoi, con Jim Otis a spedire nuovamente avanti Kansas City e la risposta Dolphins affidata a Jim Kiick. Un botta e risposta ripetuto anche nel quarto quarto, aperto dal secondo touchdown personale di giornata di Ed Podolak e dall’immediata replica di Miami con Marv Fleming. Palpitazioni a mille sugli spalti, Natale in subbuglio per milioni di tifosi attaccati alla radio (la tv non mandò in onda la partita in diretta). Ma la soluzione del caso era ancora di lì a venire.

GLI ERRORI DI STENERUD, LA FREDDEZZA DI YEPREMIAN

Era evidente ormai come sarebbe bastato poco, cioè un piccolo dettaglio a favore dell’una o dell’altra contendente, per indirizzare definitivamente il risultato. E l’occasione per conquistare il passaggio alla finale dell’AFC la ebbe Jan Stenerud sul proprio piede a 35 secondi dalla fine, quando dalle 31 yards si presentò sulla piazzola per calciare quello che agli occhi di tutti appariva come un tentativo abbastanza comodo per un kicker esperto come lui. Ma l’errore di Stenerud tenne in vita i Dolphins e spinse fatalmente la partita al primo supplementare. Quando ancora una volta la chance per vincere capitò sui piedi di Stenerud, stavolta chiamato a piazzare dalle 42 yards: coefficiente di difficoltà un po’ più elevato, ma tale comunque da ingolosire il pubblico di casa, convinto che un altro errore non sarebbe arrivato. E invece il buon Jan fece persino peggio, complice anche un pasticcio nell’uscita della palla che fece perdere centesimi preziosi alle operazioni di trasformazione, con la difesa di Miami che arrivò addirittura a bloccare il calcio. Dopo 15’ di overtime, la partita era ancora inchiodata sul 24-24. Si proseguì così con un nuovo supplementare, e stavolta la palla della vittoria finì sui piedi di quel cecchino infallibile che rispondeva al nome di Garo Yepremian. Che ebbe solo il tempo di guardare in alto e prendere la mira, riuscendo a vincere l’emozione di un momento destinato a passare alla storia.

Dopo aver calciato, alzai gli occhi al cielo e ringraziai Dio per avermi dato la possibilità di essere lì in quel momento e di colpire la palla, spedendola in mezzo ai pali.

L’ULTIMA ICONICA PARTITA AL MUNICIPAL STADIUM

Dopo una maratona lunga oltre 80’, e dopo aver visto due volte la morte in faccia, i Dolphins conquistarono il passaggio alla finale dell’AFC. Che avrebbero poi vinto contro i Colts con un netto 21-0, cedendo però poi al Superbowl contro i Dallas Cowboys per 14-3. Ma quella partita del giorno di Natale fu così incredibile che ancora oggi è ricorrente sentirne parlare. Anche perché, oltre al record di durata, se ne porta con sé un altro tuttora imbattuto: il record di 350 yards corse in una singola partita, stabilito da Ed Podolak. Che non riuscì ad esultare del tutto, in un giorno ricordato a Kansas anche perché fu l’ultimo in cui i Chiefs giocarono al vecchio Municipal Stadium. Che non voleva essere abbattuto, e le provò tutte pur di ribellarsi. Un addio romantico, un pezzo di storia dell’NFL.

(Credits: Getty Image)

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