AMELIE MAURESMO DIRETTRICE DEL ROLAND GARROS, PRIMA DONNA ALLA GUIDA DI UN GRANDE SLAM

Submitted by Anonymous on Thu, 12/09/2021 - 19:14
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Redazione
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Crolla un vero e proprio tabù nel mondo della racchetta: Amelie Mauresmo è la prima donna ad essere stata nominata direttrice di un torneo del grande slam. Che poi, carta d’identità alla mano, è quello “di casa”, vale a dire il Roland Garros. Che a voler essere pignoli è pure quello nel quale il carriera ha fatto maggiore fatica ad emergere, raccogliendo i risultati meno lusinghieri tra tutte le prove slam disputate in carriera: il migliori risultato è stato l’aver raggiunto i quarti di finale nelle edizioni 2003 e 2004, ma senza mai spingersi oltre a differenza di quanto fatto agli US Open (due volte semifinalista) e soprattutto all’Australian Open e a Wimbledon, tornei vinti nella magica annata 2006. Che lo slam parigino però fosse nel suo destino lo si era capito già nel lontano 1983, anno in cui sulla terra della capitale d’Oltralpe vinse il suo grande idolo d’infanzia Yannick Noah, quello per il quale decise pochi anni più tardi di intraprendere una vera e propria carriera. Un colpo di fulmine che oggi, idealmente, chiude un cerchio che da giocatrice Amelie non era mai riuscita a comporre per intero.

“AMBIZIONI CHIARE, DA PERSEGUIRE CON LIBERTÀ”

La 42enne originaria di Saint-German-en-Laye appende (momentaneamente?) le scarpette al chiodo, non tanto quelle che indossava quando calcava i campi del circuito WTA, quanto piuttosto quelle che era solita indossare mentre allenava qualche campione del presente (Andy Murray su tutti, ma anche Lucas Pouille, col quale il rapporto di lavoro s’è chiuso circa un anno fa). La carriera manageriale gli si addice, almeno stando a il che sostiene chi la conosce bene: carattere deciso e sfrontato, sempre molto determinata e mai avvezza ai compromesso, la Mauresmo ha fatto capire da subito di non aver accettato l’incarico tanto per scaldare la sedia.

Sono orgogliosa di entrare a far parte del team del Roland Garros. Ho accettato la carica di direttrice con ambizioni chiare, e le perseguirò con la libertà, la passione e le alte aspettative verso me stessa che mi hanno sempre guidata e contraddistinta.

La mancanza di libertà è stata alla base della decisione del suo predecessore, vale a dire Guy Forget, di abbandonare il ruolo di direttore del torneo, in aperto contrasto con i vertici federali del tennis transalpino. Eppure Amelie ha un canale preferenziale con la federazione, essendo stata capitana di Fed Cup dal 2012 al 2016. Ed è stata forse questa la molla che l’ha convinta ad accettare un incarico tanto prestigioso, quanto impegnativo. Anche perché il Roland Garros sembra il torneo più acciaccato tra quelli che nell’ultimo biennio hanno dovuto fare i conti con la pandemia: se Wimbledon un anno ha tenuto in cancelli chiusi, e se in Australia e a Flushing Meadows si è comunque giocato (pur se tra mille problemi legati da bolle e altre questioni), a Parigi non tutto è filato via liscio. Un rilancio, insomma, è auspicato da più parti.

LE MEZZE MISURE, QUESTE SCONOSCIUTE

Se nei giorni scorsi i siti di gossip avevano rilanciato l’ipotesi che l’ex giocatrice fosse in attesa del terzo figlio, la nomina a direttrice del torneo sulla terra rossa di Parigi ha forse fugato via qualsiasi illazione. Molto gelosa della sua vita privata, benché non abbia mai nascosto i suoi gusti per il gentil sesso, la Mauresmo per l’ennesima volta è pronta a stupire il mondo del tennis, un po’ come fece nel lontano 1999 quando, appena 12 mesi dopo aver debuttato nel circuito professionista WTA, arrivò a giocarsi una finale di un torneo slam all’Australian Open, battuta da Martina Hinghis. Una ragazza prodigio che non ha mai amato le mezze misure, passata per crisi impreviste cui hanno fatto seguito rinascite vorticose, fino ad abbandonare la racchetta per mancanza di stimoli a soli 30 anni. Adesso però rilancia una sfida quanto mai intrigante: aprire una nuova strada nell’universo tennistico, solitamente deputato al mondo dei maschi. Ma la cosa ad Amelie non sembra affatto spaventarla.

(Credits: Getty Image)

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