LA CORSA DEI BABBI NATALE A NEW YORK: SANTACON, LA PIÙ ANTICONVENZIONALE

Submitted by Anonymous on Fri, 12/10/2021 - 15:04
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Redazione
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E adesso chi lo dice al Vescovo di Noto che non solo Babbo Natale esiste, ma addirittura ha un sacco di parenti con i quali esce a correre e fare baldoria per le strade di New York? Se le esternazioni di mons. Stagliano hanno fatto arrabbiare grandi e piccini, stupiti di aver sentito uscire dalla sua bocca la frase che nessuno vorrebbe mai sentire (“Babbo Natale non esiste…”), sulle rive dell’Hudson nessuno deve essersi fatto troppi scrupoli. E tantomeno se ne farà quest’anno, pronto a immergersi in uno dei tanti appuntamenti natalizi che vedono migliaia di aspiranti runners pronti a indossare il tradizionale vestito rosso e la barba, muniti però di scarpe belle comode per provare a fare il tempo come se si trattasse di un normale allenamento. In realtà, però, il mondo è pieno di sfaccettature e le corse dedicate a Santa Claus non fanno eccezione: sono eccentriche, talvolta inusuali, certamente capaci di allenare la fantasia e attirare soprattutto i più piccoli. Che mentre sognano il momento di scartare i regali sotto l’albero assistono all’invasione di tanti corridori vestiti di rosso, capaci con il loro entusiasmo di travolgere tutto quello che gli passa davanti.

POCA CORSA, TANTO (TANTISSIMO) ALCOL

New York è all’avanguardia per tante cose, e la corsa dei Babbo Natale non fa eccezione. Invero se ne trovano tante sparse lungo i vari distretti metropolitani, anche se quella che si svolge al parco di Brooklyn è forse la più conosciuta di tutte: recandosi prima delle 10 del mattino nei pressi del Farrell’s Pub, situato a pochi metri dalla 15esima fermata di St. Prospect Park della linea F, si può acquistare il pass per partecipare a un evento unico nel suo genere, che vede sulla linea di partenza migliaia di partecipanti che nelle successive ore della giornata faranno la spola tra un punto ristoro e un altro, trovando anziché acqua o bevande energetiche niente di meglio che… una birra per rinfrescarsi e riprendere la corsa. In totale la competizione si snoda su 5 chilometri, ma è difficile stabilire un percorso dettagliato a livello di chilometraggio: basta presentarsi al via, e il resto sarà tutto un di più. Tanto che nel tempo l’evento ha assunto anche sfumature differenti, complici anche i litri di alcol che scorrono a fiumi e producono talvolta effetti indesiderati tra i partecipanti. Non è un caso che Santacon negli anni si è trasformata in… Santa Crawl, dove crawl sta per “trascinarsi” nel senso che in tanti (troppi) finiscono per ubriacarsi creando più disagi che divertimento. Ecco perché i più puristi hanno spesso e volentieri preso le distanze da una forma di manifestazione che da evento dedicato ai runners si è trasformato in una grande festa in giro per la metropoli, dove le regole (almeno per un giorno) sembrano esistere solo sulla carta.

IMITAZIONI TANTE, MA NESSUNA COME L’ORIGINALE

E dire che in origine la corsa dei Babbo Natale era nata per davvero come evento a scopo benefico, prima ancora che sportivo. Detto che di sport nel tempo non s’è avuta più traccia, resta comunque un cliché molto americano su come vivere un periodo dell’anno e farlo (naturalmente) all’insegna del divertimento. Tanto che le numerose repliche di eventi natalizi che vedono protagonisti i podisti della domenica, ormai esportate in tutto il mondo, per quanto originali non riescono ancora a toccare la medesima fama di Santacon. E forse è anche giusto così: certe leggende, certi miti e certe abitudini vanno sempre e comunque preservate. Qualcuno lo dica anche a mons. Stagliano. Che magari un giorno andrà a New York e si vedrà offrire una birra dal Farrell’s Pub.

(Credits: Getty Image)

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