LA STORIA DEL BOXING DAY: DALLE “SCATOLE” AGLI STADI

Submitted by Anonymous on Mon, 12/20/2021 - 15:07
Hero image
Autore
Redazione
news date
News di tipo evento?
No

Dentro le scatole a volte basta metterci dei sogni. In Gran Bretagna, meglio metterci un bel pallone. Quello che infiamma le festività dei tifosi d’Oltremanica, rapiti letteralmente all’idea di passare i giorni tradizionalmente deputati ai buoni sentimenti a tribolare e palpitare sugli spalti, provando a spingere la propria squadra del cuore verso l’impresa. Il 26 dicembre in modo particolare, il giorno in cui i sudditi della Regina celebrano il Boxing Day. Che non ha origini legate al calcio, ma che il calcio è stato bravo a far proprio, dandone una connotazione assai particolare che ogni anno finisce per richiamare milioni di tifosi da ogni parte del mondo, pronti ad accendere la tv su quel che accade nella terra di Albione. Che almeno per qualche ora, anziché perfida, è decisamente all’avanguardia e benevola.

LA GIORNATA CHE OMAGGIA I LAVORATORI

Bisogna tornare indietro di tanti secoli per scoprire come nasce il rituale del “giorno delle scatole”. Ancora prima del Medioevo, secondo le ricostruzioni più accurate: il 26 dicembre era il giorno in cui le servitù di corte porgevano i doni ai propri cari, quei doni ricevuti il giorno precedente (appunto a Natale) dai propri padroni. Col tempo poi il gesto ha assunto un connotato legato alla solidarietà, con un pensiero rivolto alle persone più povere. Quel che è certo è che nel 1871 la Monarchia Inglese decise di istituirlo come festività nazionale: il 26 dicembre le cassette dell’offertorio di ogni chiesa del Paese venivano aperte, con la possibilità a quanti ne avessero bisogno di attingervi qualche spicciolo per le proprie esigenze. E anche i grandi imprenditori e latifondisti erano soliti donare ai propri lavoratori cibo, soldi e regali per ringraziarli di quanto fatto durante tutto l’anno, concedendo loro una giornata di riposo per stare in famiglia. Insomma, buoni sentimenti e voglia di concedersi un po’ di ore di svago. Fino a che il calcio non ha letteralmente cambiato le abitudini dei tanti appassionati, “rapiti” dal fascino di una partita nei giorni di festa.

LA PRIMA PARTITA DELLA STORIA

Vi siete mai chiesti quando è stata disputata la prima gara della storia del calcio? Ecco, la risposta non dovrebbe sorprendervi più di tanto: il 26 dicembre 1860, Sheffield FC e Hallam FC si affrontarono al Sandygate Road di Sheffield in quella che gli storici considerano per davvero la prima gara all time della storia del football, vinta dallo Sheffield per 2-0 e disputata con due squadre composte rispettivamente da 16 e 20 giocatori. Per affinare le regole ci sarebbe stato tempo, ma intanto nel boxing day 1860 lo sport più universale e conosciuto al mondo aveva battuto i primi colpi. Che poi, il fatto che il giorno dopo Natale non lavorasse nessuno, favorì la diffusione di una marea di incontri e partite di ogni tipo, specie a livello amatoriale. Tanto che la neonata Football Association alla fine dell’800 intuì quanto quella data fosse favorevole per incastrare partite che avrebbero potuto richiamare grandi folle e smisurata attenzione. Erano gli albori della competizione, ma a chi aveva il compito di allestire campionati parve buona cosa programmare per quella data le cosiddette partite di cartello, quindi soprattutto derby tra squadre della stessa città o comunque geograficamente vicine. Una consuetudine che verrà ripresa anche dai nordirlandesi, che per decenni videro scontrarsi Linfield e Glentoran, le due squadre per eccellenza del Paese (“The Big Two”), spesso in sfide che con lo spirito natalizio avevano poco a che spartire. E anche in Scozia l’Old Firm tra Rangers e Celtic trovò spesso collocazione il giorno dopo di Natale.

UN GIORNO PER GLI EVENTI CHE CONTANO

Gli inglesi, che in fatto di invenzioni in ambito calcistico sono spesso stati un passo avanti, fino alla fine degli anni ’50 osarono persino giocare il 25 dicembre. Di fatto sfruttavano due finestre giornaliere per spalmare le partite, accorgendosi però dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale che il giorno di Natale i botteghini spesso battevano la fiacca, consigliando alle famiglie di starsene chiuse in casa. Così dal 1958 il calcio britannico si spostò definitivamente a Santo Stefano. E così facendo si mise in competizione con altre due discipline particolarmente seguite Oltremanica: il rugby in primis, che fino a qualche anno fa prevedeva una sfida sempre molto attesa tra Leicester e Barbarians, ma anche l’ippica, che il 26 dicembre celebra il “King George VI Chases” all’ippodromo di Kempton Park, nel Surrey. E poi il boxing day è anche il giorno dei primi acquisti con i saldi: anche se negli ultimi anni gli affari hanno perso un po’ di zeri, restano comunque una ghiotta occasione per venditori e compratori per incassare o risparmiare, a seconda dei punti di vista.

26 DICEMBRE 1963, LA GIORNATA NERA DEI PORTIERI

Dalla fine dei ’50, insomma, il calcio a Santo Stefano è una sorta di seconda religione nel Natale dei britannici. E nel tempo ha regalato giornate indimenticabili e a suo modo storiche. Pensate a quella del 1963: in un invero più freddo del solito, con temperature spesso sotto lo zero e tanti disagi, andò in scena una giornata di campionato come mai s’era vista prima, e come mai si sarebbe più vista dopo. Quel giorno, nelle 10 partite in programma, vennero realizzati qualcosa come 66 gol. Leicester-Everton, finita 2-0, impallidì al confronto con il 10-1 che il Fulham inflisse all’Ipswich o l’8-2 con il quale il Blackpurn Rovers espugnò la casa madre del West Ham. A fare rumore fu soprattutto il 6-1 che il Burnley rifilò al il Manchester United, stesso risultato col quale il Liverpool superò lo Stoke City. Lo United sarebbe stato protagonista anche nel 1970, quando fu costretto sul pari dal Derby County di Brian Clough al termine di 90’ senza un attimo di tregua, concluso sul 4-4 tra sorpassi e controsorpassi. E pure nel 1977 i Red Devils fecero parlare di sé andando a vincere per 6-2 a Goodison Park contro un Everton in piena lotta per il titolo, mentre lo United navigava addirittura a un passo dalla zona retrocessione.

IL RECORD DI SHEFFIELD, LE GIOIE E I DOLORI DEI RED DEVILS

Tra le tante storie raccontate dal boxing day, impossibile non ricordare quella del 1979, quando in terza divisione andò in scena il derby di Sheffield tra Wednesday e United: quest’ultimi erano in testa alla classifica ma vennero spazzati via con un clamoroso 4-0 dai cugini, per una gara che richiamò allo stadio oltre 50.000 spettatori, record imbattuto nella storia della terza serie britannica (e probabilmente mondiale), in quello che venne ribattezzato “The Boxing Day Massacre”. Wednesday che sarebbe entrato nella storia anche nel 1992, ma stavolta dalla parte… sbagliata: avanti per 3-0 contro lo United, subì la clamorosa rimonta di Cantona e compagni, con la doppietta di Brian McLair cui seguì a 5’ dalla fine la rete del francese per il 3-3 finale. Anche i Red Devils però pagheranno dazio 10 anni più tardi, battuti a sorpresa dal Middlesbrough per 3-1 (tra gli altri andò in gol Boksic, con Massimo Maccarone che sfornò l’assist per il gol di Job che chiuse la gara): per loro fu la prima sconfitta in una gara disputata il 26 dicembre da quando, 10 anni prima, era stata istituita la Premier League. Lo United rimane la squadra che ha fatto più punti nella storia dei boxing day, che negli ultimi anni ha continuato a regalare sfide imperdibili e spettacolari: il 4-2 che Charlton di Paolo DI Canio sul Chelsea di Ranieri nel 2003, il clamoroso 4-4 tra il Chelsea di Mourinho e l’Aston Villa nel 2007, il 4-3 in rimonta del Manchester United contro il Newcastle nel 2013, nell’ultimo boxing day con in panchina sir Alex Ferguson. Magari la magia di un tempo si sarà in parte dissolta, ma nessun britannico vuol rinunciare alla tradizione di Santo Stefano. Pardon, del boxing day. Perché il povero Stefano se ne dovrà fare una ragione, ma quel giorno di lui i sudditi di Sua Maestà proprio non possono ricordarsene.

(Credits: Getty Image)

Template News
Post
Fonte della news
SN4P
Sport di Riferimento
Calcio