IL PARALLELO DI NATALE, A FOPPOLO UNA SFIDA ALL’INSEGNA DEI BUONI SENTIMENTI

Submitted by Anonymous on Thu, 12/23/2021 - 16:56
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Redazione
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La magia del Natale alle porte, la bravura dei campioni in gara, il sogno dei più piccoli di riuscire a emularli un giorno, vedendoli scendere lungo pendii spesso improvvisati e nemmeno così scontati. Il Parallelo di Natale è anche questo: non solo una competizione sciistica, per quanto la gara sia un po’ fine a se stessa (è pur sempre una manifestazione che non porta punti, e dove è bene evitare di infortunarsi…), ma per decenni anche un’occasione per vedere da vicino tanti atleti che in un modo o nell’altro hanno fatto la storia dello sci internazionale. Con l’Italia sempre al centro della scena: l’edizione 2021, che torna dopo lo stop imposto dalla pandemia nel 2020, è in programma il 24 dicembre sulle nevi della Valle Brembana, a Foppolo, proprio quelle dove Sofia Goggia ha imparato i primi rudimenti che l’avrebbero poi portata a diventare la campionessa che è oggi. Lo Sci Club Selvino “Toni Morandi”, che da anni promuove l’evento, ha saputo ricompattare il comitato organizzatore e rilanciare un’iniziativa che nel tempo ha ricevuto tanti apprezzamenti, divenendo un punto di riferimento per ogni genere di appassionati che a ridosso delle feste non vogliono rinunciare a godersi una gara, visto che il calendario di Coppa del Mondo e Coppa Europa impone qualche giorno di pausa tra il 22 e il 27 di dicembre.

QUANTI CAMPIONI NELL’ALBO D’ORO

Il Parallelo di Natale di oggi è certamente differente da quello che nei primi anni ’80, e in parte anche nei ’90, seppe davvero evocare la fantasia come pochi altri. Una manifestazione che nel tempo s’è trasformata, divenendo soprattutto una sorta di palestra o di vetrina per i giovani, tanto che nella gara che anticipa l’evento 2021, in programma nella giornata del 23 dicembre, i migliori giovani dei sci club delle valli orobiche si confronteranno per qualificarsi proprio per il tabellone principale del giorno dopo. L’albo d’oro della rassegna è piuttosto variegato e contempla tanti volti noti al pubblico italiano, da Peter Fill a Debora Compagnoni, da Max Blardone a Federica Brignone, da Giuliano Razzoli a Karen Putzer, da Giorgio Rocca a Paoletta Magoni e molti altri protagonisti del circo bianco in quota Azzurra. Anche se nomi alla mano, quanto accaduto nel 1992 è difficile da dimenticare: Alberto Tomba e Pauli Accola erano i grandi protagonisti di Coppa del Mondo e salirono assieme sul gradino più alto del podio, senza però una competizione vera e propria. Perché Tomba, accortosi che lo svizzero aveva dovuto rallentare per un problema lungo il tracciato indipendente dalla sua volontà, decise di fermarsi e aspettarlo per tagliare il traguardo assieme, come il vero spirito del Natale insegna.

L’EXPLOIT DI MILANO 1984: LA BOMBA SI RIVELA AL MONDO

A proposito di Tomba: fu proprio un Parallelo di Natale, quando ancora però non veniva organizzato da Angelo Bertocchi per conto dello Sci Club Selvino, a rivelarlo al grande pubblico. Un ricordo indimenticabile, il primo di una lunga serie, ma ancora oggi capace di evocare la leggenda del talento emiliano. Il 23 dicembre 1984 il parallelo si svolse sul Monte Stella, ovvero la “montagnetta” di San Siro, creata artificialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale con tutti i detriti delle case distrutte che vi vennero ammassati. Nonostante le tecniche di innevamento artificiale fossero ancora rudimentali, l’organizzazione fece un grandissimo sforzo per consentire agli atleti di gareggiare in uno scenario davvero unico. E Tomba, che all’epoca faceva parte della squadra B ed aveva compiuto 18 anni appena 4 giorni prima, non era certo tra i protagonisti più attesi della competizione. Ma seppe sbaragliare la concorrenza a suon di manche perfette, dando sfoggio di tutta la sua classe. E nella finale contro Robert Erlacher dimostrò una volta di più che quel giorno non ce n’era per nessuno: con due discese impeccabili, a differenza di quelle del rivale (che incappò in errori in ambedue le manche), Tomba tagliò per primo il traguardo, rivelandosi per la prima volta a un pubblico sorpreso nel vederlo scendere così forte. Una vittoria inattesa che venne celebrata anche tra lo stupore dei media al seguito: la Gazzetta dello Sport il giorno dopo evitò di mettere nel titolo il cognome Tomba, perché evidentemente lo riteneva poco adatto al contesto degli sport invernali. Si limitò a parlare di “sorpresa sulla Montagnetta: un Azzurro B beffa i grandi nel parallelo”, con vivo disappunto del giovane Alberto, che si legò la cosa al dito e anni dopo non mancò di ricordarla bonariamente ai vertici della Gazzetta. Quella 1984 sarebbe stata la terza e ultima edizione del parallelo a Milano, ma di sicuro è rimasta la più iconica e leggendaria di tutte. Perché rivelò al mondo Tomba la Bomba, di fatto inaugurando un’era sportiva destinata a cambiare il corso dellla storia.

(Credits: Getty Image)

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