LA FORMAZIONE TIPO DEL PRESEPE: UNDICI GIOCATORI NELLA SQUADRA DI BETLEMME

Submitted by Anonymous on Fri, 12/24/2021 - 11:45
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Redazione
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A Natale puoi. Anche inventare una squadra completamente fatta di giocatori che dentro al presepe ci starebbero… da Dio. Senza scomodare i grandi artisti di San Gregorio Armeno a Napoli, quelli capaci di sfornare statuine di una bellezza fuori dal comune e dare un volto ai protagonisti del calcio di ieri e di oggi, basta prendere spunto dall’anagrafe di ogni singolo elemento transitato per i principali campionati continentali per configurare una formazione coi fiocchi, perfetta per adorare il Signore nel giorno della sua venuta terrena. L’undici presepiale per antonomasia, un must per le festività di ogni calciofilo che si rispetti.

TUTTI QUANTI ABBIAMO UN (D’)ANGELO

La difesa è blindata con uno che per il periodo è decisamente in tono: se il nome Donieber Alexander Marangon non vi dice nulla, magari accorciarlo semplicemente in Doni, aggiungendo che di ruolo faceva il portiere e per anni ha difeso la porta della Roma, certamente vi farà tornere alla mente uno dei numeri uno più celebri del decennio appena passato. I doni sul presepe sono un diritto divino, e Doni è il portiere che meglio di qualunque altro potrebbe soddisfare i gusti di ogni allenatore. Che in difesa non potrebbe mai prescindere da Juan Jesus, un incrocio tra l’ultimo profeta (Giovanni Battista) e suo cugino, quello “famoso”, quello che il mondo ha conosciuto col nome di Gesù di Nazareth, non a caso il prim’attore del presepe. Con un balzo avanti di 33 anni si potrebbe individuare anche un compagno di reparto in Fabiano Santacroce, anche se il concetto di crux durante le feste si potrebbe anche accantonarlo, visto che si celebra la nascita di un bambino (niente spoiler, please). E visto che servono “angeli custodi” a difesa della mangiatoia del nascituro, c’è una coppia di difensori duttili e utili allo scopo: Luca e Maurizio D’Angelo sono stati difensori di assoluto valore, capaci di fare le fortune rispettivamente di Rimini (e oggi col Pisa, nelle vesti di allenatore, sogna la promozione in A) e Chievo Verona. Se poi servisse una riserva, meglio rafforzare il concetto con Angelo D’Angelo, che alla poca fantasia dei genitori nella scelta del nome ha aggiunto una discreta carriera nei professionisti, con oltre 100 presenze in B con la maglia dell’Avellino.

CON EL FIDEO E IL FLACO È UNA MEDIANA DELLA… MADONNA

 “Siedi assiso sui cherubini”: ecco, Gianluca Cherubini di questa frase pare averne un po' abusato. Discreto centrocampista all’inizio degli anni ’90, in A con le maglie di Reggiana e Roma, una volta appesi gli scarpini al chiodo s’è un po' perduto, tra arresti e attività non propriamente lecite. Diciamo che ha perso il posto in squadra a favore di uno che in una squadra del presepe calza a pennello: Angel Di Maria, per tutti “El fideo”, può giocare in mezzo al campo o come esterno d’attacco, e all’occorrenza può essere angelo oppure fare le veci della mamma di Gesù. Imprescindibile per qualsiasi allenatore, nell’undici che gioca le gare in casa a Greccio (il primo presepe è sorto lì) è una sorta di istituzione. Con lui c’è un altro che negli anni s’è dimostrato un fedelissimo: Javier Pastore è una pedina chiave all’interno dello schieramento, spesso costretto a moltiplicarsi data la richiesta di pastori da collocare su più punti. Ha girato il mondo, talvolta è finito in infermeria, ma resta un autentico top player. Forse però non è importante come Armando Madonna: la fantasia al potere, altra figura centrale dello scacchiere presepiale, trequartista che s’è fatto conoscere tra Atalanta, Lazio e Piacenza e che assume un’importanza capitale nel raccordare i reparti. E ha un adepto pronto a subentrare qualora ci sia bisogno di cambiare modulo, perché Nicola Madonna (ex Atalanta e Spezia, oggi alla Virtus Ciserano in D) sulla fascia sa il fatto suo. Ma c’è già chi è pronto a salire dalle giovanili: Edoardo Bove, fresco di esordio in A con la maglia della Roma, lanciato da Mourinho (il cui nome, Josè, tradisce legami con Nostro Signore, ma per qualcuno è più un Re Erode), destinato a ritagliarsi il suo bel spazio negli anni a venire. Da vice bue, o da comprimario dell’asinello. E poi come non menzionare Antonio Luci, capitano e bandiera fino a qualche tempo fa del Livorno: per illuminare il paesaggio, nessuno meglio dei suoi piedi vellutati (specie su punizione).

GABRIEL SEGNA DAVVERO QUANTO JESUS

Le chiavi dell’attacco in mano a un bomber di razza: Gabriel Jesus è nato a San Paolo, la città brasiliana che omaggia uno dei convertiti di più lungo corso della storia cristiana. E seppur oggi sia di stanza nella fredda Manchester (spogliatoio City), è certamente il prospetto ideale per ogni evenienza. Punta centrale, seconda punta, esterno offensivo o all’occorrenza persino trequartista, dove lo metti lui sta bene. Accanto a lui impossibile non pensare a uno che al presepe gli da del tu: Antonio Di Natale non necessita di presentazioni, e anche se da un paio d’anni ha chiuso bottega, l’atmosfera natalizia (appunto) la maneggia con disinvoltura come pochi. Chi invece con l’età è un po’ in là, ma di gol ancora ne fa è Federico Melchiorri, forse discendente (chissà) del Melchiorre che portò doni a Gesù appena nato assieme a Gaspare e Baldassarre (che potrebbe avere qualche affinità con Keita Balde, non confermata però dagli archivi di storia). Come ultimo innesto, ci prendiamo una licenza poetica: Ciro Immobile. Perché il cognome sarà poco natalizio, ma in fondo ogni statuina del presepe se ne sta… immobile nella sua solitudine a contemplare il piccolo che è nato. Insomma, la squadra è bella che fatta, ma adesso mancherebbe l’allenatore. E a pensarci bene, ce n’è uno libero da qualche settimana che risponde perfettamente all’identikit richiesto: Nuno Espirito Santo. Che in tutta questa faccenda del presepe in qualche modo deve esserci finito in mezzo. Una figura che aleggia sulla grotta di Betlemme, brava soprattutto nelle “triangolazioni”. Vabbé, prima di arrivare a spararla grossa, meglio fermarsi qui. In fondo il nostro era solo un gioco, un modo per divagarsi qualche minuto e provare a immaginare chi avrebbe potuto far parte della squadra palestinese 2021 anni fa. E per ricordarci ancora che per fortuna il calcio, quando vuole, sa anche unire i popoli. Auguri a tutti… anche dai calciatori presepiali!

L’UNDICI DEL PRESEPE (4-2-3-1): Doni; D’Angelo M., Santacroce, Juan Jesus, D’Angelo L.; Pastore, Madonna A.; Di Maria, Di Natale, Gabriel Jesus; Melchiorri. All.: Espirito Santo.

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