La Lazio vive un momento delicato, giocherà stasera contro l'Inter, eppure i tifosi, stanotte, sono scesi in piazza a festeggiare. Non un trionfo, ovviamente, ma semplicemente il compleanno numero 122 della propria storia. In duemila, così, hanno sfidato il freddo e si sono riversati in strada, sventolando bandiere, accendendo fumogeni e colorando il cielo sopra il Ponte Regina Margherita con i fuochi d'artificio. Purtroppo il momento è stato rovinato da un incidente: un uomo ha perso tre dita, probabilmente per colpa di un petardo.
LAZIO, FESTA IN PIAZZA DELLA LIBERTÀ
Il luogo di ritrovo per celebrare il compleanno del club è stato il solito: Piazza della Libertà. È lì, che il 9 gennaio 1900, poco dopo l'inizio del ventesimo secolo, fu fondata la Società Podistica Lazio da un gruppo di quindici sportivi con a capo Luigi Bigiarelli, sottufficiale dei Bersaglieri. Poi avrebbe cambiato denominazione nel 1926 assumendo quella attuale di Società Sportiva Lazio. Il vanto dei tifosi biancocelesti è noto: essere nati prima della Roma. Forse anche per questo, a differenza della stragrande maggioranza degli altri club nel mondo, festeggiano sempre il compleanno.
LAZIO, L'ORGOGLIO DI LOTITO: “SOCIETÀ GLORIOSA”
Claudio Lotito non era in piazza della Libertà, ma ovviamente ha celebrato anche lui il compleanno del club, a modo suo, con un messaggio sul sito ufficiale:
La Lazio compie 122 anni. Una società gloriosa, capace di attraversare ben oltre un secolo di storia italiana incarnando sempre altissimi valori civili morali e sportivi, affermando rispetto e dignità umana oltre ogni discriminazione.
Non ha elencato i trofei vinti nel corso degli anni, alcuni sotto la propria gestione: parliamo di 2 scudetti, 7 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea, più un campionato di serie B e una Coppa delle Alpi.
LAZIO, 122 ANNI DI STORIA E DI TRIONFI
La maggior parte dei trionfi prima elencati sono arrivati a partire dal 1998. Prima c'erano state la Coppa Italia del 1958, giocata a cavallo di due stagioni, la Coppa delle Alpi del 1971 e soprattutto lo storico scudetto del 1974, vinto a sorpresa da un gruppo di ragazzi a volte sopra le righe, che magari litigavano spesso nello spogliatoio e poi arrivavano in campo con una fame e un talento da far invidia, da Chinaglia a D'Amico. L'era più vincente è stata quella di Cragnotti che acquistò il club nel 1992 e lo portò piano piano tra le sette sorelle fino all'apoteosi del 2000 e lo scudetto all'ultima giornata celebrato in ritardo, aspettando che la Juve naufragasse nel pantano di Perugia. L'anno prima una super squadra conquistò la Coppa delle Coppe, primo trofeo europeo seguito pochi mesi dopo dalla Supercoppa strappata al Manchester United, ma il tricolore sfuggì nel finale, con la rimonta del Milan. I problemi finanziari della Cirio e dello stesso Cragnotti hanno messo fine a quell'epoca, Lotito ha evitato che la Lazio finisse come il Parma e nel 2004 rilevò il club portandolo quasi stabilmente in Europa, a volte anche in Champions League, vincendo nel complesso altri sei trofei, il più bello dei quali la Coppa Italia del 2013 in finale contro la Roma. Così oggi la Lazio è al 34esimo campionato di Serie A consecutivo, un record se pensiamo che la prima retrocessione in B avvenne nel 1961 e da allora i biancocelesti, nell'80 travolti dallo scandalo del calcioscommesse, hanno giocato undici volte in cadetteria, l'ultima nel 1987-88. Pochi anni bui nel corso di una storia che, come ha sottolineato Lotito e come dicono i numeri, è davvero gloriosa.
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