SERIE A, MILANO TORNA CAPITALE: INTER E MILAN, VOLATA SCUDETTO

Submitted by Anonymous on Mon, 01/10/2022 - 16:01
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Redazione
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La 21esima giornata, appena andata in archivio (aspettando Torino – Fiorentina), ha evidenziato come Inter e Milan siano le uniche due squadre rimaste in corsa per lo scudetto. Mentre era facilmente auspicabile per l’Inter, il Milan si è riconfermato, sorprendendo di nuovo tutti, dopo il secondo posto dello scorso campionato. Andiamo a vedere, nel dettaglio, quali sono i punti di forza che hanno portato, fino a questo momento, le due squadre in testa alla Serie A.

INTER

  • Simone Inzaghi

Dopo l’addio di Conte, nel corso della scorsa estate, molti tifosi hanno storto il naso quando è stato annunciato il tecnico ex Lazio come nuovo allenatore. Le partenze di Lukaku e Hakimi avevano poi creato una sensazione mista tra panico e rassegnazione, e ora? Che si fa? “Si inizia a giocare a calcio!”. Dentro Dumfries e Dzeko, oltre a Chalanoglu che sostituisce lo sfortunato Eriksen, c’è bisogno di cambiare modo di interpretare la partita: non è più possibile giocare in ripartenza, occorre avere il pallino del gioco sempre in mano per sfruttare anche le ottime doti di palleggio dei neo acquisti. Inzaghi capisce questo quasi subito e, dopo qualche gara di assestamento, l’Inter domina. A guardarlo oggi sembra semplice e scontato, ma Simone l’ha intuito prima di tutti.

  • Mercato

Il punto uno ci porta direttamente al punto due. La dirigenza dell’Inter, da quando Marotta è stato scelto come nuovo DG, non ha sbagliato un colpo. Hanno gestito benissimo il cambio dell’allenatore, ricreando la situazione che si era già vista ai tempi della Juventus quando Max Allegri fu chiamato a sostituire Conte. In più tutti gli acquisti si sono dimostrati di grande qualità e molto utili al progetto tecnico dell’allenatore. Senza dimenticare i rinnovi di Barella, Bastoni e Lautaro. Prossimo obbiettivo? Rinnovare Brozovic e Perisic, due pedine fondamentali di questa squadra.

  • La vecchia guardia e la mentalità vincente

Barella, Brozovic, Bastoni, Skriniar, Lautaro, Perisic, sono tutti giocatori che hanno migliorato il loro rendimento rispetto alla scorsa stagione, mantenendo la fame di vittoria assaporata per la prima volta a maggio 2021 e grazie al maniacale lavoro di Antonio Conte. La vecchia guardia dell’Inter sta diventando un gruppo affiatato, convinto dei propri mezzi, con una mentalità vincente. Il match di ieri sera contro la Lazio è un ulteriore conferma: gol e assist di Bastoni e gol vittoria di Milan Skriniar.

MILAN

  • Identità di squadra e di gioco

Il Milan di Stefano Pioli non è più una sorpresa ma una solida realtà, sono ormai lontani i tempi in cui la squadra galleggiava tra il quinto e l’ottavo posto. La squadra, la società e i tifosi sono un gruppo coeso, una famiglia che non si lascia mai sola. È molto evidente in campo perché chiunque giochi, chiunque debba sostituire un compagno indisponibile, lo fa convinta dei propri mezzi e sapendo cosa deve fare. Gabbia e Kalulu sono solo gli ultimi due esempi, per non parlare dell’incredibile storia di Junior Messias oppure dei redivivi Alessandro Florenzi e Olivier Giroud.

  • Definitiva maturazione

Si diceva spesso che il Milan fosse una squadra molto promettente e proprio per questo ancora troppo giovane. Bene, quegli stessi giocatori, con un anno di calcio in più sulle gambe, stanno finalmente maturando. E come giocano! Tonali sta migliorando di partita in partita sia nelle geometrie di gioco sia nel modo di interpretare il ruolo. Molti stanno iniziando a parlarne come di un ibrido tra Gattuso e Pirlo. Theo Hernandez, invece, è forse al momento il terzino sinistro più forte del mondo. Da inizio stagione si è guadagnato la chiamata con la nazionale francese, con cui ha vinto da protagonista la Nations League, grazie a prestazioni eccezionali che hanno attirato l’attenzione dei grandi club. Il Milan se lo tiene stretto e la fascia da capitano con cui è sceso in campo nelle ultime due partite è la dimostrazione di quanto il giocatore sia centrale nel progetto del trio Maldini, Pioli e Massaro. Per non parlare di Leao e Maignan: il primo, da sempre considerato troppo altalenante, si sta confermando sempre più come un punto di riferimento della squadra largo sulla fascia sinistra, libero di puntare l’uomo e creare superiorità numerica. Il secondo è arrivato in estate dovendo raccogliere il pesantissimo testimone di Donnarumma. Dopo 21 partite di campionato e 6 di Champions League possiamo ufficialmente dirlo: il Milan ha il suo nuovo numero 1, ed è fortissimo.

  • Senza Coppe

L’ultimo posto nel girone di Champions aveva depresso un po’ l’ambiente Milan che sul finire del 2021 aveva lasciato per strada troppi punti. Archiviato l’anno e smaltita definitivamente la delusione, ora per i rossoneri può diventare un grossa opportunità. Da qui a fine anno, escluse le massimo 5 partite di Coppa Italia, il Milan giocherà una volta a settimana, sventando (almeno così sperano i tifosi rossoneri) i così tanti infortuni che nel girone d’andata avevano intasato l’infermeria di Milanello. Recuperare tutti i giocatori in rosa sarà il prossimo obbiettivo di Pioli e da lì gettarsi a capofitto sul campionato, sfruttando il doppio impegno delle altre squadre con possibili contraccolpi mentali.

La strada è ancora lunga, il Napoli, l’Atalanta e la Juventus se la giocheranno fino alla fine, ma ormai è chiaro: Milano è la nuova capitale della Serie A.

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