L’OLIMPIA SBANCA BARCELLONA: MILANO, CHE HAI COMBINATO!

Submitted by Anonymous on Wed, 01/12/2022 - 13:38
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Redazione
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Basta un giorno così a cancellare 120 stronzi, canta Max Pezzali.
Che poi, a vederli bene, non erano neppure così tanti. Perché l’Olimpia ha abituato bene il proprio pubblico: qualche inciampo fa parte del mestiere, ma serate come quella del Palau Blaugrana valgono la pena di essere vissute e basta. Milano sapeva che avrebbe dovuto rasentare la perfezione per uscirne viva: ha lottato indomita quando c’è stato da soffrire, è rimasta attaccata alla partita come la forza della determinazione e la voglia di non arrendersi mai, proprio come le aveva chiesto di fare coach Messina.

Bisogna arrivare a giocarci la partita punto a punto, è quella la nostra missione.

Completata con lode, per ciò che ha detto il campo. Soprattutto con un quarto quarto da enciclopedia del basket moderno: 28-19 di parziale, con Malcom Delaney a spegnere ogni velleità di rimonta dei catalani con la bomba con la quale a 12 secondi dalla fine ha spedito Milano a + 4.

IL CHACHO SCATENATO, LA DIFESA PIÙ ASFISSIANTE

Aveva visto la morte in faccia, l’Olimpia, quando nel terzo periodo era finita persino sotto di 9 punti. Un copione che Jakisevicius, coach dei blaugrana, magari nella sua testa aveva studiato a puntino: lasciar sfogare i biancorossi nei primi due quarti, dando loro l’impressione di potersela giocare, e poi stanarli quando la posta avrebbe cominciato a farsi più impegnativa, viaggiando anche sulla capacità di Kuric di trasformare in oro tutto quel che passava per le proprie mani. Progetto riuscito solo a metà, anche perché nel momento di maggiore difficoltà i ragazzi di Messina hanno tirato fuori risorse che sapevano di avere, ma che non sempre hanno dimostrato di saper utilizzare. Grant e Bentil su tutti: nel primo tempo la loro non era stata la prestazione che sarebbe servita per tirarsi fuori da guai, se ce ne fosse stato bisogno, ma il vento negli ultimi 15’ di partita è cambiato, e loro hanno cavalcato l’onda. Bisognerebbe poi ricordarsi di incensare la straordinaria capacità di Melli di cambiare su ogni oggetto avesse sembianze blaugrana, quella di Hines di difendere il ferro come un ossesso, oppure quella di Bentil, soldato utilissimo in battaglia, quasi commovente nel confronto diretto contro Mirotic, non certo l’ultimo scappato di casa. Per non parlare di Hall, salito sulla ribalta nel medesimo istante in cui la palla ha cominciato a scottare, rivelandosi un muro invalicabile per l’attacco dei catalani. Al resto hanno badato Delaney e, soprattutto, Sergio Rodriguez. Che ha sentito l’aria del derby, lui che in maglia Real con Barça ha dato vita a battaglie spesso epiche. Monumentale nei primi due quarti, chirurgico quanto basta nelle battute finali. Del resto a Milano l’hanno preso per questo: fare la differenza nelle serate dove conta.

UN’INIEZIONE DI FIDUCIA, ASPETTANDO I RIENTRI

A margine di una notte tanto bella, non va dimenticato che il Barça era comunque gravato di qualche assenza importante, col Covid che nella lunga vigilia non ha reso facile la vita a Jasikevicius. Ma sminuire la vittoria dell’Olimpia, oltre che sbagliato, rischia di far perdere di vista la reale portata di quanto fatto da Melli e compagni. I primi a passare sul parquet catalano in stagione, i primi ad averli battuti all’andata come al ritorno. Un successo che conferma le indiscusse capacità della squadra meneghina di poter recitare un ruolo da assoluta protagonista in una campagna europea che somiglia a una corsa a ostacoli, tra rinvii (venerdì ad esempio è saltata la gara contro l’Unics) e protocolli che mettono in ambasce ogni coach. Messina però per una sera ha potuto pensare ad altro. Ad esempio a godersi la vittoria:

Quando affronti squadre così forti e riesci a spuntarla significa che hai risorse importanti. Il Covid non ci ha agevolati nelle scorse settimane, ma abbiamo fatto lo stesso una grande partita, in attacco come in difesa. A un certo punto ho visto 4/5 possessi difensivi praticamente perfetti. Siamo stati bravi a reagire dopo un terzo quarto durissimo, nel quale ci siamo fatti schiacciare dalla loro pressione. Ne siamo venuti fuori alla grande e questo successo deve darci una grande iniezione di fiducia. Ma bisogna restare umili e pensare a lavorare. Soprattutto a recuperare uomini ed energie. La strada è quella giusta, ma il Barcellona resta la grande favorita per la vittoria finale.

L’Olimpia però c’è. E ha già cominciato a studiare il modo per vendicare l’amara sconfitta patita in semifinale nella final four di Colonia del maggio scorso. Intanto in stagione è 2-0: se non è un segnale questo…

(Credits: Getty Image)

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