RE LEAO, L'ALA MODERNA DEL MILAN HA SPICCATO IL VOLO CON IBRA

Submitted by Anonymous on Thu, 01/20/2022 - 20:16
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Redazione
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Leao significa leone in portoghese, così l’accostamento al termine re viene quasi naturale. Rafa, il Leao in questione, non ha apparentemente nulla di regale, e, più che al leone, sarebbe opportuno paragonarlo alla gazzella, l’animale che nel proverbio africano sa di dover correre più veloce (del leone, appunto) per sopravvivere. Chi ha visto giocare il Milan in questo inizio 2022 lo avrà capito, ma se riducessimo tutto alla velocità, non avremmo capito nulla, non sapremmo leggere né le partite, né i dati.

LEAO, COSA È CAMBIATO: È IL RE DEL DRIBBLING

Partiamo dai numeri allora, ora che il calcio offre statistiche in abbondanza, così scopriamo che c’è una classifica in cui Leao è davvero il re. L’attaccante del Milan, infatti, è il giocatore che prova più dribbling di tutti in Serie A, 78, e anche quello a cui ne riescono di più, 50, con una percentuale di dribbling completati di oltre il 64%. Siamo appena alla ventiduesima giornata e il rendimento potrebbe calare, ma oggi tutte le sue medie rispetto alla scorsa stagione sono superiori: tiri (in porta o fuori), cross, ma soprattutto tocchi e duelli. Sottolineiamo “soprattutto” perché se i primi due parametri indicano che Leao è migliorato in concretezza (e ne aveva davvero bisogno), gli altri ne rivelano i progressi nella partecipazione al gioco, senza la quale, probabilmente, non avrebbe più visto il campo.

LEAO, 8 GOL IN STAGIONE: È GIÀ RECORD

Abbiamo omesso volontariamente il numero più importante, quello dei gol. Leao ne ha già segnati 8 in tutta la stagione, 6 in Serie A, uno in Champions e uno in Coppa Italia, eguagliando il proprio record personale, stabilito al Lille nel 2018-19. Ha cominciato ad agosto contro il Cagliari, si è ripetuto dopo la sosta sbloccando il risultato contro la Lazio e ha illuso il Milan nella nefasta e beffarda notte europea contro l’Atletico Madrid suggellando la prima mezzora di calcio spettacolo. Poi ha segnato a Bologna e a Bergamo e a quel punto, complice la stanchezza e il successivo infortunio, si è fermato. Ma in questo 2022 è ripartito alla grande con il meraviglioso 3-1 alla Roma, il fortunato pallonetto contro il Genoa e il temporaneo vantaggio contro lo Spezia. L’elenco non è fine a se stesso: ci trovate avversari di tutti i tipi, conclusioni di tutti i tipi, risultati di tutti i tipi. Leao non ciondola contro le piccole, sa decidere le grandi sfide, sa spaccare le partite quando subentra, sa incidere subito quando gioca titolare. Così il record è destinato a essere inevitabilmente ritoccato.

LEAO HA TROVATO IL SUO RUOLO: È UN “PROGETTO” DI ALA MODERNA

Quando Zlatan Ibrahimovic è arrivato al Milan, ha preso Leao sotto la propria ala protettiva, ma ha ammesso che, malgrado gli sforzi, i suoi tentativi di farlo crescere risultarono vani. L’allenatore era già Pioli, che stava costruendo pian piano la sua squadra, abbandonando il 4-3-1-2 di Giampaolo e disegnando l’attuale 4-2-3-1, nel quale Leao solo oggi occupa stabilmente una sola posizione: ala sinistra. Le innumerevoli serie di infortuni che tormentano il Diavolo lo hanno costretto a cambiare spesso ruolo, ma da centravanti e, in verità raramente, da trequartista o (quasi mai) da esterno destro, non ha reso. Leao è un “progetto” di ala moderna: non è un numero 7 vecchio stampo che va sul fondo e crossa, non ha la potenza degli 11 di un calcio che non c’è più, ma ha la classe e il talento di chi, con uno scatto palla al piede, brucia l’avversario, il pallone e gli occhi di chi lo guarda. Le ali moderne, però, devono fare anche altro: correre all’indietro, soprattutto quando la squadra non ha il baricentro alto, quando giochi contro avversari più forti che ti costringono a stare basso o semplicemente a rincorrerli, a un ritmo incessante. Perciò Leao oggi è ancora un “progetto” e non un giocatore completo. Insieme a Theo Hernandez, su quella fascia sinistra, può spaccare il mondo, ma al momento capita anche il contrario, che sia il mondo a prendersela con chi non sempre lo prende sul serio. Lunedì Amian, terzino dello Spezia, si è presentato due volte al tiro, senza trovare opposizione: Leao gli aveva fatto girare la testa quando la palla l’aveva lui, ma non ha ancora la forza, la voglia e la ferocia di seguire i propri avversari per tutto il campo. Quando l’avrà, Zlatan Ibrahimovic avrà completato la propria missione e Leao, che nel frattempo ha esordito in nazionale, sarà diventato uno dei migliori giocatori al mondo, sperando che a marzo, semmai l’Italia dovesse affrontare il Portogallo negli spareggi per il Qatar, la maturazione del re leone non sia ancora completata e che la gazzella, per un giorno, si dimentichi di correre.

(Credits: Getty Image)

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