SANREMO E LO SPORT: ZLATAN IBRAHIMOVIC AL FESTIVAL 2021

Submitted by Anonymous on Sat, 01/29/2022 - 10:18
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Redazione
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La curiosità è femmina: ci sarà un Ibra bis sul palco dell’Ariston? Se lo chiedono un po’ tutti da qualche mese a questa parte, da quando cioè il campione svedese (e in parte anche Amadeus) hanno cominciato a lanciare il sasso, lasciando intendere che qualcosa stesse covando, anche se a ridosso del festival annunci al riguardo ancora non se ne sono avuti.

Ma sarebbe un gran colpo, il classico strike a sorpresa, un po’ com’è nelle corde del milanista, abituato a sorprendere quando ormai nessuno più se l’aspetta. E allora occhio a chi scenderà la scalinata dell’Ariston, ripensando a quante volte il buon Zlatan l’ha percorsa nell’edizione 2021, quando fu proprio Amadeus a volerlo a tutti i costi come ospite speciale dell’edizione. Con le solite annesse polemiche e la sensazione di trovarsi comunque di fronte a un unicum: se Ibrahimovic in campo non deve più dimostrare nulla, talmente tanto ha dato in oltre 20 anni di carriera, davanti alle telecamere ha fatto vedere di saperci fare. Tanto da garantirsi alla bisogna un futuro come presentatore.

BENEDETTA FU LA MOTO NEL TRAFFICO

La presenza di Ibra a Sanremo fu accolta al solito dallo stuolo di polemiche proprie di ogni festival. Intanto per motivi di calendario: il 3 marzo il Milan aveva in calendario il turno infrasettimanale di Serie A, opposto all’Udinese, e quindi la presenza dello svedese all’Ariston sarebbe risultata effettivamente impossibile da conciliare.

Eppure in suo aiuto corse nientemeno che… un infortunio muscolare, quello che rimediò pochi giorni prima della rassegna sanremese durante la trasferta di Roma. Addio al piano di allenamenti personalizzato: Ibra era libero di poter prendere parte alle prove della kermesse, col solo imperativo di tornare a Milano mercoledì 3 per sostenere da bordo campo i suoi compagni nella gara con l’Udinese (finirà 1-1 e l’assenza dello svedese si farà sentire, eccome).

Nelle restanti serate, però, niente avrebbe impedito all’attaccante di fare la sua parte. Niente, tranne che il… traffico autostradale: rallentato da una lunga coda, causata da un incidente, per non rischiare di arrivare tardi all’Ariston il buon Zlatan pensò bene di farsi dare un passaggio da un motociclista, debitamente ringraziato con i suoi 15’ di celebrità per averlo portato sano e salvo (e più o meno in orario) all’Ariston nel corso della terza serata del festivale, cioè giovedì 4 marzo. Robe da Ibra, insomma. Uno che ha sempre la soluzione pronta al momento opportuno.

IL MONOLOGO, UN IBRA PIÙ “UMANO”

Della partecipazione sanremese del giocatore del Milan, oltre agli smoking sgargianti, resta il bellissimo monologo portato sul palco nell’ultima serata. Un inno alla vita, un vero e proprio manifesto rivolto a coloro che in un modo o nell’altro sentono di aver tradito le proprie aspettative. Ibra per tutto il festival ha scherzato sul fatto di essere “indispensabile” e superiore al resto del mondo, arrogandosi bonariamente il diritto di essere il vero padrone di Sanremo.

Ha recitato la parte che spesso recita in campo, quella del duro che non deve chiedere nulla, se non a se stesso. Ma proprio all’ultimo ha mostrato il suo lato più intimo, quello che in fondo è alla base di ogni campione, ammettendo che il fallimento ha fatto parte della propria vita, ma che non è stato un passaggio vano. E dove ha ringraziato quel paese, cioè l’Italia, che l’ha accolto giovanissimo e che di fatto oggi è diventato più di una semplice seconda casa.

“SE SBAGLIA ZLATAN, PUOI SBAGLIARE ANCHE TU”

Tutti conoscevano già Zlatan prima di questo Festival. Allora perché Zlatan è venuto qui. È venuto perché gli piacciono le sfide, l’adrenalina. Gli piace crescere. Se non fai sfide con te stesso non puoi crescere. Io ho giocato 940 partite, ne ho vinte tante ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti, ma ne ho anche perso qualcuno. Ho vinto tantissime coppe, ma ne ho anche persa qualcuna. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partite. Sono Zlatan quando vinco e quando perdo. Ho fatto più di 500 gol ma ne ho anche sbagliato qualcuno. Pochi. Qualche rigore è andato male, ma il fallimento non è il contrario del successo, ma è una parte del successo. Non fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. Se sbaglia Zlatan, puoi sbagliare anche tu. La cosa importante è fare la differenza ogni giorno. Impegno, costanza, dedizione. Ho organizzato questo Festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. Questo non è il mio Festival, non è il Festival di Amadeus, ma è il vostro Festival. Il Festival dell’Italia intera. Grazie Italia, la mia seconda casa.

Parole che colpirono la critica a tal punto da incoronarlo alla stregua del vero re dell’edizione 2021, al pari dei Maneskin che col loro spirito rock sul palco sembrarono quasi voler dare ragione alla scelta di portare Zlatan dal campo alla tv. Una scelta vincente, che magari vedrà la luce anche nel 2022. 

(Credits: Getty Image)

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