NBA, NOTTE DA INTENDITORI TRA UNA VOCE E L’ALTRA DI MERCATO

Submitted by Anonymous on Sat, 02/05/2022 - 20:48
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Redazione
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Si fa di tutto per distogliere l’attenzione da quel che riguarda la stretta attualità. E tra un botta e risposta di mercato (vedi quello tra Shaquille O’Neal e Ben Simmons) e una trade che potrebbe ingolosire sia Phila che Brooklyn (disposta a mandare Harden ai Sixers in cambio proprio di Simmons), l’approssimarsi della trade deadline in qualche modo offre tanti punti di vista da angolazioni differenti.

L’unica certezza è che stanotte il carrozzone NBA rivedrà sul parquet la sua miglior creatura stagionale, quei Phoenix Suns che vogliono candidarsi autorevolmente al ruolo di numeri uno a Ovest, rintuzzando gli assalti della concorrenza. Tornano anche i Lakers, che contro i Knicks hanno davvero un solo risultato a disposizione (e qualora andasse male, occhio al futuro di coach Vogel). Sei partite nella notte italiana, alcune decisamente interessanti.

RIECCO I SUNS, AL COMPLETO E BELLICOSI

La sconfitta di Atlanta, che ha interrotto una striscia di 5 vittorie consecutive, è sembrata il classico incidente di percorso. I Suns stanno bene, viaggiano spediti davanti a tutti nel selvaggio West e vogliono tornare a fare la voce grossa nella trasferta nel distretto della Capitale, dove i Wizards hanno necessità di vincere per continuare a rincorrere un posto nel play-in (difficile, ora come ora, sperare in qualcosa di più).

Ma contro Ayton e McGee, due centri molto mobili che sanno come intorpidire le guardie avversarie, non sarà semplice spuntarla: servirà il miglior Kyle Kuzma, che sin qui non ha fatto della continuità il suo punto di forza, ma che ad esempio nell’ultima vittoria contro i Sixers ha giocato in maniera davvero esemplare, senza far rimpiangere l’assenza di Bradley Beal (che mancherà anche stanotte).

Occhio poi a Spencer Dinwiddie: i rumors di mercato lo vogliono accostato a mezza NBA, ma lui sta dimostrando di sapere come si fa a rimanere concentrato. Phoenix è praticamente al completo: chiaro che tutto passerà al solito dalle mani di Chris Paul, ma Booker e Bridges avranno molti possessi chiave. Al resto baderà la difesa, con Ayton pronto ad ergere un’autentica muraglia nel pitturato. Così fosse, difficilmente i texani verranno via a mani vuote.

MIAMI ALLA PROVA CONTRO GLI HORNETS

Tre sconfitte nelle ultime 4 gare hanno un po’ ridimensionato i Miami Heat, soprattutto le loro ambizioni di vertice a Est. Sconfitte abbastanza evitabili, due delle quali arrivate contro i Raptors, anche se nell’ultima uscita contro San Antonio la lcue si è riaccesa prontamente.

Nonostante un Jimmy Butler abbastanza accademico, e ancora alle prese con qualche acciacco, c’hanno pensato Adebayo e Herro (al quale la mancata convocazione all’All Star Game ha fatto male: a detta di molti, la chiamata se la sarebbe proprio meritata) a rimettere la squadra di Spoelstra sulla retta via.

Il difficile viene ora: Charlotte è reduce da tre sconfitte, l’ultima particolarmente dolorosa contro i Cavs, che l’hanno spuntata praticamente a fil di sirena dopo aver rincorso per tutta la partita. Ball e Bridges stanno facendo ottime cose, Rozier e Oubre jr. si alternano come terzo violino e il rientro di Hayward ha allungato le rotazioni, ma per un motivo o per un altro il salto di qualità sin qui è stato sempre rimandato. Questa potrebbe essere la serata giusta per sbloccarsi: a seguire arriveranno a Charlotte Toronto e Chicago, snodo cruciale per le ambizioni play-off della franchigia di MJ. Se una svolta deve arrivare, questo è il momento.

LAKERS-KNICKS, SFIDA TRA GRANDI DELUSE

Vederle relegate così in basso fa quasi impressione. Perché le premesse di inizio stagione per Lakers e Knicks erano di tutt’altro tenore: avrebbero dovuto bazzicare amabilmente la zona play-off, addirittura i californiani le prime posizioni a Ovest, invece navigano indietro, con Los Angeles distante 5 più di 4 partite dal sesto posto (ultimo utile per evitare il play-in) e New York addirittura 12esima a Est, anche se a una sola partita di distanza dal decimo posto.

E i Knicks nelle ultime 9 gare hanno vinto appena due volte, sintomo che qualcosa non quadra. Ma almeno possono sorridere pensando di aver finalmente recuperato tutto il roster, ad eccezione di Derrick Rose. Fari puntati su Mitchell Robinson, un centro moderno che sa attaccare e anche difendere con grande efficacia, pedina chiave per cercare di limitare Anthony Davis, che da quando è tornato in qualche modo s’è preso carico dei problemi di casa Lakers.

Dove LeBron è ancora fermo ai box, e con lui pure Melo Anthony: il veterano è uscito nell’ultima gara persa contro i Clippers per un problema al ginocchio e la sua assenza si farà sentire (viaggiava a 16 punti di media nelle ultime 4 gare), anche perché Westbrook è sempre distratto dalle voci di mercato e per il momento non ha dato le risposte sperate. Insomma, servirà un’altra serata top di Mailk Monk per confidare in un esito diverso dal solito. Gara dura per i Lakers, costretti a vincere per non vedere ulteriormente compromesse le possibilità di recuperare con il meglio dell’Ovest.

(Credits: Getty Image)

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