A vedere il programma della Coppa di Francia, la sfida tra Versailles e Bergerac è sembrata appartenere più alle vicende regali dell’Ancien Régime che a una partita di calcio. Eppure, anche nel variegato mondo del pallone, capitano delle storie che riescono a sorprendere quasi quanto i racconti di corte.
Il quarto di finale del torneo d’oltralpe, infatti, ha visto contrapposte da una parte Nizza e Marsiglia – che a loro volta hanno continuato la propria corsa battendo rispettivamente Paris Saint-Germain e Montpellier -, dall’altra si sono ritrovate a contendersi la final four, due squadre provenienti dalla National 2, ovvero la quarta divisione del calcio francese, equivalente alla nostra Serie D.
Un campionato di certo più modesto della blasonata Ligue 1, senza gli astri Messi e Mbappé, ma capace di regalare favole che riescono a fare il giro del mondo. La cittadina di Versailles si ritrova così, di nuovo protagonista di un evento storico, secoli dopo i corsi legati alla sua celebre reggia e ai personaggi che l’hanno frequentata. Nel campo di Bergerac, un altro luogo che più che al pallone nell’immaginario collettivo è legato soprattutto al Cyrano di Edmond Rostand, la compagine guidata da Youssef Chibhi ha battuto la squadra di casa in un incontro d’altri tempi, risolto infine solo con i calci di rigore.
UNA SEMIFINALE INCREDIBILE
Quando Mingoua del Bergerac Perigord ha fallito il suo tentativo dal dischetto e Waly Diouf ha messo a segno il 5-6 definitivo, migliaia di persone hanno riempito Place du Marché e le vie del centro alle porte di Parigi per celebrare un traguardo che somiglia già a una grande vittoria. Il piccolo club, infatti, è il primo rappresentante della regione dell’Ile-de-France diverso dal PSG a prendere parte alla fase finale della Coppa di Francia, trentadue anni dopo il miracolo che fu del Racing Paris.
L’avventura fin qui percorsa dal Versailles è stata una lunga sequela di successi: prima il 3-0 sul Bretigny e poi la serie di vittorie sul Cachan, il Neuilly-sur-Marne, l’Olympique Lumbrois Poissy, il Sarre-Union, il La Roche-sur-Yon, fino al Tolosa, capolista della serie cadetta, superato per 1-0 e quindi la nuova conquista di Bergerac. A donare poi all’impresa della squadra un pizzico di romanticheria in più sono state anche le disposizioni che regolano l’impianto di illuminazione dello Stade Montbauron.
In base al sorteggio, la gara contro il Tolosa si sarebbe dovuta giocare proprio a Versailles, ma si è resa necessaria una curiosa inversione di campo, per via della Reggia, distante appena pochi isolati dall’impianto, e soprattutto di una legge indetta dal “Re Sole” Luigi XIV, tutt’ora in vigore. Tale disposizione stabilisce che la camera reale non può essere disturbata da nessuna fonte di luce artificiale in un raggio di cinque chilometri. E al Versailles non resta che disputare tutti i suoi incontri in modalità diurna.
Adesso però che le luci della ribalta si fanno sempre più abbaglianti, il sogno della Coppa passa per un top club come il Nizza, che ha appena mandato a casa gli eterni rivali del Marsiglia con un secco 4-1.
L’undici di Galtier costituisce senza troppe metafore uno scoglio davvero durissimo per il Versailles, ma siccome del futuro non c’è mai troppa certezza, per il momento l’atmosfera è quella di una grande festa, come ha dichiarato il mister Chibhi: “Essere in semifinale è eccezionale per una squadra come la nostra, e anche per la città di Versailles. Ma forse era destino che il nostro sogno si avverasse!”.
Perciò, in attesa di assistere il prossimo 2 marzo a una semifinale incredibile, ecco che la Coppa di Francia ha riservato la sorpresa di questa squadra piccina, ma ben determinata a realizzare un’impresa grandiosa. Così il Versailles ora scende in campo tra le grandi, anche se i suoi giocatori di professione fanno tutt’altro e il pallone non è che un secondo, bellissimo lavoro.
(Credits: Getty Images)
