INDIAN WELLS NADAL BATTE KORDA: ENNESIMA PAZZESCA RIMONTA DI RAFA

Submitted by Anonymous on Sun, 03/13/2022 - 15:02
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Redazione
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Si piega ma non si spezza. Altrimenti non sarebbe Rafael Nadal, l’uomo che quando imbraccia la racchetta sa sempre come risolvere i problemi, anche quelli di più difficile soluzione. E contro Sebastian Korda il coefficiente di difficoltà s’era fatto piuttosto elevato: sotto di due break nel terzo set, il maiorchino è andato a un passo così dalla prima sconfitta del suo (sin qui) memorabile 2022.

Solo che quando il 99,9% dei colleghi avrebbe alzato bandiera bianca, lui ha cominciato l’ennesimo show grazie al quale s’è tenuto in vita e se preso di forza il successo, spuntandola al tiebreak. E così facendo ha confezionato l’ennesima perla di una carriera che alle soglie dei 36 anni continua a regalare meraviglie, dove il filo conduttore è la capacità di reagire nei momenti più complicati, di risorgere come un’Araba Fenice quanto tutto lascia pensare che la fine sia imminente. Ha smentito i propri detrattori talmente tante volte che una rimonta in più o una in meno quasi non fa notizia. Ma questa, numeri alla mano, ha quasi del miracoloso.

I PRIMI DUE SET AGLI ANTIPODI

E dire che il debutto sui campi del Tennis Garden di Indian Wells stava filando via liscio come nemmeno il più inguaribile degli ottimisti avrebbe osato pensare. Con un 6-1 senza storia nel primo set, Nadal pareva lanciato verso un comodo passaggio del turno. Dopotutto l’unico precedente tra i due in carriera non è che lasciasse molto spazio all’immaginazione: al Roland Garros nell’ottobre del 2020 fu una mattanza, con lo spagnolo che lasciò al figlio d’arte la miseria di 4 game in tre set. Ma lì si giocava sulla terra, e poi in mezzo ci sono stati tanti mesi di apprendistato che hanno fatto crescere Korda, tanto da raggiungere la top 40 mondiale.

Così nel secondo set le cose hanno subito preso un altro verso: il giovane americano è salito di colpi, ha messo alla frusta il suo idolo (che ha omaggiato chiamando Rafi il suo gatto) e lo ha letteralmente ribaltato, vincendo per 6-1 un parziale senza storia. È il primo set perso dal maiorchino dopo 14 vinti consecutivamente, striscia aperta dai tre conquistati nella finale di Melbourne contro Medvedev e i successivi 10 conquistati nelle cinque vittorie ad Acapulco (più appunto quello d’esordio a Indian Wells). E lo Stadium 1, galvanizzato dalla grande prestazione del giovane Seb, diventa un catino infernale, pronto a gustarsi un terzo set che promette scintille.

UN TERZO SET DA ROMANZO: LA PAURA E IL SOLLIEVO

Nadal in apertura di parziale ritrova la profondità del servizio, lasciata chissà dove in quello precedente. Ma Korda è scatenato, riesce a difendersi bene anche sulla seconda e dopo un quattro game tiratissimi al quinto riesce a strappare nuovamente la battuta al suo idolo, portandosi avanti e confermando il break di vantaggio grazie a un paio di vincenti sulla riga che paiono demoralizzare anche il grande campione di Manacor. E i due doppi falli commessi nel settimo game paiono l’emblema della resa: Korda scappa sul 5-2, ma quando deve chiudere i conti nella sua testa qualcosa s’inceppa, e Nadal si riprende almeno un break. La battuta lo sostiene nuovamente, poi nel decimo e decisivo gioco scappa subito sullo 0-30 grazie a due passanti di mirabile bellezza.

Con Seb alle corde, il pubblico impazzisce e quasi non crede ai suoi occhi: il numero 38 al mondo firma due punti per ristabilire la parità, ma appena concede un’altra palla break è costretto a capitolare, con Nadal dalla parte opposta della rete scatenato a suon di Vamos. Korda ha di nuovo una reazione di nervi, ma un paio di dritti giocati male gli impediscono di procurarsi un’altra palla break. A questo punto solo un tiebreak può dirimere la contesa: i mini break si sprecano (ben 5 nei primi 7 scambi), con Nadal che sul 4-3 infila due punti consecutivi sul proprio servizio che gli consentono di procurarsi tre palle match. Ne basta una per completare la rimonta, complice in rovescio in corridoio che condanna l’americano a una sconfitta intrisa di rimpianti, arrivata però dopo una prestazione che vale come monito per qualsiasi avversario.

È L’ESPERIENZA CHE HA FATTO LA DIFFERENZA

Non sarà stata pari a quella operata contro Medvedev nella finalissima degli Australian Open, ma certo la rimonta di Rafa testimonia una volta di più la forza d’animo e la capacità di riemergere che gli sono proprie. Unite, va detto, a una buona dose di autocritica e umiltà:

Sono stato fortunato, non ho giocato bene e sinceramente aver vinto è una delle poche cose buone della giornata. Korda è stato grandioso: meritava di vincere più di me e sono dispiaciuto che debba lasciare il torneo. È un bravissimo ragazzo e un ottimo tennista, e penso che lo abbia dimostrato al mondo intero. Cosa ha fatto la differenza? Probabilmente il fatto che a un certo punto lui si sia innervosito più di me. Ha commesso degli errori in alcuni momenti chiave della partita, e così facendo sono riuscito a restare a galla, sfruttando poi le occasioni che mi sono costruito. Però non ho giocato bene, e questo deve servirmi da lezione per il proseguo del torneo.

Nadal ha inoltre spiegato che

seppur stessi giocando male, e sapevo di essere vicino alla sconfitta, ho cercato di pensare solo a rispondere bene e attaccare nella giusta maniera. Sono un combattente, il mio obiettivo è dare sempre il massimo in qualunque frangente e provarci, sempre.

Chiosa finale sulle… palline:

Sono sempre particolari a Indian Wells: quando le colpisci non le senti bene sulla racchetta e non sai mai se la palla uscirà o resterà in campo.

Toccherà a Evans scoprirlo nel secondo turno…

(Credits: Getty Image)

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