NBA: TOWNS DICE 60, I LAKERS SEMPRE PIÙ A PICCO

Submitted by Anonymous on Tue, 03/15/2022 - 22:13
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Redazione
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La notte scorsa l’imperatore di Città Carlo Antonio (al secolo Karl Anthony Towns) ne ha messi 60 (si, avete letto bene: 60) nella vittoria dei Timberwolves in casa di San Antonio, rovinando la festa per il record di vittorie in regular season ottenuto da Gregg Popovich. La notte scorsa un marziano di nome Nikola Jokic ha fatto la festa (in tutti i sensi) al popolo di Philadelphia, anche senza percorrere la scalinata resa celebre da Rocky: gli è bastato infilare un canestro ai limiti dell’assurdo in faccia a Joel Embiid a una manciata di secondi dal termine, lamentandosi anche per un mancato fischio arbitrale (che ci stava tutto, per la verità), per rovinare la serata alla nuova coppia d’oro del pianeta Est, con Harden e appunto Embiid a banchettare comunque per 58 punti combinati (77 con Maxey: il tiro comunque la salunga…).

La notte scorsa, come da consolidata abitudine, una squadra di Los Angeles che ad inizio stagione era accreditata come una possibile (probabile) favorita per giocarsi l’anello è stata abbattuta da una squadra canadese, che comunque sa il fatto suo (i Raptors al completo non sono affatto malaccio), che così facendo ha inferto un’altra ferita lancinante alla stagione dei Lakers, con Lebron che predica nel deserto e Anthony Davis (il grande assente) che non trova di meglio da fare, se non  battibeccare a distanza con i Suns dicendo che lo scorso anno ai play-off hanno battuto i Lakers solo perché mancava lui. Per la controprova, come spiegato da Booker, non c’è modo di andare a fondo.

Ma visto l’andazzo stagionale, qualora dal play-in i gialloviola dovessero riemergere e guadagnarsi una chance play-off, difficilmente Davis potrebbe dimostrare di avere ragione. Ah, la notte scorsa un tipo di nome Giannis ha sbancato Salt Lake City, dimostrando di non temere il freddo. Tutto questo per dire che la notte scorsa ne sono successe di cose e che quella alle porte sarà una notte tendenzialmente più tranquilla, con sole 4 gare e nessun incrocio di vertice.

MEMPHIS A INDIANAPOLIS VUOL ANDARE DI CORSA

I Grizzlies sono pienamente e meritatamente in lotta per la seconda piazza a Ovest. Con i Warriors si va profilando un bel duello: entrambi sono in serie aperta da 3 turni e la trasferta in casa dei Pacers rappresenta per Memphis una ghiotta opportunità per continuare a correre.

L’unica incognita è legata alle non perfette condizioni di Ja Morant, che potrebbe marcare visita e lasciare il proscenio a Desmond Bane e Jaren Jackson, protagonisti affidabili nell’ottima annata della formazione del Tennessee. Indiana non ha più molto da chiedere alla sua stagione: il play-in è una chimera, la lottery draft con un pizzico di fortuna potrebbe essere l’unica nota lieta di stagione, se la chiamata fosse quella giusta. E per quanto Tyrese Haliburton abbia voglia di divertirsi, difficile che possa far festa con una W.

A ORLANDO ARRIVANO I NETS: KD-IRVING IN STILE DISNEY?

Tre vittorie di fila hanno rimesso Brooklyn sulla cartina geografica dell’Est. E siccome la distanza da chi sta davanti non è così ampia, pensare di scampare alle grinfie del play-in non è affatto azzardato. Stanotte in Florida ci sarà anche Irving, che invero c’era anche l’altra notte quando i Nets hanno battuto in casa i Knicks, ma solo vestito in borghese a bordo campo, perché i no vax possono entrare nell’arena ma non giocare (evidentemente a NY sanno che il virus può colpire solo all’interno del rettangolo di gioco…).

Pazzie della burocrazia a parte, la buona notizia è che KD s’è preso la squadra sulle spalle (53 punti nella stracittadina) e la musica è cambiata. Nash è partito per Orlando senza Aldridge, Harris e Simmons (che potrebbe debuttare a fine mese), più Seth Curry da valutare fino all’ultimo. I Magic due giorni fa hanno fatto sudare Phila, con Wendell Carter a prendersi la scena ancor più di Cole Anthony, ma soprattutto con Markelle Fultz apparso finalmente in grado di spostare qualche equilibrio. Quale migliore occasione per la riprova?

MIAMI NON PUÒ STECCARE CONTRO DETROIT

La sconfitta a sorpresa contro i Wolves ha interrotto la striscia positiva degli Heat, caduti sotto le grinfie di una squadra capace di mandare in doppia cifra ben 8 giocatori. Piccolo campanello d’allarme per Spoelstra, orfano nella circostanza di Butler (che stanotte dovrebbe rientrare) che ha ricevuto però segnali confortanti da Tyler Herro, sempre più caldo dall’arco. Sulla carta non dovrebbe esserci partita e Miami ha necessità di non sbagliare partite come queste per tenere alla larga le pretendenti (tante) al trono dell’Est. Detroit peraltro dovrebbe essere orfana di Cade Cunningham, arrivato a un rimbalzo dalla tripla doppia nel ko. contro Clippers di domenica scorsa.

AYTON CONTRO VALANCIUNAS, PESI MASSIMI A CONFRONTO

La grandinata di punti con i quali hanno sommerso i Lakers domenica scorsa (fate 140) ha detto al mondo intero che Phoenix, quando vuole, sa accendersi senza difficoltà. Mancherà ancora Chris Paul, ma la sostanza non cambia: Ayton, Booker e Bridges se la sanno cavare benone anche da soli, con Payne in grado di dar loro una mano alla bisogna.

La trasferta di NOLA non è semplicissima: CJ McCullom sta facendo il suo, anche se l’assenza di Ingram peserà parecchio nell’economia di un match dal pronostico favorevole ai vice campioni in carica. E se cercate un motivo per guardarlo, allora segnatevi pure questi nomi: Ayton contro Valanciunas, pesi massimi sotto le plance.

(Credits: Getty Image)

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