INDIAN WELLS BERRETTINI-KECMANOVIC: L’ITALTENNIS CALA L’ASSO CONTRO LA “SUA” BESTIA NERA

Submitted by Anonymous on Wed, 03/16/2022 - 13:43
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Redazione
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Se c’è una bestia nera per il tennis italiano in questo 2022, questa altri non potrebbe rispondere, se non a Mionir Kecmanovic. Che in cinque sfide contro atleti del bel Paese ha puntualmente dato la paga a tutti: in principio fu Travaglia a Sidney, poi è toccato a Caruso e Sonego agli Australian Open, quindi di nuovo a Sonego a Rio e infine a Cecchinato in Cile. Un filotto che nasconde dietro quasi una sorta di conto in sospeso per uno dei talenti della racchetta serba, oggi deputato assieme ai vari Lajovic, Krajinovic e Djere a cantare e portare la croce per non far sentire la mancanza di Djokovic.

Magari l’Italia gli starà pure simpatica e ne apprezzerà le sue bellezze artistiche e naturali, ma intanto nel 2022 di Mionir ogni volta che s’è trovato l’azzurro davanti è stata festa. Chissà se la tendenza verrà confermata anche oggi, quando dall’altra parte della rete ci sarà il numero uno tricolore, quel Matteo Berrettini che ha vinto e convinto nel match del terzo turno contro il sudafricano Harris, pronto a sfruttare il tabellone favorevole che si è aperto davanti ai suoi occhi in virtù delle tante teste di serie cadute dalla sua parte.

CONTRO HARRIS UNA REAZIONE DA CAMPIONE

Berre in qualche modo dovrà vendicare i suoi connazionali, ai quali Kecmanovic sin qui ha riservato appena le briciole. E non è un caso che tra le prime cose fatte una volta accertato l’incrocio con il serbo ci sia stata quella di chiedere consiglio Sonego, battuto due volte in poche settimane dall’attuale numero 61 del ranking ATP.

Chiaramente ho cercato di farmi dare qualche consiglio, visto poi che Lorenzo è rimasto nel mio box durante il match con Harris. Non so cosa aspettarmi perché contro Kecmanovic non ho mai giocato contro, e forse non abbiamo condiviso neppure allenamenti. È un tipo simpatico e alla mano, ci vediamo spesso durante i nostri spostamenti da un torneo all’altro, però in campo non ci siamo mai confrontati e sono curioso di vedere cosa ne uscirà fuori.

Quel che conta, al netto dei precedenti favorevoli del serbo contro i tennisti italiani, è sapere che Matteo è finalmente in buona condizione.

Sto bene, il problema addominale è alle spalle, o almeno non vorrei tirarmi dietro un po’ di sfortuna… sto bene e sto crescendo anche a livello di confidenza con il terreno. Contro Harris ho patito un po’ il caldo e non vedevo l’ora di togliermi le scarpe, perché avevo delle fasciature approntate per prevenire la formazione di calli e una di queste era troppo stretta. Ma a parte ciò, direi che tutto sta procedendo per il verso giusto”. La bella reazione mostrata nel secondo set, quando il sudafricano era scappato sul 5-2 e Berrettini gli ha annullato due set point, è il segnale che la fiducia sta tornando: “Mi sono tirato fuori da una situazione mica semplice. Ho lasciato andare un po’ di rabbia e frustrazione e ho approfittato del fatto che Lloyd ha perso fiducia dopo aver sciupato quei due set point sul proprio servizio. Ho capito che era il momento giusto per affondare i colpi e non mi sono tirato indietro.

IL SERBO E QUELLA SPAVENTOSA SECONDA DI SERVIZIO

Dopo l’esordio balbettante con Rune, il secondo match disputato sui campi del Tennis Garden ha confermato la crescita del romano, desideroso ora di andare a caccia di ulteriori conferme. Kecmanovic a sua volta ha avuto maggiori difficoltà nei primi due match disputati contro il britannico Broady e il croato Cilic, vinti entrambi in tre set (e quest’ultimo dopo aver perso il primo), mentre nel terzo turno contro Van de Zandschulp ha chiuso la pratica in due set ma dopo una partita assai combattuta durata oltre 100 minuti, nella quale decisiva è stata la percentuale di punti realizzati con la seconda di servizio (88%) e dove l’olandese ha pagato dazio alla stanchezza della maratona del turno precedente contro Auger-Aliassime. Kecmanovic è uno dei tanti talenti della nuova generazione serba, quella nata e ispirata a immagine e somiglianza di Djokovic: 23 anni da compiere il prossimo 31 agosto, in carriera ha conquistato un titolo ATP, quello del 2020 sulla terra di Kitzbuhel. In stagione, oltre ad abbattere tutti gli italiani incontrati lungo il cammino, s’è fermato agli ottavi in due occasioni (Melbourne e Buenos Aires) e altrettante volte nei quarti (Rio e Santiago).

Per Berrettini questo è il primo ottavo di finale nel torneo californiano, in passato rivelatosi sempre indigesto: un eventuale passaggio ai quarti lo metterebbe di fronte a uno tra Taylor Fritz, cioè colui che lo scorso ottobre lo eliminò proprio a Indian Wells (è l’unico precedente tra i due), e Alex De Minaur, col quale Matteo ha perso a inizio anno in ATP Cup dopo averlo battuto sull’erba del Queen’s la scorsa estate. Berrettini-Kecmanovic aprirà il programma della giornata del campo 2, con diretta su Sky Sport a partire dalle 19, ora italiana. A seguire sullo stesso campo si affronteranno Sinner e Kyrgios.

(Credits: Getty Image)

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