ALTRO CHE… LOVE: LEBRON NON GUARDA IN FACCIA A NESSUNO. GALLO AL MSG

Submitted by Anonymous on Tue, 03/22/2022 - 19:13
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Redazione
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Di LeBron si parla sempre, cascasse il mondo. Anzi, stavolta cascasse… Kevin Love. L’amico fraterno, uno dei più assidui frequentatore della tavola del Prescelto, quello col quale ha condiviso 4 stagioni a Cleveland e che stanotte, proprio nella città dove 6 anni fa portarono un clamoroso titolo in rimonta da 1-3 a 4-3 sui Warriors, ha “posterizzato” con una schiacciata di inaudita potenza ed efficacia.

Una volta tanto nella disgraziata stagione dei Lakers si parla di qualcosa di non così negativo per la franchigia californiana: il successo in casa dei Cavs ha ridestato una squadra che pure pare avere gli occhi già rivolti alla stagione che verrà, con Quinn Snyder pronto a sedersi sulla panchina di Vogel e tanti cambi a roster.

Ora, il siparietto tra James e Love è stato anche carino: il nativo di Akron si è accorto troppo tardi che l’uomo che avrebbe dovuto “difendere”(si fa per dire) sulla sua penetrazione era proprio il suo grande amico, che non ha fatto una piega durante il gioco, ma che poi nell’intervallo è andato a cercare LeBron e l’ha letteralmente preso per il collo.

A colpi di social i due si sono scambiati battute anche dopo la gara, stemperando i toni e anzi facendo ammettere a James che mai vorrà rivedere quella giocata nei filmati celebrativi della sua carriera.

Però a 37 anni sto giocando il miglior basket della mia vita

ha confessato ai cronisti. Peccato che chi gli sta attorno non sta facendo altrettanto. Anche se scommettere contro questi Lakers ai play-off, pronti a riaccogliere Anthony Davis, potrebbe essere rischioso.

WARRIORS, QUANTE INSIDIE A CASA MAGIC

Quattro gare nella notte italiana. Si comincia da Orlando, dove di Magic c’è solo Disneyworld perché la locale squadra di pallacanestro è ben lontana dai fasti di fine primo decennio, quando contese il titolo alla penultima versione dei Lakers di Kobe e Gasol.

Eppure nelle ultime 12 gare il bilancio è di 6-6, segno che qualche timido progresso è stato fatto grazie anche al rendimento di Wendell Carter jr, entrato nella ristretta cerchia dei giocatori della franchigia capaci di realizzare 30 punti e 15 rimbalzi tirando l’80% in una serata (gli altri? Shaq e Howard).

GSW è a sua volta in un momento critico: orfana di Curry, e con Wiseman nuovamente lontano dal rientro (aria di bust per il lungo perennemente infortunato), spera di recuperare almeno Wiggins, che ha fatto una capatina nel ko. di domenica scorsa contro gli Spurs. In generale toccherà a Thompson e Poole tirare la carretta per provare a ricucire la forbice da Memphis e riprendersi la seconda piazza a Ovest, ma il pronostico paradossalmente non è dalla parte dei ragazzi di Kerr, sconfitti 6 volte nelle ultime 10 partite.

GALLO TORNA AL MSG PER FARE LO SCHERZO DELL’EX

Da sette sfide dirette i Knicks battono sistematicamente gli Hakws. Non è una notizia da passare sottotraccia: NY sta vivendo un’altra annata orribile, ha un piede e mezzo fuori dal play-in e se vuol tenere accesa una fiammella deve sperare di infilare l’ottava vittoria consecutiva su Atlanta. Che vorrebbe fare la corsa su Charlotte per guadagnarsi la posizione numero 9 a fine regular season, godendo del fattore campo nella prima gara play-in.

Presto per parlarne adesso: intanto bello godersi un Gallinari in formato All Star, 27 punti nel ko. contro NOLA di due giorni fa. Young sta salendo di colpi e anche Bogdanovic è bello caldo, pertanto le munizioni non mancano in casa di quelli della Georgia. NY sta trovando un buon rendimento da Fournier, efficace anche dall’arco, mentre Randle fa quello che può per tenere su la baracca. Ma non aspettatevi una serata grandi firme.

BUCKS A TUTTA CONTRO UNA CHICAGO INCEROTTATA

Più si avvicina la zona play-off e più a Milwaukee piace mandare segnali. Gli Heat in vetta all’Est non sono così lontani: Giannis s’è preso un turno di riposo contro Minnesota (appena la seconda di due sconfitte nelle ultime 10 partite) ed è pronto a riallacciare le scarpe in un confronto che promette scintille, perché i Bucks, ora che hanno ritrovato anche Brook Lopez, puntano a sferrare l’assalto decisivo alla numero 1, seppur orfani di Middleton.

Chicago al contrario se la passa oggettivamente male: è precipitata fino al quinto posto, godendo semmai dell’andamento lento di Cavs e Raptors (e Nets) dalle quali al momento ha un piccolo margine di vantaggio. Pur con percentuali altissime dal campo (quasi il 49%), l’ingranaggio s’è rotto e Donovan sta facendo fatica a rimettere assieme i pezzi. Nemmeno il rientro di Caruso per ora ha contribuito a riportare quell’abbrivio che aveva contraddistinto la prima parte della stagione, e per questo il compito al Fiserv Forum appare fuori portata per questa versione dei Bulls, orfani di Lonzo Ball.

JOKIC OSPITA I CLIPPERS: SOLITO SHOW IN ARRIVO?

Trovare il modo per fermare Jokic sarà un bell’enigma per Ty Lue, che con i Clippers va a far visita a Denver consapevole di trovarsi a che fare con un menestrello che viaggia su medie decisamente elevate (30 punti e 13 rimbalzi a partita nell’ultimo mese).

Impossibile stargli addosso: in quella che potrebbe essere anche una potenziale sfida play-in, i californiani hanno la testa solo a quel che potrà accadere tra qualche settimana, godendo sonni relativamente tranquilli (i Lakers sono distanti). Nuggets bisognosi di W per allontanare il tentativo di rimonta dei Wolves, sempre più bellicosi, ma costretti a chiedere di più al supporting cast, assente ingiustificato nell’ultimo ko. contro i Celtics.

(Credits: Getty Image)

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