Ashleigh ha detto stop. Perché ha finito la benzina, e non c’entrano nulla i rincari (o i prezzi calmierati) delle ultime settimane. Perché quando la testa dice basta, il corpo da solo rimane svuotato della sua anima. E la Barty, 25 anni e tre titoli dello slam in bacheca (uno ciascuno di Wimbledon, Roland Garros e Australian Open), ha capito che questo era il momento di dire basta.
So che questa è la scelta migliore per me come individuo e come perdona. Il tennis mi ha permesso di realizzare tutti i miei sogni, adesso è tempo di appendere la racchetta al chiodo e inseguirne di altri. Avevo un grande obiettivo: vincere almeno una volta Wimbledon, e averlo fatto lo scorso anno ha reso la mia vita da tennista bella come non mai. È da quel momento che ho cominciato seriamente a pensare a chiudere con la pratica agonistica: avevo bisogno di stimoli e mi sono detta che provare a vincere l’Australian Open era l’ultima cosa che mi restava da fare prima di potermi ritirare serena e felice. Anzi, era il modo migliore per salutare il mio mondo e aprirmi a nuove avventure. È successo, ci ho riflettuto e alla fine ho trovato la forza per fermarmi.
È TEMPO DI LASCIARE SPAZIO ALLA PERSONA
C’è voluta tutta la sagacia e la conoscenza del mondo social dell’amica e collega Casey Dellacqua per permettere alla Barty di tirare fuori le sue emozioni. Con un messaggio social ha detto al mondo ciò che sentiva dentro da chissà quanto tempo, lasciando la WTA in parte stupita, ma per un buon lato convinta che questa fosse la cosa più giusta da fare. Ho tanti progetti da realizzare, amo viaggiare e vorrei farlo sentendomi finalmente libera. A un certo punto ho capito che il tennis era importante, ma non lo erano i risultati: contava dare tutto, ed è esattamente ciò che ho fatto in tutto questo tempo. Solo che adesso sono stanca perché sento di non aver più nulla da dare, e per questo ho deciso di fermarmi. Sono grata a questo sport per tutto quello che mi ha dato, e che in qualche modo spero di poter comunque ricambiare in futuro in un’altra veste.
Già da adolescente la Barty aveva deciso di prendersi una pausa dal tennis, decidendo di giocare per una stagione e mezzo a cricket con i Brisbane Heat. Ma stavolta la situazione appare ben diversa: gli obiettivi raggiunti (Wimbledon su tutti) e la consapevolezza di non sentire più il fuoco dentro sono due motivazioni sufficienti per ritenere che la sua parabola nel circuito è giunta a naturale conclusione.
UN FINALE IN GLORIA, A CASA SUA
Quando nel 2008 Justine Henin annunciò il ritiro, prima e unica numero uno in carica a farlo prima della Barty, il mondo del tennis forse non era pronto per un simile annuncio. Stavolta è tutto diverso: la WTA si è stretta attorno alla sua stella più luminosa, complimentandosi con lei per i risultati ottenuti e comprendendone appieno le ragioni dello stop.
L’australiana, 26 anni il prossimo 24 aprile, chiude la sua avventura professionistica dopo aver messo assieme 121 settimane da numero uno del ranking, di cui 114 consecutive (è la quarta striscia più lunga di sempre dopo quelle di Graf, 186, Serena Williams, 186, e Navratilova, 156). In carriera Ashleigh ha conquistato 15 titoli in singolare e 12 in doppio e chiude con una statistica che è tutto un programma: degli ultimi 26 incontri disputati, 25 l’hanno vista uscire vincitrice (unica sconfitta contro la Rogers agli US Open).
E l’ultimo è stato la finale dell’Australian Open contro l’americana Collins, battuta in due set nel giorno in cui un’atleta di casa ha riportato la corona nella terra d’origine, ben 44 anni dopo l’ultima volta con Evonna Goolalong. Un torneo semplicemente straordinario per la Barty, che in 7 gare non ha lasciato la miseria di un set alle rivali. A questo punto in vetta al ranking WTA sale Iga Swiatek, fresca vincitrice di Indian Wells, pronta a capitanare una nuova era del tennis femminile.
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