BRESCIA INZAGHI ESONERATO, C’È CORINI. E PIPPO SI AFFIDA AGLI AVVOCATI

Submitted by Anonymous on Thu, 03/24/2022 - 12:26
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Redazione
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Pippo Inzaghi è stato di nuovo esonerato dal Brescia e stavolta sembra proprio che non ci sia alcuna possibilità di ripensamento come accadde a inizio febbraio, non tanto perché Eugenio Corini, il suo sostituto, ha già diretto il primo allenamento, ma perché l’ex tecnico del Milan, dopo aver pubblicato una lunga lettera su Instagram nel quale si sfoga contro la società, si è già affidato agli avvocati per impugnare il licenziamento.

BRESCIA INZAGHI ESONERATO NONOSTANTE LA CLAUSOLA DELL’OTTAVO POSTO

Quando il 6 febbraio Pippo Inzaghi fu esonerato da Cellino in seguito al deludente pareggio di Cosenza, ci vollero poche ore affinché tornasse al proprio posto, un po’ perché i tifosi contestarono immediatamente l’arrivo di Diego Lopez, che a Brescia non aveva lasciato un bel ricordo, un po’ perché l’allenatore e il suo entourage ricordarono al proprietario del club l’esistenza di una clausola, in base alla quale l’esonero era “vietato” se la squadra si fosse trovata nelle prime otto posizioni. Oggi le Rondinelle, a sette giornate dal termine, sono quinte, in piena zona playoff, a -5 della vetta e a -4 della promozione diretta. Ma Cellino, dopo il terzo pareggio consecutivo, stavolta sul campo del Pordenone ultimo in classifica e destinato alla retrocessione, ha deciso di ignorare quella clausola.

BRESCIA INZAGHI ESONERATO VIA MAIL: “NON TUTELATI I MIEI DIRITTI”

Pippo Inzaghi si è sfogato su Instagram, come detto, con una lunga lettera sostanzialmente divisa in due tronconi: il ringraziamento alla città, alla squadra e alla tifoseria e l’accusa alla società e in parte alle istituzioni. Eccone alcuni stralci: “Nove mesi fa sono arrivato a Brescia carico di voglia di fare per costruire qualcosa di bello in due anni di progetto: mi era stato chiesto un consolidamento della squadra in Serie B, con un sogno playoff, dal quale era nato l’impegno della società a non esonerarmi qualora la squadra fosse rimasta tra le prime otto, ad evidenziare che, se si fosse raggiunto quell’obiettivo, nulla avrebbe potuto togliermi il posto. Sono stati mesi di costruzione e di duro lavoro, di conquiste e di inaspettati primi posti. Tra me e la città è stato subito amore, a Brescia è nato mio figlio e qui staremo per un po’. Assieme all’enorme rammarico per questo esonero, comunicato con una fredda e-mail senza nemmeno una telefonata, lascio un gruppo splendido che mi sono sudato. Mi sarebbe piaciuto divertirmi ed arrivare fino in fondo. Con grande dignità lascio il testimone a chi verrà dopo di me augurandogli ogni vittoria possibile per questa città che merita davvero tanto! Ci tengo però a concludere con una riflessione che verrà approfondita nelle sedi competenti: seppur privilegiati, anche noi sportivi siamo dei lavoratori, soggetti ad obblighi, doveri e diritti; sottoscriviamo contratti di lavoro come chiunque nel mondo del lavoro, che prevedono i diritti e, soprattutto, i doveri. Trovo assurdo che uno Stato come l’Italia che per l’appunto è una ‘Repubblica basata sul lavoro’, le alte cariche dello sport non assumano responsabilità per tutelare gli impegni contrattuali, scaricandole da una persona all’altra, ma sono sicuro che la ruota giri sempre per tutti e dopo la tempesta venga sempre la quiete”.

BRESCIA INZAGHI ESONERATO, ORA TOCCA A CORINI

Eugenio Corini, bresciano di Bagnolo Mella e cresciuto da calciatore nelle giovanili del club, ha già allenato le Rondinelle tra il 2018 e il 2020, vincendo il campionato in Serie B e subendo anche lui un doppio esonero nella stagione successiva in Serie A. Adesso eredita una buona squadra che aveva sorpreso tutti con la partenza sprint di inizio stagione e poi si è un po’ eclissata, aggrappandosi spesso al 40enne Palacio. Rivitalizzarla dopo questo scossone non sarà semplice.

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