ATP MIAMI OPEN ALCARAZ-TSITSIPAS: LA RIVINCITA DELL’US OPEN È UNA SFIDA DA LECCARSI I BAFFI

Submitted by Anonymous on Tue, 03/29/2022 - 17:19
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Redazione
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Qualunque incontro dove di mezzo c’è Carlos Alcaraz vale la pena gustarselo e farselo piacere. Dopotutto che il giovane murciano fosse un predestinato non servivano i due tornei primaverili al sole della California e della Florida a doverlo dimostrare: di talento ce n’è in abbondanza, la carta d’identità è amica, il futuro è certamente dalla sua parte. Ma il futuro potrebbe tranquillamente essere anche dalla parte di Stefanos Tsitsipas, uno che ad agosto compirà appena 24 anni, ma che è talmente abituato a stazionare nei piani alti del ranking che quasi ci si dimentica di quanto abbia ancora da poter spendere in termini di carriera.

Alti e bassi sin qui hanno costellato la parabola del greco, mentre Alcaraz pare deciso a premere e basta sull’acceleratore senza cullarsi troppo di ciò che gli riserverà il domani. Intanto una bella sfida con il numero 5 al mondo, che dopotutto gli procura ancora dolci ricordi: lo scorso settembre, a Flushing Meadows, il giovane spagnolo trovò il modo per spedire all’inferno il ben più celebrato collega, battuto in cinque set nella partita che più di ogni altra rivelò al mondo cosa fosse davvero il fenomeno Alcaraz. Che sette mesi più tardi ha acquisito una consapevolezza nei propri mezzi allora impensabile, scalando posizioni e mostrandosi come una solida certezza già oggi, piuttosto che una candida speranza di domani.

OCCHIO, ALCARAZ HA MESSO A POSTO LA BATTUTA

Inutile dire che quello che Tsitsipas e Alcaraz è senza ombra di dubbio l’ottavo di finale più intrigante in programma a Miami. Intanto perché lo spagnolo, in assenza di Nadal, è molto più di una semplice attrazione: a poco più di un mese da quando compirà 19 anni ha già messo in bacheca un ATP 250 (a Umago la scorsa estate) e un ATP 500 (a Rio un mese fa), e non fosse stato per Nadal avrebbe probabilmente messo le mani anche sul primo Masters 1000 a Indian Wells.

Miami è l’occasione che stava cercando: è scontato inserirlo nel novero dei favoriti, anche perché il tabellone paradossalmente gli offre un turno più complicato adesso (cioè contro Tsitsi) piuttosto che ai quarti, dove finirà uno tra Taylor Fritz (fresco vincitore a Indian Wells, complice anche l’infortunio al costato di Nadal) e Mionir Kecmanovic.

Se poi le cose dovessero andare ancora per il verso sperato, in semifinale ecco spuntare la sagoma di Daniil Medvedev in un match dal pronostico alquanto incerto, almeno a vedere cosa ha combinato il russo dalla finale dell’Australian Open persa contro Rafa in poi. Volare troppo con la fantasia potrebbe essere però poco prudente: Alcaraz è bello concentrato sul da farsi, ha vinto con autorità i due match sin qui disputati in Florida, concedendo la miseria di quattro palle break a Fuscovics e Cilic, annullandole tutte senza apparente difficoltà.

E ha cominciato a servire ficcante con la prima di servizio, dalla quale ha ricavato il 90% dei punti. Insomma, se comincia a funzionare anche la battuta, quella che a Indian Wells qualche grattacapo gliel’aveva creato, allora per gli avversarsi diventa dura arginare un giocatore che per il resto s’è mostrato solido come non mai, soprattutto quando gli scambi vanno per le lunghe, complice una condizione atletica invidiabile.

TSITSI STA TORNANDO GRANDE, MA QUESTO È UN ESAME TOSTO

Ma davvero Tsitsipas contro il giovane Carlos parte sfavorito? Debita è la premessa: sul talento del greco nulla da eccepire, sulle sue “cattive” abitudini a perdersi con eccessiva facilità tra un match e l’altro, però, c’è solo da pregare che non sia questo uno di quei giorni con la luna storta. Contro De Minaur le sensazioni offerte sono state molto positive: regolare al servizio, ottimo in risposta e sempre bello pesante con il rovescio, ha disinnescato gran parte delle munizioni di cui disponeva l’australiano, obbligandolo a una partita tutta in salita e poi punendolo spesso e volentieri con il rovescio di contro balzo. Nella sfida dello scorso settembre a determinare il ko. del greco furono due tiebreak nei quali il giovane di Murcia tirò spesso a tutto braccio, senza alcun timore reverenziale.

Ma il capolavoro Alcaraz lo confezionò nel terzo set, quando sul punteggio di 1-1 e con Tsitsi avanti 5-2 riuscì ad annullare ben tre palle set, recuperare due break di svantaggio grazie a un filotto di 4 game consecutivi vinti e poi vincere al tiebreak lasciando a due soli punti il rivale, garantendosi così la possibilità di giocarsi tutto nella peggiore delle ipotesi al quinto, come poi effettivamente accaduto (e con profitto) con un paio di palle corte da urlo, giustamente incensate dal pubblico dell’Artur Ashe Stadium. Il greco quella partita lì se l’è sognata più e più volte negli ultimi mesi e adesso pregusta la rivincita:

Queste sono le partite che amo di più giocare, anche perché Alcaraz sta dimostrando di essere un gran giocatore, a dispetto della giovanissima età. Mi aspetto una grande sfida e sono convinto che chi la seguirà dagli spalti o alla tv troverà il modo per divertirsi.

Vincendo lo spagnolo guadagnerebbe automaticamente la posizione numero 15 (a settembre, alla vigilia del primo match, era 55): per la top 10 potrebbe non bastare neppure vincere il torneo, ma ormai è chiaro a tutti che sarà solo una questione di tempo…

(Credits: Getty Image)

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