ATP MIAMI OPEN, FOGNINI E BOLELLI IN SEMIFINALE. 2022 MAGICO PER I “VECCHIETTI” TERRIBILI

Submitted by Anonymous on Wed, 03/30/2022 - 13:23
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Redazione
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La coppia d’oro del doppio italiano è sempre la stessa: Fabio Fognini e Simone Bolelli c’hanno preso gusto e per ora, di scendere dal piedistallo, proprio non ne vogliono sapere. E dopo essersi presi Rio de Janeiro poco più di un mese fa ora sognano di conquistare anche Miami, anche se per farlo dovranno superare almeno altri due ostacoli dopo averne scavallati già tre, di cui un paio decisamente col brivido.

Provare per credere: al comodo successo all’esordio sulla coppia composta da Peers e Polasek (che li aveva battuti in finale a Sydney a inizio anno) è seguita la vittoria al super tiebreak sul brasiliano Melo e il croato Dodig e un’altra ancora, sempre in rimonta e sempre al super tiebreak, contro la coppia argentina composta da Delbonis e Gonzalez.

Insomma, un’altra prova superata con la forza della determinazione, capaci una volta di più di rimettere assieme i cocci di una partita che era nata male, ma che è finita in gloria come da felice abitudine. Tanto che le statistiche 2022 della coppia cominciano a fare abbastanza impressione: su 17 gare disputate sono 14 le vittorie che hanno permesso a Fabio e Simone di guadagnare credito agli occhi degli addetti ai lavori, rispolverando un connubio che già nel decennio passato aveva dimostrato di funzionare a dovere.

Tanto che quella in programma a Miami sarà la sesta semifinale di un Masters 1000 in carriera dopo quelle ottenuto nel 2011 a Roma, nel 2015 a Indian Wells, Montecarlo e Shanghai e nel 2018 a Montecarlo.

L’ORA DELLA RIVINCITA, DUE SETTIMANE DOPO INDIAN WELLS

Il britannico Skupski e l’olandese Koolhof sono due conoscenze recenti della coppia italiana: un paio di settimane fa a Indian Wells contro di loro è arrivata forse la sconfitta più inattesa della stagione, un doppio 6-4 che ha costretto Fognini e Bolelli a riprogrammare i propri impegni e dirottare da subito l’attenzione sulla corsa al titolo del torneo della Florida.

L’occasione per la rivincita è preso servita in una semifinale che promette battaglia, e nella quale seeding alla mano è la coppia avversaria a partire coi favori del pronostico, considerando anche ciò che racconta la classifica attuale di doppio che vede Skupski alla 16 e Koolhof alla 17.

Anche gli italiani però strada facendo hanno riguadagnato posizioni: Bolelli è attualmente numero 21 al mondo e già in odore di guadagnare un’ulteriore posizione mentre Fognini, che a differenza del collega e amico continua a competere anche in singolare (a Miami è stato battuto al terzo turno da Kyrgios e in parte dai postumi di una sindrome influenzale), dopo questa settimana dovrebbe tornare alla numero 35, comunque lontano dal suo best ranking che fu la 7 nell’estate del 2015.

FABIO E SIMONE PENSANO IN GRANDE E… ALL’AZZURRO

Al di là di ciò che dirà la sfida di semifinale, è evidente quanto il connubio ritrovato tra Fabio e Simone possa regalare all’Italia grandi soddisfazioni in vista della stagione sul rosso. Dove Fognini è praticamente di casa e sarà il trascinatore della coppia, pronto a trainare Bolelli verso altri grandi traguardi. La prima parte di 2022 è stata senza dubbio positiva ogni oltre ragionevole attesa: prima la finale all’ATP 250 di Sydney, quindi la corsa interrotta ai quarti all’Australian Open, sconfitti dalla coppia Ram-Salisbury (cioè i primi due della classifica mondiale di doppio), per poi far festa con pieno merito a Rio, battendo in finale Bruno Soares e Jamie Murray.

Fognini peraltro in mezzo c’ha messo anche una finale conquistata a Buenos Aires in coppia con l’argentino Zeballos, persa contro l’argentino Molteni e il messicano Gonzalez. Tutto questo finalizzato a diventare sempre più specialista del doppio, che è un’eventualità che potrebbe spingere entrambi ad allungare la carriera e cercare gloria in una disciplina che sta tornando in auge dopo anni nei quali è stata letteralmente soppiantate dalle vicende dei tornei in singolare.

E l’obiettivo, oltre che personale, è da inquadrare anche in ottica nazionale: proprio l’assenza di Fognini nel match di inizio marzo contro la Slovacchia è costata cara all’Italia, che con l’improvvisato tandem composto da Bolelli e Sinner ha perso l’incontro di doppio, obbligando di fatto lo stesso Sinner e Musetti a confezionare la rimonta negli ultimi due match di singolare. Ma quando in autunno si tornerà in campo per le sfide che decideranno la competizione, avere un doppio forte e in grado di dar modo ai vari Berrettini, Sinner, Sonego e Musetti di concentrarsi solo sui propri match di singolare potrebbe voler dire tanto e spianare il terreno all’avanzata azzurra.

(Credits: Getty Image)

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