SINNER E IL RITIRO A MIAMI: UNA VESCICA COSTA CARA A JANNIK

Submitted by Anonymous on Thu, 03/31/2022 - 11:45
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Redazione
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Galeotta fu la scivolata. Non una, certo, ma l’ennesima, anzi, l’ultima effettuata nel corso della partita contro Kyrgios, quella che è costata a Jannik Sinner la permanenza nel tabellone principale del Miami Open. Addio sogni di gloria, niente assalto per il secondo anno consecutivo alla finale del torneo della Florida, proposito che il buon Jannik aveva messo in animo dopo la grande vittoria negli ottavi sull’australiano e complice anche una strada che da qui all’atto conclusivo non avrebbe posto sulla strada ostacoli insormontabili, a cominciare da Francisco Cerundolo per poi proseguire con Casper Ruud in semifinale.

Insomma, una grossa opportunità dilapidata sull’altare di una maledetta vescica al piede destro, tornata a tormentare l’altoatesino a distanza di qualche mese e destinata a farlo penare anche in vista del via ufficiale della stagione sulla terra rossa.

L’AVVIO PROMETTENTE, POI IL BUIO

Quando Sinner ha lasciato il campo, sotto per 4-1 dopo soli 22’ di partita contro Cerundolo, molti si sono stupiti del fatto che non avesse neppure chiesto l’intervento del fisioterapista. La partita era cominciata come nelle attese: una palla break ottenuta e non sfruttata nel primo game dell’incontro, poi un comodo turno di servizio tenuto senza apparenti difficoltà e un altro game sul servizio dell’argentino piuttosto combattuto.

Nulla, insomma, che lasciasse presagire una fine tanto anticipata, tanto che nel quarto game sul punteggio di 40-0 Sinner la partita pareva già piuttosto delineata. È in quel momento però che la luce, di colpo, si è spenta: l’azzurro ha perso 5 punti di fila, consegnandosi apparentemente senza resa al ritorno di Cerundolo, in grado di conquistare agevolmente anche il suo turno di battuta.

Così, dopo 9 punti persi consecutivamente, Jannik si è diretto verso il giudice di sedia per andare a stringergli la mano, e così ha fatto con l’avversario: partita chiusa, ritiro immediato e tanti saluti. Tra lo sbigottimento del pubblico presente, con non pochi italiani pronti a fare il tifo per il loro beniamino. Che è partito alla volta degli spogliatoi scuro in volto, ma camminando sulle sue gambe.

LA TESI DI JANNIK: NON C’ERA NULLA DA FARE

Il tam tam è partito all’unisono: cosa mai possa aver spinto Sinner a una resa così anticipata? La spiegazione è arrivata un’ora dopo in conferenza stampa.

Purtroppo una fastidiosa vescica al piede destro mi ha impedito di giocare e di restare in campo più a lungo di quanto volessi. Non è la prima volta che mi capita un problema simile: il danno me lo sono procurato nel corso dell’ultimo game contro Kyrgios, quando per andare a rispondere su una palla corta ho fatto l’ennesima scivolata della partita. Ho avvertito subito un fastidio pronunciato, ma essendo praticamente concluso il match non mi ha creato problemi. Nel match con Cerundolo, sulla palla break avuta nel primo game, ho fatto la prima scivolata del match e subito il problema è tornato, nonostante avessi provveduto a sistemare adeguatamente il piede con una robusta imbottitura. A quel punto il dolore ha cominciato ad essere quasi insopportabile, impedendomi di muovermi bene e tantomeno di correre da una parte all’altra del campo. Ho provato a stringere i denti, ma sarebbe stato impossibile andare avanti.

Alla domanda sul perché non abbia voluto chiedere l’intervento del fisioterapista, la risposta è stata abbastanza chiara:

Non avrebbe potuto far nulla, ci sono già passato e non c’è modo di alleviare il dolore. Prima della partita ho cercato di fare il possibile, tentando in ogni modo di prevenire eventuali ricadute, e nel riscaldamento mi sentivo bene. Poi però al primo affondo a rete è subito tornato il problema e a quel punto ho capito che non c’era nulla da fare. Dispiace, perché so di aver sciupato una grossa opportunità, ma non ero in grado di poter fare nulla di diverso, se non di ritirarmi ed evitare guai peggiori.

Perché il pensiero corre già alla stagione sul rosso, con Sinner iscritto al torneo di Montecarlo che scatta il prossimo 10 aprile.

Adesso credo che per almeno una settimana non potrò allenarmi, perché la vescica dovrà riassorbirsi e appena rientrerò in Europa mi sottoporrò subito a degli esami più approfonditi. Dopodiché sarà una corsa contro il tempo per provare a giocare a Montecarlo, ma spero con tutto il cuore di poterlo fare.

BILANCIO IN CHIAROSCURO, E OCCHIO ALLA TERRA

La campagna americana di primavera di Jannik si chiude con un bilancio sostanzialmente negativo, complici i due ritiri forzati contro Kyrgios a Indian Wells (ufficialmente per una sindrome influenzale che gli ha causato problemi di stomaco) e appunto contro Cerundolo a Miami.

Detto dei rimpianti legati al tabellone abbastanza abbordabile che avrebbe potuto condurlo dritto fino alla finale del torneo della Florida, ripetendo l’exploit del 2021, ora per l’altoatesino si apre una nuova fase: recuperare in fretta dal problema al piede destro è essenziale per cercare di non perdere punti importanti nel corso della stagione sul rosso. Dove pure le scivolate sono all’ordine del giorno ben più che sul cemento, particolare questo che non lascia dormire sonni troppo tranquilli.

(Credits: Getty Image)

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