ATP 250 MARRAKECH TRAVAGLIA-MOLCAN: OSTACOLO SLOVACCO PER UN TRAVAGLIA IN CERCA DI RISPOSTE

Submitted by Anonymous on Tue, 04/05/2022 - 12:36
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Redazione
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Lo spunto iniziale non era stato affatto male: due turni passati a Melbourne, poi la resa onorevole all’Australian Open contro Bautista-Agut. E via di seguito i quarti conquistati a Chennai, quando solo lo svedese Ymer impedì a Stefano Travaglia di prendersi una semifinale che avrebbe avuto un significato notevole dopo i tanti guai passati negli ultimi mesi.

Il problema è che quel giorno è che se la luce si fosse spenta nuovamente: da allora poche gioie e tanti dolori, quelli che il 30enne di Ascoli Piceno sogna di poter scacciare una volta per tutte cercando una svolta nella sua stagione sulla terra dopo l’avvio decisamente stentato nel Challenger di Oeiras, in Portogallo, battuto al secondo turno dal connazionale Zeppieri.

E per Travaglia il debutto con Molcan non è certo privo di incognite: la maggiore esperienza potrebbe rivelarsi un fattore, ma lo slovacco è un bruttissimo cliente, anche se reduce da una positività al Covid che un po’ ne ha frenato la marcia d’avvicinamento ai primi tornei sul rosso. Avrebbe dovuto giocare contro l’Italia in Davis Cup, ma proprio poche ore prima di affrontare Sonego l’esito positivo dell’ultimo tampone di controllo lo ha costretto a guardare la sfida in isolamento. Il rientro è così avvenuto solo la settimana scorsa a Marbella, dove però la sua corsa s’è fermata ai quarti, battuto da Munar. Ma contro Travaglia per ovvie ragioni non può che partire favorito.

MOLCAN SI DIVERTE SPESSO A FARE IL GUASTAFESTE

Perché il marchigiano è ancora alla ricerca della forma migliore e sin qui ha palesato più di un passaggio a vuoto. Ma in Marocco l’intenzione è quella di riprendere la via maestra senza dannarsi troppo l’anima per ciò che ha raccontato il recente passato. Con Molcan peraltro è il primo incrocio assoluto, e di solito chi ha un po’ più d’esperienza può farla valere per cercare di comprendere più rapidamente i punti deboli dell’avversario.

Ma è chiaro che la differenza di classifica (Molcan è 65, Travaglia è scivolato fuori dalla top 100, attualmente alla 112) in qualche modo potrebbe rivelarsi un fattore. Travaglia dovrà soprattutto cercare conforto nella prima di servizio, l’arma con la quale spesso e volentieri s’è tirato fuori dagli impicci. Ma servirà una prova solida ogni oltre ragionevole dubbio per provare a sgretolare le certezze del 24enne slovacco, il quale in stagione ha già avuto modo di battere il sudafricano Harris (all’epoca numero 35 al mondo, oggi 40) e il belga Goffin (all’epoca 39, oggi è scivolato alla 72) dimostrando di poter dire la sua anche contro avversari di valore e qualità indiscussa. E il debutto a Marrakech è tanto atteso da entrambi, che pure al secondo turno potrebbe incontrare la testa di serie numero 1, vale a dire il canadese Auger-Aliassime.

IL CAMMINO DI TRAVAGLIA: RIPARTIRE DA SE STESSO

L’ultima vittoria di un certo livello di Travaglia è stata quella contro lo svizzero Laaksonen lo scorso 14 febbraio, al debutto all’Open 13 di Marsiglia. In Marocco è al debutto assoluto e la scelta ben precisa di passare per il Gran Prix Hassan II si sposa anche con la necessità di trovare subito sensazioni particolarmente positive contro avversari di un certo livello, uscendo quindi dalla logica del tornare subito nei meandri dei tornei Challenger.

Tra l’ascolano le prossime settimane potrebbero rappresentare uno snodo cruciale all’interno del suo percorso: un anno fa a Montecarlo fece registrare il miglior score stagionale sul rosso, avanzando fino al terzo turno, quando poi perse da Carreno Busta. Un’escalation che l’avrebbe poi portato a vincere a ottobre il Challenger di Sibiu, battendo in finale Kokkinakis, e a far valere le sue qualità di terraiolo indomito, pronto sempre  e comunque alla battaglia.

La falsa partenza nel Challenger di Roseto degli Abruzzi (sconfitto da Domingues, numero 305 del mondo) e il cammino non troppo spedito a Oeiras obbligano Travaglia a un pronto riscatto, oltre alla necessità di mandare subito un messaggio forte a se stesso, prima ancora che alla concorrenza. Lecito crederci proprio adesso che s’avvicina una parte di stagione nella quale il marchigiano vuol essere sicuro protagonista.

(Credits: Getty Images)

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