ATP MONTECARLO FOGNINI DEBUTTA CONTRO RINDERKNECH

Submitted by Anonymous on Sat, 04/09/2022 - 14:33
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Redazione
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Montecarlo, mon amour. E chi può dirlo, se non Fabio Fognini? Nato a un tiro di schioppo dal Principato, divenuto ben presto un luogo ideale dove trascorrere le giornate di allenamento e un po’ di svago assieme ai “Fognetti” (così hanno ribattezzato lui e la moglie Flavia Pennetta i tre pargoli nati dalla loro unione), nonostante abbia deciso da tempo di andare a vivere a Barcellona. Ma il fascino della Costa Azzurra è un qualcosa che si fa fatica a spiegare, anche se con Fabio sfondare una porta aperta è un attimo. E la mente non può che tornare a quanto avvenuto tre anni fa proprio al Montecarlo Country-Club, quando probabilmente visse la sua settimana più bella da quando gioca nel circuito professionistico conquistando il primo (e sin qui unico) Masters 1000 in carriera, battendo prima Nadal in semifinale e poi Lajovic in finale. Ricordo indelebile che ancora oggi procura un brivido lungo il corpo, anche perché tale da impreziosire una carriera che già di suo non era per niente male. E magari stavolta Fognini proverà ad andare oltre cercando gloria anche nel torneo di doppio, dove è atteso in coppia con Simone Bolelli col quale nel 2015 arrivò in finale, persa contro i fratelli Bryan.

FOGNINI, VOGLIA MATTA DI TORNARE A SOGNARE

Voglio andare a Montecarlo per stupire. Adesso posso dire di star bene, nella tournée americana ho dovuto fare i conti per ben due volte con una fastidiosa influenza che mi ha condizionato nel rendimento, specie in singolare, ma adesso è tutto passato. Questo è un momento particolare nella mia stagione e so di dover difendere tanti punti, ma so anche di essere pronto per giocarmi tutte le mie carte. La terra rossa è quella che mi ha dato più soddisfazioni in carriera e io voglio continuare a sognare”. Un auspicio che Fognini condivide un po’ con tutto il mondo della racchetta azzurra, consapevole che la stagione sul rosso può rappresentare per il 35enne di Arma di Taggia un momento favorevole per guadagnare posizioni e prendersi belle soddisfazioni. Il primo ostacolo però non è da prendere sottogamba, perché Arthur Rinderknech in carriera non l’ha mai affrontato, ma è il prototipo del giocatore che sa come mettere in difficoltà anche un elemento di provata esperienza come Fognini. Classe 1995, il francese in stagione ha già raggiunto un paio di risultati eccellenti, centrando prima la finale nel torneo ATP 250 di Adelaide 2 dove si è arreso al terzo set contro Kokkinakis (dopo aver vinto il primo) e poi la semifinale in Qatar, altro torneo 250, cedendo in due set a Basilasvhili dopo essere stato però in grado di mettere fuori gioco Denis Shapovalov nei quarti di finale. Vero è che da allora (e sono passati due mesi) le cose hanno preso a girare un po’ più a rilento con due uscite al primo turno a Dubai (contro Bautista-Agut) e Indian Wells (contro Bonzi) e due eliminazioni al secondo turno nel Challenger di Phoenix (contro Broadie) e a Miami, battuto da Hurkacz. Cosa aspettarsi dal francese sulla terra di Montecarlo è difficile da dire: storicamente è un giocatore che si adatta meglio alle superfici veloci, potendo sfruttare un’ottima prima di servizio e in generale un gioco particolarmente aggressivo. Non ha una grossa esperienza a livello di Masters 1000, ma vorrà cercare comunque di aprire bene la sua stagione sul rosso, che a conti fatti coincide con la parte meno remunerativa in termini di risultati della sua annata.

FOGNINI-RINDERKNECH, PER CHI VINCE AL SECONDO TURNO C’È TSITSIPAS

Fognini favorito? Numeri alla mano sì, anche se poi ogni partita ha le sue belle insidie. L’obiettivo del ligure è quello di fare strada in un tabellone che nel secondo turno gli metterà di fronte nientemeno che Stefanos Tsitsipas, testa di serie numero 3 del torneo, che beneficerà di un bye all’esordio. Un incrocio da far tremare i polsi se è vero che tutti e tre i precedenti tra i due hanno visto prevalere il greco, sebbene solo uno si sia disputato sulla terra rossa (a Roma nel 2019, cioè poche settimane dopo l’exploit di Fabio a Montecarlo). Magari la voglia di prendersi un bello scalpo contro un tennista che qualche passaggio a vuoto nel recente passato lo ha mostrato potrebbe rappresentare una motivazione più che valida per Fognini nel voler cercare di spingersi oltre i propri limiti. Senza però lasciare troppo in disparte il doppio: “Con Bolelli abbiamo ritrovato un’intesa favolosa e sarebbe bellissimo riuscire a vincere anche un Masters 1000 insieme, dopo che uno slam lo abbiamo conquistato qualche anno fa in Australia e un ATP 500 ce lo siamo presi a Rio de Janeiro giusto un paio di mesi fa”. Idee chiare e motivazioni in abbondanza: la primavera di Fognini è davvero alle porte.

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