ATP MONTECARLO SINNER-RUUSUVUORI: ALTRO OSTACOLO NORDICO PER JANNIK

Submitted by Anonymous on Wed, 04/13/2022 - 11:33
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Redazione
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E se la definissimo una “classica” della racchetta? Va beh, dai, magari stiamo un po’ esagerando, ma almeno rende l’idea. Perché Sinner-Ruusuvuori è un incrocio piuttosto ricorrente da qualche mese a questa parte, pronto a immergersi nel suo secondo capitolo stagionale dopo quello che lo scorso 25 marzo ha visto l’altoatesino imporsi al terzo set (e non senza fatica) nel secondo turno del Masters 1000 di Miami, riuscendo a spuntarla solamente al tiebreak del terzo set e non prima di aver annullato tre palle match al finlandese.

Un buon motivo, insomma, per diffidare dal rivale scandinavo, che magari sulla terra potrebbe concedere qualcosa rispetto a ciò che riesce a offrire sul cemento, ma che rimane comunque un avversario da prendere con le molle, specie pensando alle difficoltà palesate da Jannik nel corso del match d’esordio contro Coric.

SINNER NON BLEFFA: “STO BENE, STATE TRANQUILLI”

La vescica al piede destro, a sentire il diretto interessato, è sotto controllo. Ma i problemi addominali emersi a partire dal secondo set nella sfida contro il croato rappresentano comunque un’incognita.

Tutto a posto, potete stare tranquilli, sto bene e non ho alcun pensiero negativo

ha risposto secco Sinner a chi gli chiedeva conto del problema palesato nel match con Coric. Parole che potrebbero servire per deviare l’attenzione altrove, o semplicemente mascherare una situazione che per quanto visto oggi non può offrire garanzie troppo durature.

Perché l’esordio al Country Club di Jannik s’è portato dietro più di un’ombra: l’avversario veniva da appena due gare disputate nell’ultimo anno, aveva una gran voglia di provare a riprendere il filo del discorso interrotto prima dell’infortunio alla spalla patito a inizio 2021, ma in generale rappresentava un debutto abbastanza alla portata dell’ex allievo di Riccardo Piatti.

Che invece ha sofferto, commettendo qualche gratuito di troppo, prima di rimettere le cose a posto grazie a una prima di servizio che nei momenti chiave ha cominciato a funzionare (ha chiuso poco sotto l’80%, ma nel terzo set la percentuale è salita al 93% di punti vinti con la prima). E se Coric alla fine è un po’ andato in calando, complice anche una condizione per forza di cose non al meglio, contro Ruusuvuori un andazzo così imprevedibile e altalenante potrebbe non pagare dividendi.

EMIL È PIÙ DI UNA NUOVA SPERANZA SCANDINAVA

Il finlandese è uno dei volti nuovi sbucati fuori negli ultimi mesi. Lo allena un italiano (Federico Ricci), e nel suo staff c’è spazio anche per Claudio Pistolesi. È cresciuto a Helsinki sui campi indoor dei uno dei centri al coperto più grandi del mondo (oltre 30 campi disponibili) e certamente sulla terra fa un po’ più fatica rispetto alle superfici veloci, ma non per questo va preso sottogamba.

Dopotutto nel Principato ha già fatto male ad altri due italiani, entrambi battuti nel percorso di qualificazione: il primo a ceder è stato Gianluca Mager, il secondo Flavio Cobolli, che sognava di entrare nel main draw di Montecarlo dopo aver conquistato nel mese scorso a Zadar, in Croazia, il primo Challenger in carriera.

Di tornei minori Ruusuvuori ne ha vinti una decina in carriera, ma un paio di mesi fa è andato vicino a conquistare il primo titolo ATP 250 cedendo in finale a Pune al portoghese Joao Sousa, ma proponendosi con piglio e determinazione nella top 100 mondiale (oggi è 81, ma la settimana prossima tornerà quantomeno a ridosso della 70).

Contro Sinner ha spesso pagato dazio: se a Miami lo scorso 25 marzo lo ha fatto penare e non poco, meno bene erano andati i precedenti incroci a Washington nell’estate del 2021 (secco 6-2 6-4 da parte del futuro vincitore del torneo, appunto Sinner) e negli ottavi di Miami 2021 (altra vittoria facile in due set). Ruusuvuori si prese però il primo scontro tra i due giovani tennisti, quello del gennaio 2020 a Canberra (torneo Challenger).

Quello in programma oggi intorno alle 15 sarà il primo confronto diretto sulla terra rossa, superficie che dovrebbe adattarsi molto di più alle corde dell’altoatesino che non a quelle del finlandese. E per chi vince la prospettiva è di incontrare agli ottavi uno tra Rublev e de Minaur: contro il russo Jannik ha dominato lo scorso anno nei quarti di finale a Barcellona, in condizioni abbastanza simili a quelle che troverebbe a Montecarlo nell’eventuale sfida di giovedì, mentre a de Minaur in tre precedenti l’attuale giocatore allenato da Simone Vagnozzi ha lasciato appena un set, con la recente vittoria netta agli Australian Open che procura dolci ricordi. Ma adesso è tutta un’altra storia, oltre che un’altra stagione atmosferica e un’altra superficie.

Sorpresa!

(credits: Getty Images)

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