ATP 250 BELGRADO DJOKOVIC-DJERE: NOLE RICOMINCIA DA CASA

Submitted by Anonymous on Wed, 04/20/2022 - 14:25
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Redazione
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Ricominciamo, stavolta da casa. Con quell’aria che di solito porta benefici, quelli che Novak Djokovic conta di ritrovare assieme alle buone sensazioni che da ormai 6 mesi abbondanti ha lasciato nel cassetto dei ricordi. Perché s’è perso il numero dei giorni trascorsi dall’ultima gioia provata da Nole su un campo da tennis: era metà novembre quando raggiungeva la finale alle ATP Finals di Torino, quando però l’ultima parola la ebbe Zverev, caprbio nell’imporsi in tre set e portargli via il trofeo dei maestri. Da allora, poche gioie e tanti bocconi amari, diretta conseguenza anche della sua legittima decisione di non vaccinarsi al Covid 19.

L’impossibilità di andare in Australia però ha finto per complicare i suoi piani a livello agonistico, problema ulteriormente avvalorata dall’esclusione dai tornei americani di primavera. E la stagione sul rosso, definita alla stregua di un’ancora di salvezza, per ora non ha pagato affatto dividendi: a Montecarlo è arrivata subito una batosta al debutto, sconfitto da quel Davidovich Fokina che pure un po’ di strada nel torneo monegasco l’ha fatta, se è vero che s’è piegato solo in finale a Tsitsipas.

Ma a Belgrado, dove ha già vinto tre volte in carriera (la prima nel 2009, la seconda nel 2011, l’ultima lo scorso anno), l’obiettivo dichiarato è quello di ricominciare a risalire la corrente, stavolta per davvero. Anche perché l’obiettivo è presto detto: ambire al trono di Parigi, la più bella delle rivincite dopo mesi di sofferenza e tante (troppe) cattiverie gratuite subite.

IL VERO OBIETTIVO DI PRIMAVERA RESTA IL ROLAND GARROS

La lunga inattività ha reso Nole un po’ più umano. Ma la voglia di continuare a tenere botta in cima al ranking mondiale, cosa sin qui resa possibile dalle sventure di Medvedev (e il russo rischia di dover saltare a sua volta altri tornei quando rientrerà dall’infortunio, dal momento che l’ATP viaggia verso il pugno duro contro i tennisti russi e bielorussi), è più forte di qualsiasi illazione. E l’obiettivo, come detto, è ben presente nella sua testa:

Devo giocare il più possibile per entrare in condizione e ricominciare ad avvertire le giuste sensazioni. Chiaro che Belgrado è un torneo al quale tengo molto, ma è pur sempre una tappa verso il vero obiettivo che è quello di cercare in tutti i modi di confermare il titolo vinto al Roland Garros lo scorso anno. Per ora ho in programma di andare anche a Madrid e Roma, ma valuterà se andare nei prossimi giorni, perché la mente è soprattutto rivolta allo slam parigino. Mi sono allenato tanto nell’ultimo periodo e sento di star meglio rispetto a come stavo a Montecarlo, ma è chiaro che la partita è un’altra cosa e ho davvero bisogno di giocare  emettere quanti più scambi nelle gambe per rendere di nuovo al meglio.

DJERE NON È AFFATTO UNA VITTIMA SACRIFICLAE

Laslo Djere è uno dei tanti talenti emergenti svezzati dal tennis serbo, anche sulla scia del grande traino che Djokovic ha prodotto nel corso dell’ultima decade. Classe 1995, sta vivendo di nuovo un buon momento di forma dopo che tre anni fa arrivò stabilmente nei primi 30 giocatori al mondo. Sulla terra peraltro ha già messo parecchi chilometri in questo primo scorcio di stagione sul rosso: a Marrakech s’è fermato solo in semifinale, battuto da Alex Molcan, a Montecarlo lo stop è arrivato agli ottavi per mano di Tsitsipas. La vittoria sul giovane Medjedovic nel primo turno del torneo di Belgrado ha confermato il suo ottimo stato di forma, al punto che il primo incrocio di sempre contro il numero uno del mondo potrebbe riservare qualche sorpresa, anche se Djokovic si augura di tutto cuore di poter superare indenne il primo ostacolo e scacciar via qualche brutto pensiero.

La prospettiva comunque è quella di crearsi una corsia preferenziale tutta contro connazionali, dal momento che ai quarti di finale il vincente della sfida tra Nole e Djere sfiderà quasi certamente Kecmanovic, uno dei giocatori che maggiormente si sono messi in mostra in questo primo scorcio di 2022. Per Djoko è una sorta di esame, soprattutto un test per capire a che punto è del suo percorso di risalita verso la normalità: la numero uno mondiale non gliela porterà via nessuno, almeno fino a giugno, ma c’è voglia di ritrovare quel feeling con le vittorie che manca ormai da tempo immemore. E anche il mondo della racchetta ha bisogno di ritrovare uno dei suoi leader: una stagione sul rosso senza Nole, con Nadal ai box e Federer ormai andato, potrebbe davvero rappresentare una svolta epocale dalle conseguenze quantomeno imprevedibili.

(Credits: Getty Images)

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