ATP 500 BARCELLONA, ALCARAZ-MUNAR DERBY CON TSITSIPAS SULLO SFONDO

Submitted by Anonymous on Fri, 04/22/2022 - 11:10
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Redazione
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A Barcellona prima di tutto contava sbloccarsi, perché la prima vittoria al Godò non si scorda mai. Un torneo che Carlos Alcaraz sente alla stregua di quello di casa: gli anni in accademia lo rimandano spesso alle giornate passate a sbirciare i grandi campioni di allora, oggi rivali e colleghi (e sempre più spesso battuti), che gli hanno fatto crescere dentro il sacro fuoco della passione per la racchetta. Contro Kwon non è stata una passeggiata, non lo sarà neppure il derby contro Jaume Munar in programma oggi. Ma in fondo Carlos è quanto di più atipico possa esistere oggi sulla faccia della terra se applicato al concetto di tennista spagnolo: a lui la terra non è che vada proprio a genio, perché il cemento è il suo pane quotidiano, o se preferite il suo terreno di caccia prediletto. Sul rosso bisogna difendersi e contro il coreano l’ha fatto con disinvoltura, rischiando qualcosa soprattutto nella parte centrale del match quando è rimasto sorpreso dalla ritrovata aggressività dell’asiatico. Poi però è venuta fuori tutta la grinta di cui il murciano fa sfoggio ad ogni occasione, quella che a detta di buona parte del mondo del tennis gli consentirà di fare strada in fretta e restare ai vertici per tanto tempo.

ATP 500 BARCELLONA L’ESPERIENZA DI MUNAR PER DOMARE L’ESUBERANZA DI ALCARAZ

Munar sulla terra ha molti più chilometri di Alcaraz, che dopo la tournée americana di primavera ha giocato appena due match sul rosso, perdendo contro Korda a Montecarlo e poi appunto battendo Kwon all’esordio a Barcellona. Munar è un terraiolo verace, di quelli che quando vedono rosso si esaltano e danno il meglio di sé. Quest’anno ha già vinto un torneo (il Challenger di Marbella) battendo Molcan e Vesely, due tennisti che stazionavano davanti a lui in classifica, e un trattamento speciale l’ha riservato anche a Basilasvhili, battuto in due set senza troppi fronzoli nel match del secondo turno grazie anche a una prima di servizio decisamente efficace (quasi l’80% dei punti conquistati, e anche con la seconda il confronto è stato impari). Paradossalmente aveva faticato di più nel primo turno contro Gian Marco Moroni, battuto a sua volta in due set ma capace almeno di togliere una volta il servizio al rivale spagnolo. Va da sé che per Alcaraz quello contro il 25enne connazionale è un bel banco di prova: i due si sono già affrontati due volte in passato, la prima un anno fa a Marbella quando ancora il torneo andaluso era inserito nel calendario dei 250 (vinse Munar in due set: avrebbe poi proseguito la sua corsa sino alla finale, persa contro Carreno Busta), la seconda lo scorso 14 febbraio a Rio de Janeiro, con Alcaraz capace di vincere in rimonta al terzo nel primo atto della cavalcata del murciano verso il primo titolo ATP 500 della sua carriera. Sulla carta, insomma, pronostico incerto e promesse di battaglia.

ALCARAZ, L’ADATTAMENTO RAPIDO E LE PROSPETTIVE DI CLASSIFICA

Alcaraz potrebbe commettere l’errore di voler guardare troppo avanti, cioè di pensare all’eventuale quarto di finale contro Tsitsipas (o Dimitrov) che andrebbe in scena intorno alle 18.30. Sarebbe un rischio enorme però pensare di poter mettere la testa già su quel che potrebbe accadere qualche ora più in là, finendo per sottovalutare l’incrocio con Munar che ha dimostrato di essere un cliente scomodo e che certamente è più avvezzo a giocare in determinate condizioni. L’adattamento sulla terra di Alcaraz sta procedendo a piccoli passi, con Juan Carlos Ferrero che l’ha messo in guardia sui rischi che si corrono quando si cambia superficie dopo tanto tempo. “Ferrero mi ha fatto capire che serve allenarsi tanto e pure intensamente, altrimenti non si riesce a prendere mai il ritmo giusto. Peraltro qui a Barcellona le condizioni sono molto particolari, fa piuttosto freddo e c’è tanto vento e la pioggia dei giorni scorsi ha rallentato di molto il campo. Però è una situazione con la quale bisogna fare i conti tutti, e allora tanto vale pensare a lavorare e a cercare di trovare una soluzione in tempi rapidi”. Il pubblico spagnolo brama all’idea di vedere il nuovo pupillo del tennis iberico scontrarsi contro Tsitsipas in quella che avrebbe tutta l’aria di essere una bella prova d’esame in vista dei prossimi appuntamenti di Madrid, Roma e Parigi. E poi c’è sempre la rincorsa alla top ten nei piani del giovane Alcaraz, che se dovesse avanzare fino alla semifinale riuscirebbe molto probabilmente nel suo intento, auspicando che almeno uno tra Norrie e Auger-Aliassime non riesca ad avanzare a sua volta fino al penultimo atto del torneo (entrambi sono agli ottavi, rispettivamente attesi da Fucsovics e Tiafoe). Norrie peraltro potrebbe essere un potenziale rivale proprio in semifinale, in una sfida che se lo vedesse opposto ad Alcaraz varrebbe davvero come “spareggio” per chi lunedì prossimo volesse occupare un posto tra i primi dieci al mondo, a meno che Auger-Aliassime non faccia peggio ed uscisse subito finendo alle spalle di entrambi. Insomma, per Carlos rischia di essere davvero un weekend campale. E se la pioggia lo vorrà, magari lo sarà per tutto il mondo della racchetta.

(Credit: Getty Images)

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