ATP BARCELLONA ALCARAZ-DE MINAUR: CARLOS È GIÀ UN TOP TEN MA È SOLO ALL’INIZIO

Submitted by Anonymous on Sat, 04/23/2022 - 13:38
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Redazione
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Lo vedi con quei brufoli sulla faccia e quello sguardo da imberbe e dici che no, non può essere che quel ragazzino stia diventando l’ennesimo crack del tennis spagnolo. Nemmeno vent’anni dopo l’ascesa di Nadal, la penisola iberica è di nuovo prodiga di talento, e adesso che anche i numeri sono dalla parte di Carlos Alcaraz, nessuno può esimersi dall’alzarsi e rendersi conto di trovarsi davvero di fronte a un talento destinato a dominare la scena per i prossimi due lustri.

Barcellona poi non è un luogo banale per tributare al giovane murciano quel che gli spetta: al Godò ha visto da vicino i giocatori più forti al mondo quando era poco più che un adolescente, al Godò ha vinto i primi tornei di una certa rilevanza a livello giovanile, al Godò s’è preso la consacrazione e soprattutto la prima top ten in carriera.

Che fosse ormai solo una questione di tempo era chiaro a tutti: la primavera americana aveva fatto capire al mondo della racchetta che la destinazione era ormai nel mirino, e prossima ad essere raggiunta. E se Montecarlo ha rappresentato una stecca, una sorta di divagazione sul tema, Barcellona gli ha ridato con gli interessi quel che Alcaraz meritava. E magari potrebbe offrirgli anche qualcosa in più: magari una vittoria su Alex De Minaur in semifinale, con la possibilità di giocarsi la sua seconda finale di un ATP 500 in stagione dopo quella vinta a Rio contro Schwartzman.

PER COME HA BATTUTO TSITSIPAS C’È DA AVERE PAURA

Non sono trascorse nemmeno 24 ore dalla vittoria su Tsitsipas, quella che ha consacrato una volta di più il fenomeno Alcaraz e che di fatto lo pone agli occhi degli appassionati come uno dei pretendenti più credibili al trono del Roland Garros (non dovesse tornare Nadal, almeno non ai livelli pre infortunio, aver battuto il greco equivale più che a una semplice investitura).

Grazie al successo ottenuto in coda a una giornata decisamente probante, aperta nel primo pomeriggio dalla vittoria su Munar nel match degli ottavi di finale (il programma al Godò era compresso per via della pioggia che aveva paralizzato il programma del giovedì), il murciano s’è già garantito la top ten, ma battendo de Minaur salirebbe automaticamente alla posizione numero 9.

Insomma, si tratterebbe di un battesimo molto fugace, con la prospettiva di incrementare ulteriormente il proprio ranking nei prossimi appuntamenti di Madrid e Roma, dove Alcaraz sarà una volta di più l’osservato speciale. E dopotutto è il nono tennista più giovane di sempre a entrare tra i primi dieci al mondo, di appena un mese più “anziano” del suo idolo Nadal.

Il mentore, che risponde al nome di Juan Carlos Ferrero, aveva messo tutti in guardia prima del match col greco, facendo capire a tutti che la terra non è la superficie preferita del suo assistito. Che pure ha giocato un primo e un terzo set da favola, semmai peccando solo di un po’ di discontinuità che gli ha precluso anche di chiudere i conti con anticipo.

È questo il dettaglio al quale si affidano i rivali: un quasi 19enne (compirà gli anni il prossimo 5 maggio) può avere anche il diritto di sbagliare e di incappare in qualche brutta sequenza di sbavature, sia tecniche che tattiche. Ma la testa, quella è solida come poche altre ce ne sono nel circuito. E va beh che al Godò si sente a casa, ma questo fa tutta la differenza del mondo.

IL PICCOLO DIAVOLO VUOL PROVARE A FARE L’IMPRESA

Con Alex de Minaur, che progetta di rientrare tra i primi 20 al mondo (gli basterebbe avanzare in finale), è una prima assoluta. L’australiano è uno dei giocatori che ha lasciato in eredità maggiori sensazioni positive nella prima parte dell’anno, specie a gennaio quando s’è spinto fino agli ottavi di finale agli Australian Open (c’ha pensato SInner a fermare la sua corsa) dopo che in ATP Cup aveva battuto Berrettini e fatto sudare Medvedev, all’epoca lanciatissimo verso la prima posizione mondiale.

Chiaro che de Minaur si sente molto più a suo agio sul cemento e in generale su superfici veloci che non sulla terra, ma a Barcellona ha fatto vedere di cavarsela bene anche sul rosso, tanto da fermare nei quarti la corsa di Cameron Norrie, indirettamente facendo un favore proprio ad Alcaraz che ha potuto così approfittarne per scavalcarlo in classifica.

Il tennista australiano è lodato da sempre per la sua capacità di restare aggrappato al match e per la resilienza con la quale riesce spesso a resistere anche agli scambi più duri e prolungati, tanto che nel circuito è conosciuto col nomignolo di “Demon”, cioè piccolo diavolo, anche per via della sua rapidità nel muoversi da una parte all’altra del campo. La sfida che gli si pone davanti è durissima, ma al solito de Minaur saprà farsi valere. Solo che contro questo Alcaraz anche mostrarsi perfetti potrebbe non bastare. La diretta del match, che verrà disputato intorno alle 16, è su Sky Sport e in differita su SuperTennis TV (oppure live sulla piattaforma online del sito).

(Credits: Getty Images)

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