EUROLEGA EFES ANADOLU-OLIMPIA MILANO: GARA 3 IN TOTALE EMERGENZA MA MESSINA HA UN PIANO

Submitted by Anonymous on Tue, 04/26/2022 - 13:50
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Redazione
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La sensazione è quella di chi sente di avere un piede e mezzo nella fossa. Eppure non è Milano a credere che tutto questo sia realmente possibile e a portata di mano: è piuttosto il mondo della pallacanestro a ritenere che la serie contro l’Efes sia segnata, perché la dea bendata ha deciso di voltarsi dall’altra parte e l’Olimpia deve fare di necessità virtù con le poche carte del mazzo che le rimangono in mano.

L’infermeria ad oggi è il vero top player di casa biancorossa: vi hanno trovato posto Nicclò Melli e Gigi Datome da qualche settimana, mentre Malcom Delaney e Sergio Rodriguez giusto giovedì scorso, in piena bagarre di gara 2.

Il “Chacho” è volato comunque con la squadra in Turchia, fiducioso di poter rivedere il parquet se non in gara 3, almeno in gara 4 (cioè tra 48 ore). Anche Datome è partito con il gruppo, e non per fare il cicerone in quella Istanbul dove ha abitato per anni prima di vestire la canotta dell’Olimpia.

Probabile che qualche minuto Messina glielo conceda, ma andandoci cauto perché l’infortunio al ginocchio è roba abbastanza recente ed è bene non prendere rischi eccessivi. Tutto questo per urlare al mondo che si, l’Efes è favorita e può solo perdere una serie che di colpo si è ritrovata prima a condurre e poi a buttare via quando il 2-0 era nell’aria. Ma Milano non si sente battuta in partenza. È conscia dei propri limiti (di roster) e delle difficoltà, ma di mollare l’osso non ne vuol nemmeno sentir parlare.

RODRIGUEZ CI PROVA, DECISIVO L’ULTIMO PROVINO

Ettore Messina dopo gara 2, forse ancora in evidente trance agonistica per il meraviglioso finale col quale i suoi ragazzi hanno riequilibrato le sorti della serie, si era lasciato scappare una battuta piuttosto amara:

Siamo 1-1, ma la serie è pressoché finita.

Un gioco psicologico per provare a mettere pressione all’avversario, potendo far leva sul fatto che senza i quattro sopra citati (oltre a Mitoglu, assenza sempre tanto rimpianta) Milano è una squadra ben diversa da quella che al completo potrebbe mostrarsi al mondo continentale.

Quattro giorni dopo, a mente fredda e con la giusta lucidità per capire cosa dire e cosa fare, Messina ha un po’ aggiustato il tiro.

Tutti conoscono la nostra situazione e tutti sanno quanto sia diventato complicato poterla spuntare in una serie così equilibrata e competitiva. Voliamo in Turchia con la voglia di andare oltre i nostri limiti e con la speranza di recuperare qualche elemento. Rodriguez farà un tentativo per essere della partita in gara 3, non so se potrà farcela, altrimenti cercheremo di metterlo a posto per avere da lui qualche buon minuto in gara 4. Datome sta meglio, ma non sappiamo se rischiarlo ancora e in che misura. La nostra missione è preso detta: indipendentemente da chi scenderà in campo, sarà fondamentale controllare i rimbalzi e difendere bene sul perimetro, evitando che l’Efes possa entrare in ritmo. Siamo perfettamente consci del fatto che la partita che ci attende è estremamente difficile, ma se sapremo fare bene le cose che dovremo fare penso che qualche chance ce la potremmo anche ricavare.

TRE LUNGHI, PALLA A HALL E CHIAVI IN MANO A SHIELDS

L’Efes di gara 2 ha dilapidato un’occasione d’oro per tornare a casa con due gare di vantaggio. Se i turchi sapranno cospargersi il capo di cenere, come fecero gli abitanti di Ninive dopo la predicazione di Giona, allora per Milano potrebbe essere un problema: Micic e Larkin al Forum hanno cercato con testardaggine e insistenza gli uno contro uno e così facendo hanno fatto il gioco dell’Olimpia, che ha dovuto faticare molto meno ad andare a coprire gli spazi lungo il perimetro. In casa Efes si aspetta da un momento all’altro l’entrata in scena di Beaubois, sin qui rimasto ai margini del gioco e sfruttato troppo poco in relazione al potenziale di cui dispone.

Se Ataman ha preso appunti, difficilmente commetterà il medesimo errore nella prima delle due serate davanti al pubblico amico. Ma Ataman in gara 2 ha mostrato diverse lacune tattiche, e allora farà bene a mettersi giù di buzzo buono per far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei suoi pretoriani. Milano ha poco o nulla da perdere: dovrà restare attaccata all’Efes, evitare di prendere parziali tali da spedirla a distanza di sicurezza e poi cercare di giocare sulle debolezze dell’avversario, che tende un po’ a sciogliersi quando la palla comincia a scottare, quindi nei finali di partita.

Che Olimpia scenderà in campo? Una squadra affidata a Devon Hall, probabilmente in avvio ancora con i tre lunghi come già successo in gara 2 (Ricci, Bentil e Hines) e con Shields chiamato agli straordinari, sperando che possa fare la differenza come fatto nel secondo tempo della gara di giovedì scorso (e nel finale con i 5 punti che hanno spedito l’Efes all’inferno). Messina dovrebbe lasciar fuori Alviti portando Biligha e Baldasso in panca, con qualche buon minuto da spendere per far rifiatare i compagni. Mission impossibile? Forse, ma scommettere contro l’Olimpia può rivelarsi assai rischioso.

(Credits: Getty Images)

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