MANCHESTER CITY-REAL MADRID: PEP SFIDA CARLO IN UN INCROCIO CHE PROFUMA DI STORIA

Submitted by Anonymous on Tue, 04/26/2022 - 15:09
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Redazione
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Finale anticipata? Forse si, ma forse no, perché a voler essere pignoli ci vorrebbe un triangolare per decidere chi è la più bella del reame del calcio continentale. Il Liverpool però ha pescato (forse) la pallina giusta, dovendosela vedere con il Villarreal che rappresenta il classico intruso ad alta quota. City e Real, invece, sono due squadre che si trovano esattamente nel posto dove volevano che fossero quando a inizio stagione hanno programmato le rispettive annate.

Una semifinale Champions è un obiettivo ambizioso per chiunque, ma se hai un budget pressoché illimitato a disposizione come quello dei Citizens e un blasone e un fiume di milioni di euro alle spalle come nel caso delle merengues, allora arrivare tra le prime quattro è semmai un obbligo, e nemmeno un piacere.

La strada per Parigi, sede della finale del 28 maggio, è tracciata: All’Etihad Stadium stasera (ore 21, diretta Canale 5) non ci sarà spazio per i convenevoli, benché Guardiola e Ancelotti si rispettano e si stimano vicendevolmente. Due modi di fare calcio non così all’opposto, ma in fondo il copione è pressoché scritto: tiki taka alla catalana in salsa blue per il City, verticalizzazioni e ricerca della profondità per il Real. Che contro il Chelsea se l’è vista brutta dopo aver sbancato senza troppi fronzoli Stamford Bridge nella gara d’andata. E che a differenza dei rivali ha già chiuso il discorso in campionato, tanto da potersi concentrare quasi solo esclusivamente sul doppio confronto di Champions. Sulla carta, un vantaggio mica da poco.

L’IMPERO DI RE CARLO NON CONOSCE TRAMONTO

Sarà forse per questo che Carlo Ancelotti ha l’animo sereno di chi non sente affatto la pressione del momento. Dopotutto è lui in prima persona ad ricordare al mondo che sta là fuori che

a inizio stagione nessuno avrebbe scommesso sulla nostra presenza in semifinale.

Scetticismo malcelato in una Spagna che s’è dovuta ricredere, col Real capace di andare oltre le attese un po’ su tutti i fronti (stride solo l’eliminazione in Copa del Rey per mano dell’Athletic Club). “Non è una rivincita essere arrivati fin qui, semmai è frutto del lavoro. Diciamo che in semifinale ci sono due squadre attese, entrambe inglesi, e due spagnole che avrebbero dovuto stare davanti alla tv a guardare altre formazioni contendersi la coppa. Soprattutto ci tengo a sottolineare che nel nostro percorso abbiamo eliminato PSG e Chelsea, e questo ci permetterà di affrontare con il giusto piglio anche una rivale forte e accreditata come il City.

Prima di una partita come questa c’è da un lato l’eccitazione e la felicità di poterla giocare, dall’altro la consapevolezza di trovarsi di fronte a un ostacolo durissimo. La fase difensiva sarà fondamentale: dovremo restare compatti e provare a imporre il nostro gioco ogni qualvolta ce ne verrà data l’opportunità. Mi aspetto una sfida aperta a qualsiasi risultato, ma la qualificazione si deciderà come sempre nella gara di ritorno”. E su Guardiola:

Un grande innovatore. Gioca un calcio offensivo,  ha portato cose nuove, è sempre bello affrontarlo perché non è mai una partita come le altre.

Ancelotti è all’ottava finale di Champions in carriera ed è il primo allenatore ad averne giocata almeno una in quattro decadi differenti (1999, 2003, 2005, 2006 2007, 2014, 2015 e appunto 2022). Delle 14 sfide disputate, il bilancio parla di 4 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte, che pure non gli hanno impedito di avanzare 4 volte in finale, con tre vittorie e la dolorosa sconfitta di Istanbul 2005.

GUARDIOLA PENSA ALLA DIFESA A TRE

Se gli avessero dato un foglio da firmare a inizio stagione, Guardiola non avrebbe avuto dubbi: una semifinale di Champions vale un’ipoteca su qualsiasi cosa.

Bello essere qui, e non è mai scontato. Quante volte il City è arrivato fino a questo punto? Due volte appena nell’ultima decade, e questa è la terza. I tifosi vorrebbero sempre vincere, e magari con 4-5 gol di scarto, ma non funziona così. Il Real ha storia, fascino, tradizione e attitudine a stare a queste latitudini. Noi dovremo sforzarci di andare oltre i nostri limiti per crescere ancora e fare un ulteriore salto in avanti. Abbiamo fatto un percorso per arrivare sino a questo punto, non abbiamo subito gol nelle 4 sfide a eliminazione diretta, anche se abbiamo sofferto con l’Atletico al ritorno e siamo stati fortunati. Col Real si riparte da 0-0 e il passato non conta.

Il tecnico dei Citizens è alle prese con qualche problema di formazione: Stones e Walker sono in dubbio, Cancelo è squalificato e allora ecco che si fa largo l’ipotesi di un passaggio al 3-5-2 con Ruben Dias, Laporte e Aké a comporre il trio di difesa (se dovesse restare 4-3-3 giocherebbe Zinchenko terzino sinistro e Aké andrebbe a destra). In avanti Foden e Sterling dovrebbero partire dall’inizio, con Gabriel Jesus pronto a subentrare nel corso della gara. Nel Real mancherà Casemiro (problema muscolare) e al suo posto giocherà uno tra Rodrygo (con Valverde retrocesso mezzala) e Camavinga. In difesa si ricompone il tandem Militao-Alaba, col primo al rientro dopo lo stop per squalifica e il secondo di nuovo disponibile.

MANCHESTER CITY-REAL MADRID, LE PROBABILI FORMAZIONI

MANCHESTER CITY (3-5-2): Ederson; Ruben Dias, Laporte, Aké; Mahrez, Bernardo Silva, Rodri, De Bruyne, Zinchenko; Foden, Sterling. All.: Guardiola.

REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Carvajal, Militao, Alaba, Mendy; Kroos, Modric, Valverde; Rodrygo, Benzema, Vinicius. All.: Ancelotti.

ARBITRO: Kovacs (Romania).

(Credits: Getty Images)

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