MILAN-INTER LOTTA SCUDETTO FINO ALL’ULTIMO GOL

Submitted by Anonymous on Fri, 04/29/2022 - 16:49
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Redazione
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Milano capitale. La caduta dell’Inter a Bologna non può avere l’effetto di svalutare lo slogan, emerso con forza nel weekend scorso quando i nerazzurri hanno travolto la Roma e il Milan è andato a vincere all’Olimpico in pieno recupero contro la Lazio, mentre poche ore prima il Napoli era definitivamente tagliato fuori dalla lotta scudetto perdendo clamorosamente a Empoli. A giocarsi il tricolore fino all’ultima giornata saranno le due squadre meneghine, come non accadeva da decenni.

MILAN-INTER LOTTA SCUDETTO CON UN BONUS PRO-DIAVOLO

Il Milan ha due punti di vantaggio sull’Inter a quattro giornate dalla fine, finalmente senza asterischi, visto che i nerazzurri hanno recuperato la partita con il Bologna scoprendo, a loro spese, che la classifica non è cambiata. Un pari avrebbe comunque lasciato indietro Simone Inzaghi, ma sarebbe stato comunque meglio, soprattutto per un motivo: non solo oggi Pioli è padrone del proprio destino ma può persino permettersi il lusso di pareggiare una partita, perché a parità di punti, a fine stagione, sarebbero i rossoneri a laurearsi campioni d’Italia grazie agli scontri diretti, con pari all’andata e successo in rimonta al ritorno. Non essere costretti a vincere sempre è un bonus niente male dal punto di vista psicologico per una squadra giovane, che oltretutto ha un calendario più complicato dei rivali.

 

 

MILAN-INTER LOTTA SCUDETTO CON CALENDARIO ANTI-DIAVOLO

Analizziamolo, allora, il calendario delle due squadre. Il Milan deve affrontare solo squadre che occupano la parte sinistra della classifica, l’Inter solo squadre che occupano la parte destra. Si parte domenica: alle 15 i rossoneri ospitano la Fiorentina, reduce da due sconfitte consecutive, ma in corsa per un posto in Europa League, o almeno in Conference, a rischio in caso di ottavo posto. Alle 18 tocca all’Inter, che a Udine trova un avversario in gran forma, che mercoledì ha sbancato Firenze con un perentorio 4-0, e ha in Deulofeu, ex milanista, un possibile castigatore. C’è da dire, ammesso che faccia la differenza, che i friulani sono salvi da tempo e lontani dal settimo posto, ma valeva anche due giorni fa e hanno stravinto, così come valeva per il Bologna e ha battuto comunque l’Inter. Alla 36esima giornata i nerazzurri giocano il venerdì, in casa contro l’Empoli, altro avversario teoricamente senza grandi motivazioni, mentre il Milan dovrà aspettare la domenica sera per evitare una terza fatal Verona nella propria storia, dopo gli scudetti persi al Bentegodi nel 1973 e nel 1990. Neanche alla penultima giornata si gioca in contemporanea: domenica 15 maggio il Milan trova l’Atalanta a San Siro (ore 18), l’Inter fa visita al Cagliari nel posticipo delle 20.45. Peggio affrontare la Dea, che ha appena ritrovato il miglior Muriel e va a caccia dell’Europa League o i sardi che potrebbero avere ancora bisogno di punti salvezza e chiudono tutti gli spazi? Dura rispondere. Passiamo all’ultimo turno, domenica 22 maggio: Inter-Sampdoria e Sassuolo-Milan, con prevedibile esodo di tifosi rossoneri nella vicina Reggio Emilia. Sarà elettrizzante e anche in questo caso tutto incerto: una Samp in caduta libera e in lotta per non retrocedere forse farebbe meno paura di una squadra già salva e libera mentalmente, il Sassuolo ha già tirato un brutto scherzo al Diavolo.

MILAN-INTER LOTTA SCUDETTO PIENA DI SORPRESE

Se abbiamo imparato una cosa nel corso di questa stagione, è che fare previsioni è impossibile, perché le sorprese sono dietro l’angolo. Al 70’ di Inter-Milan lo scudetto sembrava in mani salde, quelle di Simone Inzaghi. Giroud ha ribaltato tutto. Dopo Juventus-Inter e il successivo filotto nerazzurro, con il Milan alle prese con difficoltà palesi in zona gol, tutto sembrava di nuovo cambiato. Poi c’è stata la papera di Radu a Bologna e siamo punto e capo. La storia racconta che quando Milan e Inter arrivano in volata, vincono entrambe, ma più spesso l’Inter, come nel 1938, con Meazza (ma anche altre squadre in corsa), nel 1965, con una rimonta pazzesca di Herrera da -7 (e all’epoca le vittorie valevano due punti), e nel 1971 con patron Fraizzoli che esonera il Mago e promuove Invernizzi e la tabella scudetto del nuovo tecnico (“qui vinciamo, qui pareggiamo”, roba da far impallidire gli allenatori di oggi e il loro mantra “sono tutte finali”) porta davvero i nerazzurri al tricolore. Ecco, il Milan si aggrappi al 1950-51: in quel caso il Diavolo del celebre trio Gre-No-Li la spuntò per un punto rompendo un digiuno di 44 anni. Il fattore sorpresa, insomma, c’è sempre stato e sarà proprio questo a rendere avvincente la volata fino all’ultimo gol. Sorprendente, del resto, lo è la classifica stessa, non solo perché il Milan non era favorito a inizio stagione, ma perché l’Inter ha il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Eppure è dietro.

(Credit: Getty Images)

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