MADRID MASTERS 1000 DJOKOVIC-MONFILS: NOLE VUOLE SORRIDERE

Submitted by Anonymous on Tue, 05/03/2022 - 12:28
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Redazione
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È un po’ come tornare a casa, ma in fondo in questo scorcio di stagione tutti i tornei ai quali partecipa Novak Djokovic hanno il sapore di un ritorno a casa. Gli basta un rettangolo rosso e il sorriso torna a 32 denti, quel sorriso spesso smorzato negli ultimi mesi, quello che vorrebbe ritrovare al via di un Masters 1000 che rappresenta un vero e proprio snodo all’interno della sua tribolata stagione.

Gael Monfils è il primo avversario che lo attende sulla terra del Mutua Madrilena Open, torneo che Nole ha conquistato tre volte in carriera (nel 2011 in finale contro Nadal, nel 2016 battendo Murray e nel 2019 contro Tsitsipas) anche se tutti ricordano soprattutto l’epica semifinale del 2009 contro Rafa Nadal, una battaglia di nervi, gambe e sudore durata oltre 4 ore e chiusa al terzo set in favore dello spagnolo (che perse il primo set 6-3 ma che vinse i restanti due al tiebreak), che nella storia è rimasta anche per essere la partita più lunga mai disputata sulla distanza dei tre set, battuta solo nel 2012 dalla semifinale olimpica tra Federer e Del Potro.

Madrid però è davvero un luogo caro a Nole, che spera di ritrovare nella prima settimana di maggio quelle sensazioni che sente di aver smarrito lungo la via negli ultimi tempi, chiamato a mandare un segnale forte anche al netto del misterioso problema fisico che lo ja afflitto nelle scorse settimane.

CONDIZIONE BUONA, MA SERVONO RISPOSTE E VITTORIE

Djokovic a Madrid si presenta da testa di serie numero uno, ma è il primo a sapere che quel numero in questo momento non fotografa ciò che racconta nella sostanza la realtà. Però magari l’aria un po’ elettrica della capitale spagnola potrebbe davvero fargli bene.

Sono felice di essere qui a giocare un torneo che ha sempre un valore speciale. C’è una bella atmosfera e il calore del pubblico è sempre un fattore. E poi ci sono tanti giovani che vogliono trarre ispirazione da noi più “vecchi”, e questa è sempre una buona cosa. È bello sapere di avere questa opportunità di giocare con una cornice così festosa, ed è bello anche sapere che strada facendo potrei ritrovare sul mio cammino Nadal, con il quale proprio su questi campi abbiamo dato vita a sfide indimenticabili.

Un duello che il pubblico spera di rivedere, anche se la preoccupazione legata alla condizione di entrambi fa si che andare cauti con i programmi è il minimo che si possa fare.

Vedremo se e come la condizione crescerà lungo il torneo. Personalmente mi sento abbastanza bene: ho avuto un malessere la settimana prima di andare a Montecarlo, e questa cosa mi ha condizionato durante il torneo di Belgrado. Un po’ di riposo e di palestra mi hanno fatto bene, ora ho solamente bisogno di giocare e mettere benzina nelle gambe.

MONFILS CONTRO LA SUA BESTIA NERA: IN CARRIERA È 0-17!

Djokovic pensa soprattutto al Roland Garros, e a Madrid curiosamente sulla sua strada troverà subito un francese. E non uno qualunque: Gael Monfils è un istrione che a inizio 2022 ha ritrovato bei colpi e quella continuità che pareva perduta e ormai destinata a non tornare più, vista anche l’età (a settembre saranno 37 primavere). I precedenti in carriera tra i due parlano piuttosto chiaro: nei 17 incontri disputati, tutti vinti da Djokovic, Monfils è stato capace di portare a casa appena 10 set contro i 40 vinti dal serbo.

Quello odierno però ha una caratteristica particolare, trattandosi del primo sulla terra a distanza di ben 16 anni dall’unico disputato sul rosso, proprio al Roland Garros del 2006. Insomma, sulla carta non c’è storia, ma una prima volta arriva sempre e magari per Gael questa sarà l’occasione di fare pace col destino. Intanto il suo debutto sui campi polverosi della capitale spagnola è stato quanto di più simile possa rasentare la perfezione: a Gimeno Valero, numero 364 del mondo, ha lasciato appena tre game e in generale un diffuso mal di testa, come dimostra il dato del 93% di punti conquistati con la prima di servizio.

Prestazione solida per il transalpino, che era al debutto assoluto in stagione sulla terra, avendo sin qui giocato solo sul cemento e avendo dovuto fare i conti con un periodo assai tormentato, eredità del conflitto bellico russo-ucraino che vede coinvolta in prima persona la moglie Elina Svitolina. Il tutto dopo che effetti collaterali dovuti alla dose booster del vaccino gli avevano già procurato altri problemi. Tutte cose che Monfils vuole mettersi alle spalle al cospetto dello spauracchio Djokovic, il tennista dal quale le ha buscate più di tutti in carriera.

Stavolta però Nole non sembra così invulnerabile, e magari l’occasione sarà propizia per rimuovere quel fastidioso zero alla voce confronti vinti. Resterebbe solo una domanda: da che parte si schiererà il pubblico? Probabilmente da quella del serbo, anche perché una semifinale contro Nadal sarebbe una goduria per gli occhi, anche in nome dei vecchi tempi. Intanto per chi passa al terzo turno ci sarà uno tra Shapovalov e Murray: comunque vada, roba da non annoiarsi.

(Credits: Getty Images)

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