MADRID MASTERS 1000 NADAL-ALCARAZ: IL DERBY TANTO ATTESO, SPAGNA COL FIATO SOSPESO

Submitted by Anonymous on Fri, 05/06/2022 - 12:50
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Redazione
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Tutti lo volevano, tutti lo desideravano, tutti speravano che accadesse e puntualmente sono stati accontentati. E adesso Rafa Nadal e Carlos Alcaraz sono pronti a regalare una pagina di storia tennistica, non soltanto di marca spagnola, che pure si conferma una nazione dominante sotto ogni punto di vista.

Rafa contro Carlos è una sfida nella sfida: generazionale, perché mette di fronte un quasi 36enne che come Benjamin Button pare ringiovanire anziché invecchiare e un fresco 19enne che dimostra in campo molti più anni di quanto non dica la carta d’identità (e per un tennista è un signor complimento).

Di talento allo stato puro, con Nadal che non deve dimostrare nulla a nessuno e il giovane Alcaraz che invece sta mettendo in mostra passi da gigante ogni volta che scende in campo. Di prospettive immediate e future, perché è evidente quanto Rafa ci tenga a chiudere un’altra strike sul rosso (l’obiettivo numero uno è il 14esimo titolo al Roland Garros) e quanto Carlos sia deciso a sorprendere tutto il mondo della racchetta, completando a tempo di record quel percorso che lo porterebbe di diritto tra i top 5 e di conseguenza sotto i riflettori da qui ai prossimi 10-15 anni.

Insomma, Nadal-Alcaraz è un derby, ma potete metterci in mezzo di tutto. E sarà l’ennesima vetrina per uno sport che cerca adepti e duellanti senza sosta, pronto a immergersi in un altro duello che si preannuncia denso di significati e sfaccettature.

CARLOS È “CALDO”, MA NON SI SENTE FAVORITO

Lecita è la domanda: chi parte favorito?

Se giochi contro Rafa, allora puoi star sicuro che il pronostico penderà sempre dalla sua parte

ha sentenziato il giovane rivale. Che pure viene da una prima parte di 2022 eccelsa, dove ha disputato 28 incontri e ne ha vinti 25, cedendo solo a Berrettini agli Australian Open, a Nadal a Indian Wells (nella semifinale in cui Rafa si è infortunato al costato) e a Korda a Montecarlo. Per il resto, ovunque è andato, il murciano ha lasciato briciole ai rivali, mettendo in bacheca i titoli di Rio de Janeiro (terra), Miami (cemento) e Barcellona (terra). Per uno che doveva essere competitivo “solo” sul veloce, decisamente un ruolino di marcia niente male.

La verità è che seppur Nadal non sia al meglio, poiché reduce da un infortunio, resta comunque un giocatore fortissimo e durissimo da affrontare. Non mi sento affatto favorito, è anzi già bello essere qui a giocarmela contro quello che è stato il giocatore che più di ogni altro mi ha ispirato nel corso della mia adolescenza. Per batterlo dovrò giocare al 100% e dimostrare di essere più forte, anche solo per un giorno. Non dovrò pensare che di fronte a me incontrerà Rafa, ma un giocatore come un altro. In fondo saremo avversari, e come tale dovrò comportarmi. Ma ripeto, anche se non al meglio, Nadal resta sempre Nadal. E batterlo è uno stimolo incredibile che mi spinge a migliorare giorno per giorno.

NADAL SPOSTA IL MIRINO: “IL MIO OBIETTIVO È PARIGI”

Rafa ne ha viste tante in vita sua per non sapere che il duello con questo Alcaraz rischia di rivelarsi assai complicato.

Carlos è giovane, ha più energie di me in questo momento e per questo ritengo giusto affermare che arrivi alla sfida con i gradi del favorito. Non è un modo per mettergli pressione addosso: sono arrivato a Madrid praticamente a digiuno di allenamenti e affronto uno dei tennisti più forti e vincenti di questo primo scorcio di 2022, dunque se i numeri hanno un peso potete capire quanto siano veritieri i miei pensieri e le mie parole. Contro Goffin potevo risparmiare un po’ di sudore, alla fine c’è stato da faticare più del previsto ma sono contento di come siano andate le cose. Però, e ci tengo a ribadirlo, io a Madrid e Roma punto a trovare la gamba buona: conterà essere al top tra tre settimane, e sto lavorando pensando solo in funzione di Parigi.

Detta così sembra quasi una resa anticipata, ma la dialettica del maiorchino è figlia di anni di navigata esperienza. Intanto Nadal s’è goduto un paio di giorni niente male tra le vittorie con Kecmanovic e Goffin e la remuntada del suo Real contro il City, roba che potrebbe ispirare anche il più grande atleta del mondo. E magari nel corso del tiebreak contro il belga ogni tanto gli è tornata in mente la garra mostrata dal Madrid la sera prima. Contro Alcaraz è atteso all’esame più duro, più di quanto non lo sarebbe un’eventuale semifinale contro Djokovic (atto n. 59).

Vero che i due precedenti hanno sempre sorriso a Rafa, il primo a Madrid un anno fa, il secondo una cinquantina di giorni fa a Indian Wells. Ma stavolta sarà tutto diverso e la montagna potrebbe rivelarsi davvero impervia. A meno che Carlos non avverta per davvero il peso della pressione, quello che pure ha saputo sempre scrollarsi di dosso nelle partite disputate nelle ultime settimane, inclusa quella con Norrie di giovedì. Dopotutto, dopo aver messo piede alla numero 7 mondiale, con una vittoria contro il suo idolo vedrebbe la sesta occupata da Rublev a portata di mano. Una corsa che non conosce ostacoli, ma lo scoglio Nadal è di quelli difficile da arginare.

(Credits: Getty Images)

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