ROMA MASTERS 1000 SINNER-MARTINEZ: JANNIK ASCOLTA UNDER PRESSURE MA È PRONTO

Submitted by Anonymous on Tue, 05/10/2022 - 11:43
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Redazione
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Jannik Sinner ha fatto capire al mondo intero di avere un brano che ascolta frequentemente, attingendo alla sua playlist. Si chiama “Under Pressure”, l’hanno scritto a quattro mani (anzi, a dieci) i Queen e David Bowie una quarantina d’anni fa e calza a pennello quando al giovane altoatesino viene chiesto se non sente il peso della pressione per essere diventato ormai l’avanguardia del tennis italiano.

Ci devi convivere quando bazzichi nelle prime 15 posizioni mondiali. Fa parte del gioco e penso di avere le spalle abbastanza larghe per poterne sopportare il carico. Ad ogni modo è bellissimo essere a Roma, e il fatto di essere il tennista italiano con la classifica più alta da un lato mi rammarica, perché avrei voluto vedere Berrettini e anche Musetti al via del torneo, ma dall’altro mi rende orgoglioso e un po’ mi responsabilizza, benché l’obiettivo che ho in testa mi era chiaro sin dal principio.

Non lo ha detto apertamente, ma tra le righe lo ha fatto capire: fare strada e provare a regalarsi una settimana lunga è la cosa che più elettrizza Sinner, che al Foro Italico non ha mai fatto troppa strada, benché le tre eliminazioni arrivate nelle sue tre partecipazioni al torneo sono arrivate contro Tsitsipas (2019), Dimitrov (2020) e Nadal (2021). Anche se poi tutti ricordano la vittoria al secondo turno dell’edizione autunnale 2020 contro Tsitsipas, che in un certo qual senso rimane la partita della piena rivelazione di Jannik al mondo della racchetta, già comunque abbondantemente paventata dal trionfo alle Next Gen Finals 2019.

LA CRESCITA CON VAGNOZZI, LA VOGLIA DI FARE STRADA

Un anno e mezzo dopo quell’incontro, molto dell’orizzonte è cambiato. Anche il coach di Sinner è cambiato: Simone Vagnozzi ha rilevato ormai da tre mesi Riccardo Piatti e l’affiatamento pare sempre più forte.

Con Simone stiamo lavorando tanto e credo anche nella giusta direzione. Ha una tipologia differente rispetto a Piatti, mi sta cercando di dare più soluzioni e un approccio differente in tutto quello che faccio. Mi chiede di variare, di agire tatticamente in base al momento, di essere insomma sempre più completo e flessibile. Purtroppo la mia primavera è stata costellata da diversi problemi fisici e questo ha rallentato tutta la fase di conoscenza e di lavoro, ma ora posso dire di star bene e di essere pronto a dimostrarlo giorno per giorno.

La brutta sconfitta rimediata contro Auger-Aliassime a Madrid è già alle spalle.

Ho dovuto capire bene cosa è successo, anche se il fatto di aver giocato tardi un po’ mi ha condizionato anche nel recupero e nell’analisi. Però a Madrid le condizioni erano diverse rispetto a quelle che troverò qui a Roma, dove il campo è meno pesante e poi c’è la spinta incredibile del pubblico che sono sicuro potrà rivelarsi trascinante. Mi è capitato altre volte in carriera di perdere male ma di ripartire anche alla svelta per riportare le cose al loro posto. Cosa mi aspetto da questa settimana? Spero di fare tanta strada, anche se ogni partita sarà insidiosa e complicata come tutte lo sono a questo livello.

PEDRO MARTINEZ HA MESSO LA TESTA  APOSTO

A proposito di partite: con Pedro Martinez non ci sono precedenti, ma sbagliare il debutto sarebbe davvero un peccato enorme per uno come Sinner, che vincendo troverebbe al secondo turno un gustoso derby con Fabio Fognini, prima di alzare notevolmente l’asticella (salvo sorprese) a partire dagli ottavi, dove il possibile rivale potrebbe essere Rublev (e nei quarti occhi a Tsitsipas).

Lo spagnolo, attuale numero 40 del mondo, è un buon terraiolo che pure sta vivendo un periodo non troppo esaltante da due mesi e mezzo a questa parte, da quando cioè vinse l’ATP 250 di Santiago battendo in finale Baez conquistando il primo titolo in carriera dopo la sconfitta in finale Kitzbuhel dello scorso luglio, battuto da Casper Ruud. Da marzo in poi le cose non sono filate poi troppo lisce per Martinez, che seppur ha continuato la sua scesa verso i piani alti del ranking ha finito per fare poca strada sia nei Masters 1000 di primavera (quindi Indian Wells e Miami), sia soprattutto nei tre appuntamenti sul rosso della stagione europea, dove ha vinto al debutto a Montecarlo contro il francese Humbert per poi perdere da Hurkacz e uscire sia a Barcellona che a Madrid all’esordio, superato da Ivashka e de Minaur.

A Roma l’iberico approda col ricordo di un buon torneo affrontato nell’edizione autunnale del 2020, quando dopo aver fatto suoi tre turni di qualificazione batté Querrey all’esordio prima di fermarsi contro Shapovalov. Da giovane (è classe 1997) aveva un carattere assai fumantino e non si prendeva sempre troppo bene con i genitori, tanto che nel 2015 è stato a un passo dall’abbandonare il tennis, salvo poi tornare sui suoi passi e cominciare a prendere tutta un’altra direzione. È uno dei tanti spagnoli venuti fuori grazie all’assidua frequentazione dei campi di terra battuta (nel suo caso, quelli di Barcellona) e sente che prima o poi il suo momento arriverà. Sinner però dovrebbe essere di tutt’altra opinione. Si gioca sul Centrale nel programma serale (20,30), con diretta su Sky Sport e in chiaro sul Canale 20 di Mediaset.

(Credits: Getty Images)

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