BASKET SERIE A BRESCIA-SASSARI PLAYOFF GARA 1: EQUILIBRIO E INCERTEZZA

Submitted by Anonymous on Mon, 05/16/2022 - 13:04
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Redazione
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I sogni di Brescia e Sassari appesi un filo, consegnati a una serie che promette di essere bella come nessun’altra tra tutte quelle previste nel primo turno. Perché si affrontano due squadre che hanno saputo interpretare come forse meglio non avrebbero potuto la stagione regolare, specialmente la Germani che in un certo senso è andata ben al di là di qualsivoglia aspettativa.

Ma che adesso sa perfettamente di avere sulle spalle tutto il peso della pressione derivante da un confronto ostico come pochi, perché l’esperienza della Dinamo a questi livelli (decima partecipazione play-off per i sardi) è un fattore che merita di essere considerato appieno. E allora lascia il tempo che trova il fatto che i lombardi potranno giocare in casa l’eventuale bella: in una serie come questa, l’unico rischio è di fare tardi dal lavoro e perdere anche una minima parte del grande spettacolo che promette.

BRESCIA DEVE SOLAMENTE RIACCENDERE IL MOTORE

Brescia e Sassari hanno vissuto due annate decisamente agli antipodi. Maledettamente bella quella della Leonessa, che ha trovato nell’accoppiata composta da Della Valle e Mitrou-Long la combo perfetta per spedire in alto le vele guidate da coach Andrea Magro. Chiaro che Brescia fa dell’attacco il suo punto di forza: con 84 punti di media a partita, la Germani è quanto di più simile ci sia a un commando di artiglieria pesante. Ma ridurla a una macchina da canestri sarebbe davvero riduttivo: perché è squadra abituata a correre e a sguazzare nei contesti più complicati, specialmente quando c’è da alzare il ritmo del gioco.

E poi ha messo da poco nel motore quel John Brown III che rischia di diventare il vero crack della serie: l’ex Kazan non ha avuto molto tempo per ambientarsi nella nuova realtà, ma ha la qualità, le conoscenze e la bravura sufficiente per poter spostare gli equilibri quando e se dovesse presentarsene l’occasione. Giocatore di indubbio spessore che magari ha solo pagato il fatto di aver disputato la sua prima parte di avventura con la maglia della Leonessa in una fase dove la parola d’ordine era rallentare ed evitare problemi, dal momento che la terza posizione in classifica era piuttosto al sicuro. Una scelta ragionata, insomma, nel cercare di arrivare integri e tirati a lucido per il debutto sul palcoscenico play-off, pronti a sfruttare l’ottimo numero del seeding.

LA DINAMO VIAGGIA SULLE ALI DI UN ENTUSIASMO RITROVATO

Sassari ha vissuto sin qui non una, ma probabilmente cinque stagioni condensate nello spazio di appena 7 mesi. Complice un avvio disastroso, con l’esonero inevitabile di Demis Cavina arrivato dopo appena 8 partite (tre vittorie e 5 ko., più una polveriera in spogliatoio), la stagione è passata per l’inevitabile ma quanto mai felice intuizione della chiamata in panchina di coach Piero Bucchi, che ha ricompattato l’ambiente dando la possibilità alla squadra di riprendere fiato, col mercato che ha poi fatto il resto grazie agli arrivi di Gerald Robinson in cabina di regia e il ritorno del tandem croato composto da Kruslin e Bilan.

Proprio quest’ultimo potrebbe fungere da ago della bilancia in casa Dinamo: con 15 punti e 7 rimbalzi di media nelle gare disputate dal giorno del suo ritorno, Miro ha fatto tutta la differenza del mondo e finirà quasi certamente per attirare molte delle attenzioni difensive della Germani.

Non una questione di poco conto: Sassari ha chiuso infatti con una percentuale da tre di poco inferiore al 39%, nettamente la migliore della LBA e pertanto per Bucchi avere la possibilità di non subire raddoppi sull’arco potrebbe rivelarsi una chiave di lettura fondamentale, con Bilan in grado di garantire quella presenza sotto canestro tale da liberare spazi per i compagni. Certo Robinson è stata più di tutte la pedina che ha cambiato gli equilibri, portando la Dinamo ad avere il secondo attacco della lega (appena migliore di Brescia in termini di percentuali medie di punti realizzati): Bendzius e Burnell sono stati i primi a trarne beneficio, ma anche l’eterno David Logan che vivrà l’ennesimo duello contro il capitano di Brescia David Moss, col quale di fatto battaglia sin dai tempi del college basketball.

COACH MAGRO E LA “QUESTIONE” AMERICANI

Trovare un favorito in una sfida così incerta è davvero complicato. Brescia sa di avere dalla sua una grande occasione: perché ha disputato la miglior regular season della sua storia, perché ha un roster piuttosto lungo per cercare di avanzare almeno fino alla semifinale (e lì, salvo sorprese, sarà derby tutto lombardo con l’Olimpia) e perché sente di avere una spinta enorme dal proprio pubblico. Certo Magro dovrà gestire la questione dei 7 americani in rosa (qualcuno, di serata in serata, dovrà restare fuori), ma la cosa non si pone alla stregua di un problema insormontabile.

Sassari però sta vivendo una seconda parte di stagione da grande squadra e dopo aver toccato con mano cosa significhi presentarsi alle porte dell’inferno (a novembre la stagione pareva una Corea) adesso non sono ha poco o nulla da perdere, ma soprattutto un entusiasmo e una convinzione fuori dal comune. E promette di andare una volta di più oltre i propri limiti. Magari già in gara 1, in programma alle 20,45 (diretta RaiSport HD e Discovery+), per far capire al mondo che sta là fuori di voler fare sul serio anche stavolta.

(Credits: Getty Images)

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