ROLAND GARROS DJOKOVIC-NISHIOKA: NOLE A PARIGI PER CONFERMARE IL TRONO

Submitted by Anonymous on Mon, 05/23/2022 - 11:43
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Redazione
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Un anno fa di questi tempi Nole Djokovic viveva una delle pagine più belle della sua carriera. E non che fossero mancati momenti belli e felici prima delle due settimane parigine che lo posizionarono una volta di più in cima al tennis mondiale. Ma quella rincorsa all’insalatiera tanto cara ai quattro moschettieri di Francia (i protagonisti dei trionfi in Davis di fine anni ’20) fu qualcosa che andò oltre le aspettative, anche perché Roland Garros da più di quindici anni a questa parte fa rima con Rafa Nadal e riuscire a spodestare lo spagnolo dal trono (decisiva fu la vittoria in semifinale) rappresentò uno degli apogei della carriera del serbo.

Che un anno dopo si ripresenta sul Philippe Chatrier con la voglia di dimostrare di essere ancora lui il numero uno, nonostante da sei mesi a questa parte si sia visto un po’ di tutto nella sua esistenza sportiva e non solo. Parigi però è una buona occasione per voltare pagina e guardare avanti con rinnovato ottimismo e fiducia, quella che è arrivata in spinta grazie anche alla vittoria agli Internazionali d’Italia, la prima grande affermazione di un 2022 altrimenti assai tribolato.

Ed è anche sulla scia del successo romano che Nole si presenta ai nastri di partenza del suo primo slam stagionale con la voglia di spingersi oltre i propri limiti, peraltro abbastanza eccitato all’idea di dover affrontare lungo il proprio cammino sia Rafa (ai quarti) che Alcaraz (in semi).

DUE PRECEDENTI, NESSUNA CHANCE PER IL GIAPPONESE

Insomma, Djoko è tornato sulla scena e non vuol farsela rubare da nessuno. Il debutto contro il giapponese Yoshihito Nishioka può rappresentare un ostacolo tale da metterlo subito sotto pressione? Numeri e precedenti alla mano, con tutto il bene che si possa volere al 27enne asiatico, la risposta non sembra tanto affermativa. Un debutto sulla carta soft per il serbo, che ha vinto entrambi i due precedenti disputati contro Nishioka, di cui uno in Davis Cup nel 2019 (netto 6-1 6-2) e uno nel terzo turno degli Australian Open 2020, con vittoria altrettanto agevole in tre set per 6-3 6-2 6-2 e la miseria di una sola palla break concessa, peraltro prontamente annullata.

Il giapponese peraltro non è che abbia fatto sfracelli nella stagione sul rosso: tolte un paio di vittorie nell’ATP 250 di Monaco di Baviera contro i tedeschi Martere e Hanfmann, per il resto sono arrivate solo delusioni con le eliminazioni in rapida sequenza arrivate nei tornei di qualificazioni di Madrid, Roma e Lione.

Difficile insomma pensare a un esordio più comodo per Nole, che al contrario ha fatto vedere di essere in costante ascesa e di aver rimesso a posto più di un ingranaggio nel corso della sua campagna europea sulla terra, che conta la finale persa a Belgrado da Rublev, la semi di Madrid persa contro Alcaraz e il trionfo di Roma, con l’atto conclusivo che l’ha visto prevalere su Tsitsipas e che in qualche modo gli ha consegnato una sorta di investitura sulla via che conduce a Parigi.

QUELLA FIDUCIA SUL ROSSO CHE MAI AVEVA AVUTO

Il rischio di andare troppo in là con la mente e di pensare già a quel che potrà accadere nella seconda settimana è piuttosto ricorrente. Djoko però è troppo esperto per cadere nel tranello: lui sa che un torneo dello slam vive su tante piccole sensazioni che possono fare la differenza in qualunque momento, e per questo preferisce concentrarsi su un ostacolo alla volta.

Intanto fatemi dire che sono felicissimo di essere di nuovo qui a Parigi a giocarmi le mie carte. Se ripenso a quanto fatto lo scorso anno ho ancora la pelle d’oca e vorrei ripetere quella cavalcata, perché la gioia di vincere un torneo su questo campo è davvero unica. E poi la terra rossa è il teatro prediletto di Nadal e sono sicuro che anche quest’anno saprà vendere cara la pelle. Dopodiché penso che uno come Alcaraz è da annoverare tra i favoriti solo per ciò che ha saputo fare nei primi 4-5 mesi di stagione. Ma essere qui ed essere tornato a esprimersi a certi livelli è assai rassicurante: aver vinto a Roma senza concedere nemmeno un set mi ha dato una grossa carica e mi auguro di poterne fare tesoro nelle prossime due settimane.

Non parla di rivincite, Nole, ma sicuramente le ferite di inizio 2022 sono rimaste profonde nella sua anima, prima ancora che nel fisico. E questa sarà una molla in più per spingerlo verso un’impresa nella quale i bookmakers credono per davvero, tanto da considerare l’eventuale semifinale con Alcaraz una sorta di finale anticipata.

L’importante è che stia bene. A Roma le sensazioni che ho ricevuto sono state molto positive, e anche a Madrid la settimana precedente mi sentivo comunque bene. Penso di non essere mai arrivato a Parigi con questa condizione e questa fiducia nei miei mezzi, ma poi a parlare dovrà essere il campo e questa è l’unica cosa che conta.

Nole aprirà la sessione serale, ma aprirà soprattutto una settimana nella quale vuol dimostrare al mondo di essere ancora il più forte. E dopo quanto visto a Roma, in pochi faticano a credere che possa essere davvero possibile.

(Credits: Getty Images)

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