I grandi appassionati di ciclismo non faranno fatica ad associare Marco Pantani a due delle tappe dell’ultima settimana del Giro d’Italia 2022.
La sedicesima tappa arriva ad Aprica: in questa città valtellinese Marco Pantani vinse la sua seconda tappa al Giro 1994, coronando una grande impresa ed infliggendo grandi distacchi a tutti i suoi avversari. Pantani inizialmente se ne andò in solitaria sul Mortirolo – affrontato da un altro versante – e poi aspettò Indurain e Rodriguez nel falsopiano che porta all’Aprica: sul valico di Santa Cristina, Pantani staccò di nuovo i suoi due avversari e si involò a vincere in solitaria.
La ventesima tappa arriva al Fedaia, salita che fu cara allo scalatore romagnolo. Nel Giro 1998 lo svizzero Alex Zulle era saldamente in testa alla classifica: sulle rampe del Fedaia, però, Marco Pantani staccò tutti e riprese Giuseppe Guerini, che era andato in avanscoperta presso i Serrai di Sottoguda. I due italiani fecere coì bottino pieno: Guerini vinse la tappa di Selva di Val Gardena e Pantani indossò la sua prima maglia rosa.
La salita del Fedaia merita due ulteriori approfondimenti. In un’intervista, Roberto Conti, uno dei gregari del team di Pantani, disse che a quattro chilometri dalla vetta del Fedaia era preoccupato perché “il Pirata” non aveva ancora attaccato: il romagnolo chiese a Conti “quando inizia il pezzo duro?” e alla risposta “guarda che è iniziato da un paio di chilometri” partì all’attacco immediatamente.
L’altro approfondimento, invece, riguarda il percorso: per arrivare a Malga Ciapela – dove inizia la parte più dura del Fedaia – non si passerà per i Serrai di Sottoguda. Questo meraviglioso canyon, infatti, è stato colpito dalla tempesta Vaia nell’ottobre 2018: da allora, purtroppo, la strada che si inerpica per i Serrai è rimasta chiusa. L’arrivo al Fedaia, comunque, rimane strepitoso: è una delle salite più dure e più belle di tutta Italia!