ROLAND GARROS NADAL-MOUTET: RAFA CONTRO UN BABY

Submitted by Anonymous on Wed, 05/25/2022 - 14:54
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Redazione
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Ritrovarsi di fronte al proprio idolo, e pensare che tutto questo non sia solo un sogno. Perché è la realtà così come s’è spalancata agli occhi di Corentin Moutet, giovane tennista francese classe 1999, al primo incrocio assoluto contro il giocatore che più di ogni altro lo ha ispirato e gli ha dato lo sprone per provare a diventare un atleta professionista.

E dire che la presenza del nativo di Neuilly-sur-Seine a questo punto del torneo non era neppure così scontata: sceso alla posizione 139 del ranking mondiale (comunque vada tornerà nei primi 130 la prossima settimana), ripartito a fine aprile dopo due mesi di stop per infortunio, il transalpino non pareva proprio in grado di spingersi così in là, specie pensando al sorteggio non troppo fortunato che l’aveva messo al cospetto di Stan Wawrinka, trionfatore a Parigi 7 anni fa (ma è un’era geologica, pensando alle sue condizioni fisiche attuali).

Una wild card spesa bene e che ora attende di vivere (se possibile) un’altra serata magica nel match serale sul Philippe Chatrier, onore riservato davvero a pochi. Magari gli organizzatori avranno strizzato l’occhio, ben sapendo che si trattava di un giocatore di casa opposto a colui il quale su quel campo è davvero di casa. Ma ciò non toglie che Moutet questa chance se l’è guadagnata con fatica e sudore, e adesso vuole godersela fino in fondo.

GIORNO PER GIORNO, QUESTO È IL PIANO DI NADAL

Giusto era partire dallo sfidante, senza nulla togliere al vero convitato a corte. Nadal in fondo è un diesel che impiega qualche giorno prima di entrare in funzione: il debutto contro Thompson è stato tutto sommato scevro da troppe preoccupazioni (triplo 6-2), ma a sentire il diretto interessato non tutto è filato per il verso sperato.

So che devo migliorare e salire di livello se voglio darmi qualche chance di raggiungere la finale

ha commentato davanti ai microfoni.

Purtroppo in questo momento della mia carriera mi vedo costretto a guardare come sto giorno per giorno, senza poter fare troppi programmi. E devo anche convivere con l’idea di non potermi concedere il benché minimo rallentamento quando sono in campo, perché se mollo un po’ la presa poi gli avversari trovano sempre il modo per mettermi in difficoltà. Il mio punto di forza su questa superficie è stato sempre rappresentato dal fatto che riesco a spingere forte senza fare troppa fatica, il che obbliga chi sta dalla parte opposta della rete a prendersi dei rischi per tenere il mio ritmo. Ma quando arrivavo a Parigi forte di 20 e passa successi sulla terra era un conto, quest’anno invece la situazione è notevolmente differente. Non posso fare voli pindarici: devo badare a una partita alla volta, senza nascondere nulla riguardo alle sensazioni che provo ogni volta che scendo in campo. So che mi aspetta una strada piena di difficoltà, ma con la giusta attenzione e con il mio staff che mi segue minuto per minuto spero di potermi spingere ancora una volta oltre i miei limiti.

MOUTET SENZA PAURA: DOPO STAN CERCA UN ALTRO SCALPO

Nadal-Moutet chiuderà il programma di giornata (si comincia intorno alle 20,45) e potrebbe disputarsi una volta di più al chiuso per via delle condizioni atmosferiche non proprio eccelse di questo ultimo scorcio di maggio parigino. Non ci sono precedenti tra i due, anche se il francese (che è stato anche numero 67 del mondo prima della pandemia) ha fatto capire di non vedere l’ora di scendere in campo.

Da piccolo ho cominciato a innamorarmi del tennis proprio grazie a Nadal, perché lo vedevo in tv ed era sempre emozionante ammirarlo, opposto peraltro a giocatori di straordinario talento come Federer e Djokovic. Poi però una volta che sono entrato nel circuito professionistico quel senso di “idolatria” è scomparso e Rafa è diventato un avversario come un altro. Mi alleno ogni giorno per farmi trovare pronto quando arrivano giornate come questa e non potevo chiedere di meglio: giocare sul Chatrier contro il più forte tennista sul rosso di tutti i tempi è un’emozione fortissima, e penso anche meritata.

Moutet ha perso tutti gli incontri disputati in carriera contro giocatori presenti in top 10, anche se vanta come vittima più illustre il belga Goffin, battuto quando era numero 13 al mondo sull’erba di Halle nella passata estate (e ha battuto due volte Wawrinka: oltre che lunedì scorso, anche a inizio 2020 a Doha quando lo svizzero era numero 15).

E dopo l’exploit dello scorso gennaio, quando ha perso la semifinale ad Adelaide 2 contro il connazionale Rinderknech, ha progressivamente perso quota, tanto da riproporsi a certi livelli solamente al Roland Garros. Quanto possa impensierire Rafa è difficile da dire: di sicuro lo spagnolo, complice il giorno di riposo tra un match e l’altro, ha un alleato in più nella rincorsa al 14esimo titolo dello slam.

E per chi vince la sfida in programma stasera al terzo turno ci sarà da arginare uno tra Fognini (col quale Nadal è avanti 13-4 nei precedenti, anche se l’ultimo disputato sulla terra di Montecarlo nel 2019 sorrise al ligure) e Van de Zandschulp (e sarebbe una prima assoluta).

(Credits: Getty Images)

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